martedì 26 febbraio 2013

Non ha vinto nessuno, hanno perso gli italiani!


La mia analisi e le mie riflessioni in merito al risultato elettorale delle Politiche 2013. 
Un post lungo, ma avevo l'esigenza di epsrimere tutto cià che pensavo analizzando anche i dati. 

Al termine dello spoglio elettorale iniziano le polemiche per alcuni, i festeggiamenti per altri. 
Io credo che queste politiche ci consegnano un Paese ancora più ingovernabile rispetto ai tempi del Pentapartito e del Compromesso Storico. Non ha vinto nessuno, hanno perso gli italiani!

Nonostante l'exploit di Grillo che si attesta quasi ovunque come primo partito, il popolo del'astensionismo continua a vincere su tutti. Rispetto alle scorse politiche c'è stato un calo sull'affluenza. Questo è un dato sottovalutato di cui poco si è discusso. 
E' evidente che il nostro Paese vive un grande disagio sociale. Le famiglie non arrivano a fine mese, la disoccupazione aumenta a dismisura non solo per i giovani ma anche per chi un lavoro lo aveva e adesso non lo ha più. Si sopravvive o si vive solo di speranza in un futuro migliore, in un cambiamento o in una vincita al superenalotto (visto quanti milioni di italiani giocano). 
In questi mesi ho notato come le parole "rivoluzione" (quella di Crocetta) e "cambiamento" siano state pronunciate da tanti cittadini ma a conti fatti non vedo nessun cambiamento e nessun presupposto di cambiamento. La grande novità di questa tornata elettorale è sicuramente il Movimento Cinque Stelle che è riuscito a parlare, seppur con un linguaggio non condivisibile, ai cittadini raccogliendo le loro istanze e i loro bisogni. Per questo faccio i miei complimenti a tutti coloro che si sono impegnati per realizzare un progetto alternativo. Faccio le mie congratulazioni agli eletti del Movimento 5 stelle nella speranza che lavorino in Parlamento senza ostacolare la buona politica ma sostenendola e incentivandola. Come tutti sapete, io non sono convinta che l'antipolitica sia cosa buona e giusta, ma credo che a prescindere dalla confusione rispetto alle loro intenzioni, alle loro azioni e alla realizzazione dei programmi, Grillo ha urlato alla gente ciò che voleva sentirsi dire. Credo che la scelta degli italiani a favore del Movimento 5 Stelle deve farci capire che le politiche dell’austerità sono state bocciate a gran voce.

