mercoledì 21 marzo 2012

MANIFESTAZIONE ANTIMAFIA: IL PRESIDE DEL FABIO BESTA NEGA AGLI STUDENTI IL DIRITTO DI MANIFESTARE.





Si svolgerà in tutto il paese la Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Tanti gli studenti e i giovani che scenderanno in piazza per commemorare le vittime di tutte le mafie.
La manifestazione diventa, pertanto, un momento importante non solo per ricordare, ma anche e soprattutto per "urlare" che bisogna reagire ad ogni forma di illegalità. Legalità vuol dire credere nel valore delle leggi e dello stato, legalità e lotta alla mafia vogliono dire e devono voler dire combattere ogni giorno nel nostro piccolo la mafia e gli abusi di potere.
A seguito della manifestazione antimafia a Ragusa, organizzata per oggi, il Preside dell'istituto Fabio Besta ha minacciato punizioni feroci ai partecipanti. Non è la prima volta che accade, ma questa volta gli studenti hanno deciso di rompere questo silenzio e denunciare la violazione di un loro sacro e santo diritto.
Voglio ricordare al Preside che, l'art. 21 della nostra Costituzione sancisce che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". La norma tutela sia il diritto di esprimersi liberamente sia il diritto di utilizzare ogni mezzo per diffondere il proprio pensiero. Questo diritto è un vero diritto di libertà. Ciò significa che nessuno può impedire ad altri di manifestare un pensiero.Evidentemente il Preside non conosce la nostra Costituzione e i principi fondamentali ad essa connessi. Eppure un Preside di una scuola superiore, che dovrebbe garantire il rispetto delle regole, dovrebbe anche conoscere e rispettare quella che è una legge costituzionale. 
Pertanto, esprimo la mia solidarietà agli studenti restando sempre a loro disposizione e condanno fortemente l'atteggiamento antidemocratico del Preside che ha leso ingiustificatamente i diritti degli studenti che volevano manifestare. Un rappresentante di una grande istituzione come la scuola, che dovrebbe dare il buon esempio, non può e non deve permettersi di violare i diritti degli studenti. Il rispetto delle regole è un elemento essenziale per la formazione e la crescita dei ragazzi, è una responsabilità collettiva della società e deve essere insegnata fin dall’inizio nelle scuole, ma prima di tutto le regole devono essere rispettate da chi ha la funzione di garantire la qualità dei processi formativi degli studenti e il raggiungimento dei risultati e dell'efficenza della scuola.
Valentina Spata

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