Quello che mi sconvolge maggiormente è il risultato ottenuto da Berlusconi e dalla coalizione a cui faceva capo, non perché penso che abbia vinto ma per altri motivi. 
Se interpreto il voto a Grillo come voto di protesta e di "cambiamento", non riesco ad interpretare quello dato a Berlusconi, o meglio non voglio esprimermi rischiando di essere volgare. 
In Abruzzo, nonostante le favole raccontate all'Aquila da Berlusconi, dopo il terremoto, che con il suo elmetto da salvatore si recò nelle terre distrutte promettendo di tutto e di più senza realizzare nulla, ha vinto la coalizione del Pdl; in Lombardia nonostante lo scandalo Fiorito - Formigoni di qualche mese fa (da precisare che Fiorito non è stato espulso dal Pdl ma si è dimesso di sua spontanea volontà) i cittadini hanno dato larga fiducia alla coalizione guidata dal Pdl e a Maroni, che sarà il prossimo Presidente della Regione; in Campania, nonostante il fallimento totale del Presidente della Regione Caldoro, che non è riuscito a sollevare il territorio dal baratro in cui si trova e nonostante, l'episodio Cosentino (da film comico) che alla vigilia della presentazione delle liste si da alla fuga con i documenti necessari per la presentazione delle stesse, i cittadini hanno dato fiducia alla coalizione di Berlusconi. 
In Sicilia, la mia terra, la situazione è ancora più eclatante. Ne parlerò di seguito in modo più dettagliato.
Di fatto c'è da dire che Berlusconi ha per l'ennesima volta vinto nelle Regioni in cui lui stesso è stato l'artefice del disastro, delle bugie e deleìle false illusioni. Ha vinto al Sud, conquistando anche la Puglia. 
Queste elezioni, che di fatto ci consegnano un Paese ancora più complesso di prima, vedono tante personalità escluse dopo tanti anni di “residenza” in Parlamento. 
Fini, capolista di Futuro e Libertà, che passa dall’essere terza carica dello Stato all’essere un cittadino qualunque. 
Nell’Udc è salvo solo Casini (grazie alla Basilicata). Esclusi Rocco Buttiglione, Paola Binetti, Ferdinando Adornato, Lorenzo Cesa e l’ex Ministro Mario Catania. 
Resta fuori anche, Guido Crosetto, una delle pochissime persone del centro destra che stimo, co-fondatore di Fratelli d’Italia e candidato al Senato. La scampano la Meloni e l’intollerabile Ignazio La Russa. 
Escluso Samorì, il “leader” del MIR (moderati in rivoluzione) che dopo aver speso i miliardi per la campagna elettorale non è riuscito nemmeno ad entrare in Parlamento. Tra l’altro non ho capito quale era il suo programma politico e soprattutto il suo obiettivo. 
Capitolo a parte per Oscar Giannino, che dopo la pagliacciata rispetto ai suoi titoli di studio, ha appena incassato il 1,12 alla Camera e lo 0,92 al Senato, risultato a dir poco sconcertante. 
Ingroia con Rivoluzione Civile ha fatto un vero e proprio flop con il 2,24 % alla Camera e il 1,79 % al Senato, scaricando la colpa dell’insuccesso al Pd e non essendo capace di fare un autocritica dovuta. 
Anche nel Pd, nonostante la maggioranza relativa alla Camera e al Senato, non ce la fa, e lo dico con grande dispiacere, Anna Paola Concia che su twitter scrive: “Entra Razzi, non io.. Mi dispiace per gli abruzzesi”. Escluso anche Franco Marini, ex Presidente del Senato, una grande personalità. 
Sconfitta su tutti i livelli per i radicali Pannella ed Emma Bonino. Quest’ultima pare essere preferita dai grillini, se non passa il nome di Foa, per ricoprire la carica di Presidente della Repubblica. 
Una grande vergogna, a proposito del fatto che gli italiani volevano le liste pulite e rinnovate, è la conferma di Scilipoti al Parlamento, candidato nelle liste del Pdl.
 Con grande piacere, apprendo che Miccichè e Lombardo sono tra i non eletti al Parlamento, nonostante i siciliani li hanno premiati abbondantemente.

Per quanto riguarda la Sicilia, posso dire che è la Regione con il più alto tasso di astensione (il più alto anche nella storia della nostra isola) e con meno consenso assegnato al Centro Sinistra. 
I siciliani hanno dimenticato o forse non conoscono, il lavoro eccellente svolto dal nostro Presidente della Regione, Rosario Crocetta, che con grande sacrificio e rischio sta facendo una netta "pulizia" all'interno dell'Ars e degli Assessorati recandosi ogni giorno in Procura per denunciare irregolarità commesse dai predecessori di centro destra (ricordo che Cuffaro e Lombardo sono stati grandi alleati di Berlusconi).
La Sicilia ha finalmente un Presidente che sta lavorando per i siciliani ma forse non lo meritiamo, forse vogliamo il ritorno di gente corrotta, indegna come quelli che avevamo prima. Quale presidente, in passato, ha avuto il coraggio di mettere ordine negli Assessorati della Formazione, della Sanità e dell’Ambiente?
Abbiamo dimenticato i provvedimenti “epocali” messi in atto da Crocetta rispetto all’acqua pubblica, ai rifiuti, alla revoca dei lavori del Muos, al recupero dei Fondi Europei necessari per rilanciare l’economia della nostra isola, al reintegro di alcuni lavoratori licenziati ingiustamente, alle denunce contro quelle ditte mafiose a cui il centro destra aveva affidato gli appalti (ricordo la ditta che spendeva miliardi per i pannoloni, la ditta che spendeva miliardi per vigilare sulle “autostrade”, la ditta a cui pagavamo miliardi per l’affitto di uccelli messi nel parco dell’Ars e tanto altro ancora).
Il nostro Presidente, attento sin da subito ai bisogni dei siciliani, ha fatto grandi cose. Lo abbiamo dimenticato? E’ bastato un comico e un frottolo come Berlusconi per far cadere tutto nel dimenticatoio?
Si, i siciliani hanno dimenticato la persona che ha fatto la rivoluzione in tutti i campi dell’amministrazione siciliana. Una persona che ha fatto della legalità una bandiera.
Avevamo la possibilità di riscrivere la Storia della Sicilia in Italia e in Europa, ma abbiamo preferito ridare fiducia al Pdl di Berlusconi che sta in coalizione con Maroni e la sua Lega.
In Sicilia ha vinto la mafia, in Sicilia ha vinto la corruzione, in Sicilia ha vinto chi per anni ha mortificato il nostro territorio. In Sicilia ha vinto una coalizione che nel suo programma ha scritto che le tasse del Nord devono rimanere al Nord, non considerando che loro del Nord hanno tante aziende al Sud, nella nostra isola, e le tasse nn restano in Sicilia ma se le intascano loro. In Sicilia ha vinto chi per recuperare il buco creato dopo aver tolto l’ICI, si è preso i nostri FONDI FAS (i fondi necessari per lo sviluppo delle infrastrutture). In Sicilia ha vinto chi per anni ci ha presi in giro dicendoci che avrebbe fatto il Ponte sullo Stretto e non lo hai mai fatto. In Sicilia ha vinto chi ci diceva che avrebbe fatto aprire immediatamente l’Aeroporto di Comiso (Angelino Alfano lo ha detto in tutti i comizi a cui ha partecipato per le precedenti amministrative, quindi anche a Ragusa)e se a breve verrà aperto dobbiamo ringraziare solo il nostro Presidente Crocetta che si è messo, sin da subito, a disposizione di questa importante causa. In Sicilia ha vinto chi non ha aiutato, come promesso, gli isolani di Lampedusa in merito al problema dei grandi flussi di immigrati che i cittadini non possono gestire da soli.
Bisogna prendere atto di questi FATTI. Bisogna prendere atto della realtà. I siciliani hanno voluto “premiare” per l’ennesima volta chi del nostro territorio ne ha sempre fatto una terra di conquista sfruttandolo e facendone i propri interessi con la nostra pelle.
I siciliani non hanno premiato chi, come il nostro Presidente, ha ridato dignità alle nostre persone e alla nostra terra. I siciliani non meritano un Presidente che, anche per quello che sta facendo alla Regione, è condannato a morte dalla Mafia.
E’ questo quello che non riesco a comprende. Capisco la rabbia, la disperazione, la sofferenza, capisco anche il voto di protesta dato a Grillo ma non comprendo e non condivido il voto dato al Pdl che in Sicilia ritorna ad essere più forte di prima.
Mi sarei aspettata tanti voti al movimento Megafono, mi sarei aspettata che i siciliani avrebbero premiato chi finalmente ha lavorato e continua a farlo per il loro bene .
Adesso, ci spieghino i siciliani che non ci hanno dato fiducia come farà il nostro Presidente ad interloquire con un Governo ingovernabile. Come farà il nostro Presidente ad ottenere aiuti da un Governo che non ha una maggioranza. Chiamerete Berlusconi o Grillo, magari a nuoto o con il paracadute verranno ad ascoltarvi e a risolvere i nostri problemi perché altre speranze non ne abbiamo.
Ma di fronte a tutto ciò, voglio dire qualcosa al mio Presidente, Rosario Crocetta.
Premesso che il bene che gli voglio e la stima che nutro nei suoi confronti è illimitata, credo che degli errori li ha commessi. Primo fra tutti è dichiarare che la sconfitta del Centro Sinistra è da attribuire al tipo di alleanze scelte da Bersani. Ricordo a Crocetta che il movimento di Monti ,sostenuto anche da Casini e Fini, non ha voluto fare alleanze con il Pd, convinti del fatto che avrebbero avuto un peso consistente in questo nuovo Governo. Ad ogni modo, credo che se avessimo fatto alleanza sin da subito con Monti, avremmo perso tanti altri voti.
Secondo errore dire che il Megafono, che si è attestato in Sicilia con il 6,2%, ha avuto un ottimo risultato.
Io credo che avrebbe dovuto prendere il doppio dei voti. Sicuramente la mancanza di rinnovamento nelle liste, sicuramente la mancanza di presenze “giovanili” ha contribuito a far scemare l’entusiasmo per cui ci siamo sempre spesi per il movimento. Ma io credo che l’errore più grande che il mio Presidente ha commesso è quello di non essere sceso in tutte le piazze a far campagna elettorale. Sono sicura che Grillo non è all’altezza del nostro Sindaco dei siciliani, che Grillo  non sa parlare ai siciliani con la passione, l’entusiasmo e l’appartenenza di Rosario Crocetta, che è un siciliano doc, che ha dato tanto alla sua terra e che conosce meglio di chiunque altro i problemi che vive questo territorio, tanto bello quanto martoriato e difficile. Sono sicura che se Crocetta avesse fatto sentire meglio la sua voce, avrebbe ottenuto un risultato eccellente.
Infine, e non per ultima, una riflessione voglio farla in merito al mio partito, il Pd.
Non è il tempo dei “se” e dei “ma” è tempo di una profonda analisi e riflessione sul come in questi anni ci siamo posti nei confronti del Paese e sull’esigenza di rinnovamento nel nostro partito.
Nessuno ha la palla di vetro per sapere se con Renzi ,candidato Premier, il centro sinistra avrebbe vinto le elezioni politiche. Di sicuro posso dire, e lo dico da persona che ha votato Bersani, che abbiamo sottovalutato l’esigenza dei cittadini: ce lo hanno chiesto e ce lo chiedono insistentemente, vogliono vedere “visi” nuovi, rinnovamento a partire dalle persone.
Renzi, ha rappresentato durante la campagna elettorale per le primarie una novità. Renzi ha sicuramente portato un vento di cambiamento ed entusiasmo che non siamo riusciti ad interpretare. Di questo ne dobbiamo prenderne atto.
Renzi non ha doti taumaturgiche miracolose: sarebbe solo andata un po’ meno peggio, secondo me, ma avrebbe lanciato un segnale diverso.
Dobbiamo capire che gli elettori di Grillo sono perlopiù di sinistra, ed erano stanchi delle solite facce (tra le altre cose). Sì, c’è stato il rinnovamento vero attraverso le primarie, ma è stato oscurato dalla presenza in tv e altri media di gente candidata come Bindi e gente non candidata come Veltroni e D’Alema; I giovani candidati poche volte li abbiamo visti sui palchi insieme a Bersani. Son stati presenti i capi lista, a loro tutto il protagonismo di questa campagna elettorale. Avremmo dovuto fare vedere di più il cambiamento che abbiamo iniziato con le liste rinnovate. Abbiamo condotto una campagna elettorale monotona, scialba e spesso priva di una dialettica vicina a quella degli italiani.
Il nostro programma, è di sicuro il migliore in assoluto. Un programma serio e concreto che riesce a dare delle risposte reali alle esigenze del Paese ma non basta. Sicuramente non abbiamo raccontato “balle” o “favole”, siamo stati sinceri ma non siamo riusciti a spiegare bene ai nostri elettori e ai cittadini il vero senso del nostro programma. Non siamo riusciti a parlare dei problemi concreti del Paese e del come avremmo voluto risolverli.
Bersani, avrebbe dovuto essere più entusiasmante, più presente nei territori, più capace di veicolare messaggi diretti rispetto alle istanze della gente.
Un altro dato su cui dobbiamo riflettere è che rispetto alle elezioni politiche del 2008 il centrosinistra registra un calo di consensi di circa 3 milioni di voti. Un risultato al di sotto delle nostre aspettative.
È evidente che ha prevalso nei cittadini italiani la protesta piuttosto che la scommessa su un progetto politico di cambiamento del Paese, quale era quello presentato da Bersani e dalla coalizione Italia Bene Comune.
A vedere le percentuali molti si sono stupiti del sostanziale successo di Berlusconi (ne sono rimasta sconvolta anche io) e del centrodestra. Ottenendo percentuali così alte e così vicine a quelle del centrosinistra in molti hanno certamente dedotto che Berlusconi abbia addirittura guadagnato voti.
Nulla di più errato. Le elezioni 2013 (forse dovremmo incominciare a parlare delle prime elezioni del 2013…in attesa del replay fra qualche mese) sono state un autentico bagno di sangue per i partiti, soprattutto quelli più grandi.
Pur considerando l’alta astensione, il loro tracollo numerico è stato notevolissimo.
Se analizziamo i dati, vediamo in termini percentuali  l’affluenza è scesa dall’80,5% al 75,2%, ma in termini di numero di voti è addirittura cresciuta. Ciò è dovuto al fatto che nel 2013 gli aventi diritto al voto sono stati 46.906.343, contro i 42.358.775 del 2008.
Il Centrodestra nel 2008 stravinse ottenendo 17.063.874 voti. Il PdL fece il pieno con 13.628.865 voti, seguito dalla Lega Nord con 3.024.522. Il Movimento per le Autonomie di Lombardo ottenne invece 410.487 preferenze. Nel 2013 il PdL ha ottenuto solo 7.332.121 voti, vale a dire oltre 6 milioni di voti in meno! Consideriamo, per il confronto, che dal PdL si sono scissi in questi 5 anni i finiani di FLI (che hanno ottenuto solo 159.454 voti) e Fratelli d’Italia (666.001 voti). Anche considerando i voti degli ex PdL dunque il centrodestra berlusconiano ha comunque perso 5.471.289 voti, una enormità.
Il Centrosinistra nel 2008 con la coalizione guidata da Walter Veltroni, totalizzò complessivamente 13.686.673 voti. Il PD, appena nato, ottenne 12.092.998 voti. L’Italia dei Valori di Di Pietro totalizzò 1.593.675 voti. Dopo cinque anni il PD ha ottenuto solo 8.642.700 persone. Dal PD si è scisso l’API di Rutelli e Tabacci, mentre l’IDV è praticamente scomparsa. La corrente di Donadi e Tabacci hanno poi creato Centro Democratico, che ha ottenuto solo 167.201 voti. Dei voti della coalizione di cinque anni fa resta dunque ben poco, con una perdita di 4.876.772 voti.
Il problema pertanto è che, pensando di avere la vittoria in mano, non abbiamo fatto campagna elettorale, non siamo stati convincenti.
Se al livello nazionale il PD non vince e Grillo stravince diventando con il 25,55 il primo partito , quella in Sicilia si può definire una disfatta per il Partito Democratico che ha totalizzato al Senato il 18,49% e alla Camera il 18,6 % perdendo di fatti circa 200mila voti. Gli unici dati positivi siciliani sono quelli del Pd di Messina e quelli di Enna che, nonostante l’esclusione del leader Mirello Crisafulli, gli elettori hanno dimostrato grande fedeltà. (al Senato, nonostante la presenza della lista –Megafono il Pd ad Enna prende il 32,85 %). Pertanto, credo che sia necessario un cambio di rotta, che sia necessario e doveroso un cambio della classe dirigente a tutti i livelli. Abbiamo assistito ad un fallimento di cui non possiamo non prenderne atto. Dobbiamo pensare ad un percorso di ricambio e rinnovamento necessario.
Anche in Provincia di Ragusa il primo partito è quello di Grillo con circa 50.000 voti. Al secondo posto (nonostante le profonde lacerazioni) il Pdl con 40.475 voti e al terzo posto si colloca il Pd con 27,52 voti (un risultato molto deludente).
La nostra Provincia, ad ogni modo, sarà rappresentata da due donne al Senato, la nostra Venerina Padua per il Pd, e la giovane Maria Lucia Lucifora per il M5S e alla Camera dalla riconferma di Nino Minardo per il Pdl. Mi dispiace per Gigi Bellassai ,candidato al Senato nelle liste del Pd ,che non ce l’ha fatta a causa del mancato premio di maggioranza in Sicilia. Il quarto, a sorpresa, Giovanni Mauro, eletto al Senato nelle liste della coalizione di Berlusconi in Campania.
Di fronte questo nuovo quadro politico, se vogliamo vincere le prossime amministrative non possiamo e non dobbiamo presentarci con programmi politici poco chiari e con le solite “facce”. Il rinnovamento deve partire da qui, da subito.
Al mio partito dico, quindi, che dobbiamo tornare ad essere un partito di sinistra che parla agli operai, alle donne, ai giovani, ai disabili, ai soggetti svantaggiati, alle imprese.
Dobbiamo ripartire dai giovani per costruire l’Italia del Futuro. Bisogna ripartire dai giovani del Meridione. E non lo dico perché sono meridionale, ma perché nel meridione ci sono circa 500mila anime che non studiano, non fanno training professionale, non lavorano.
Serve che la politica arrivi prima delle mafie, proprio perché un bacino di ragazzi disorientati e sfiduciati rappresentano un punto di forza per le organizzazioni criminali.
Serve che la politica valorizzi i giovani che per mancanza di opportunità decidono di costruire il loro futuro all’estero. Negli ultimi 20 anni, 1 milione e mezzo di giovani hanno lasciato il Mezzogiorno. Se continuiamo così le nostre saranno terre di nessuno.
Tra clientelismo, malapolitica e istituzioni latitanti, la nostra generazione non riesce ad avere una identità. Siamo senza lavoro. Senza prospettive. Senza futuro. Per questi motivi una parte del popolo sceglie il voto di protesta. Aimè, una protesta che non trova soluzioni e proposte concrete.
E’ necessaria, se si vota la fiducia a questo nuovo Governo e se si sceglie di agire per il bene del paese facendo le riforme necessarie, UNA RIFORMA DEL LAVORO seria e concreta.
Il nostro paese conta tanti contratti atipici che dovrebbero costituire il lavoro flessibile ma costituiscono precarietà. Bisogna eliminare questi tipi di contratti (soprattutto quello con la partita iva dove si lavora per pagare le tasse), lasciarne pochi ma buoni e cercare di incentivare le aziende per stipulare contratti a tempo indeterminato. La nostra generazione ha bisogno di sicurezza, stabilità, equilibrio.
Dobbiamo ripartire dall’ascolto della gente e delle loro esigenze e dal cogliere le loro istanze.
Per essere un partito di Sinistra dobbiamo tornare nelle piazze, nelle strade, nelle case, nei luoghi di lavoro, nei luoghi associativi.
E’ questo che la gente cerca in una forma alternativa di Governo e di Politica. Vogliono i fatti e noi dobbiamo dimostrare che siamo capaci di dare risposte concrete e non di raccontare favole.
Solo se il Pd interpreta queste esigenze potrà vincere le competizioni elettorali e potrà essere una grande alternativa.
Adesso, facciamo le analisi e le riflessioni dovute, facciamo autocritica senza fare l’errore di dire che tutto va bene e che la prossima volta faremo meglio. Se non cambiamo rotta, la prossima volta rischiamo di distruggere un progetto politico di grande rilievo e importanza che tutti insieme abbiamo costruito.
Il Partito Democratico o si rinnova, sulla spinta di quello che sta succedendo in Italia, o è destinato ad essere travolto.
Se continuiamo a perdere, non dipende più solo dal fatto che siamo stati protagonisti di pessime prove di governo, sostenendo Monti, ma dal fatto che non veniamo ancora visti come parte del rinnovamento e del cambiamento. Siamo, evidentemente, ancora troppo timidi in quel compito di rottura, di innovazione, senza i quali non ha senso impegnare nella costruzione del Partito forze giovani, nuove, ancora ricche di energie e riserve morali e ideali. I giovani sono quella spinta propulsiva utile e fondamentale per dare vivacità a questo partito e a questo paese.
Adesso, se ci viene data la fiducia, dobbiamo necessariamente pensare per prima cosa alla Riforma sul Lavoro, poi quella sulla legge elettorale, sul conflitto di interessi, sulla corruzione, sulla riduzione dei costi della politica, e avviare politiche di sviluppo. E’ difficile, dopo aver ereditato un paese al collasso è molto difficile ma bisogna farlo se si vuole ottenere la fiducia del popolo italiano e soprattutto se vogliamo tirare fuori l’Italia dal baratro.

Intanto, andiamo a dormire preoccupati così come lo sono i mercati a causa del crollo della Borsa e del rapido rialzo, di quasi 60 punti rispetto a ieri, dello Spread (345). Le preoccupazioni arrivano anche dall’Europa che teme che questa situazione di ingovernabilità incide in maniera pericolosa sull’Eurozona.

Per questo “Siamo chiamati a cambiare tutto, se non vogliamo esaurire la nostra funzione”.

Valentina Spata




Momenti belli della campagna elettorale. Politiche 2013





Ci sono dei momenti che, al di là dei risultati, restano indimenticabili. Giorni di grandi emozioni, di spirito di servizio per un Partito e per un progetto politico a cui si crede fortemente. 
Perchè noi l'Italia vogliamo cambiarla veramente. Perchè noi vogliamo ridare il futuro che meritano alle nuove generazioni.


Bersani appena arrivato. In attesa della fine del discorso di Renzi, di fronte 10.000 persone che ascoltano con entusiasmo.




Officina Pd Vittoria - con Grandi  amici e compagni!



Con Bersani e la mia amica Roberta Tripoli a Palermo, in Piazza Verdi - Teatro Massimo


Con Renzi, Roberta e Salvo a Palermo, in Piazza Verdi - Teatro Massimo



Con i meravigliosi Gd che mi danno sempre soddisfazioni grandi! Palermo





Con la mia grande Squadra! Palermo







lunedì 25 febbraio 2013

Riflessioni in merito alla trasmissione "Presa Diretta" sul tema del Femminicidio.

Oggi, a Presa Diretta, si è affrontato una tematica alquanto spinosa e delicata, quella della violenza sulle donne, toccando, senza alcun timore, tutte le problematiche ad essa legate e producendo un valido aiuto per tutte le donne che spesso non denunciano.
Nella discussione si fa presente che la violenza sessuale è un’emergenza assolutamente chiara.
La trasmissione, a mio avviso, dà un valido sostegno anche a tutti coloro che lottano affinché il tema della violenza sulle donne venga trattato con la dovuta sensibilità ed accortezza, sgombrando il campo da ogni forma di negazionismo, che da più parti imperversa ad inquinare tutte le attività e le forze volte ad aiutare le donne violate.
Sono stati messi in evidenza alcuni aspetti fondamentali del processo di "violenza": 
1. le donne subiscono violenza morale (prima) e fisica (successivamente) prima dell'omicidio. 
Importante precisazione in quanto spesso le donne non si rendono conto, perchè tendono a giustificare l'atto subito e la persona che lo pratica, che è necessario denunciare prima che sia troppo tardi; 
2. gli asssassini (prevalentemente uomini) che compiono gli omicidi sono sempre lucidi. Per la maggior parte dei casi, l'uomo che tende ad esercitare violenza, successivamente, tende ad autogiustificarsi facendo finta di non ricordare l'accaduto o dicendo che si tratta di un "momento", di un "raptus". Non è assolutamente vero, l'uomo sa perfettamente cosa sta facendo e non può cambiare atteggiamento perchè fa parte del suo essere;
3. Non è possibile fare un identikit, si può solo dire che solitamente gli atteggiamenti di chi pratica violenza e tende ad uccidere le vittime sono simili: prima cercano di acquisire fiducia nella vittima con atteggiamenti dolci ( sembra di avere accanto un principe che tratta la donna come una regina), poi l'uomo inizia ad allontanare la donna dagli affetti (famiglia, amici, parenti), successivamente inizia con gli abusi e la violenza fino ad arrivare, in alcuni casi, anche all'omicidio;
4. Tutte le donne assassinate sono donne forti, indipendenti e che hanno avuto il coraggio di allontanare il molestatore. Quando l'assassino si rende conto che non ha più la "preda" sotto il suo dominio agisce eliminandola. 
Quello di cui non si è parlato in questa fase del programma, e che io ritengo importante, è che le donne violate, presentano disturbi fisici importanti, che vanno dalla sindrome post traumatica da stress, a seri disturbi del sonno, a problematiche alimentari piuttosto gravi ed alla pericolosa tendenza ad isolarsi socialmente.I ginecologi, pertanto, sostenuti da un equipe professionale adeguata, dovrebebro essere in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne, che va dagli stupri allo stalking, e dovrebbero essere sempre più attivi. Bisognerebbe fare delle convenzioni con i centro anti violenza. Purtroppo, il personale sanitario non è ancora all'altezza di seguire con accuratezza le donne violate. Bisogna infatti avere come priorità assoluta un personale sanitario preparato, bisogna anche offrire strutture adeguate ed attrezzate.
E proprio riguardo le attrezzature adeguate che Iacona ha parlato della Rete dei Centri Anti Violenza in Italia e delle Case Rifugio
Esiste una questione meridionale, un forte divario tra Nord e Sud anche in tema di violenza sulle donne. 
Una differenza culturale sicuramente genera divario tra Nord e Sud e lo vediamo dal servizio su Vanessa Scialfa, la giovane donna uccisa ad Enna dal'ex fidanzato geloso che ha rotto pure un braccio all'amica della vittima. La possessività è una caratteristica culturale figlia di un meridione arretrato e ancorato ancora ad un passato con struttura patriarcale. 
Questo non vuol dire che al Nord esistono meno casi di violenza ma che di sicuro, culturalmente parlando, riescono ad affrontare meglio le situazioni di violenza. 
Anche il contesto sociale è diverso: al Nord le donne sono aiutate da familiari e amici che si rivolgono alle Istituzioni e ai centri anti violenza, al Sud c'è ancora questo silenzio omertoso che non si riesce a spezzarsi. 
In entrambi i casi, al Nord e al Sud, se le donne non sono aiutate da qualcuno, difficilmente denunciano i loro molestatori. E' anche vero, aggiungo, che una donna per denunciare deve essere protetta, messa al sicuro. 
In che modo?? Prima di tutto se fa una denuncia, le autorità competenti devono agire immediatamente non con un provvedimento che limita la distanza (un violento tende a trasgredire i provvedimenti) ma con l'arresto immediato. Non è possibile che per arrestare una persona che utilizza violenza nei confronti di una donna, o di un uomo, si può punire solo se si soprende durante l'atto compiuto. Dobbiamo attendere che vengano uccise le vittime? 
Per questo credo che in termini di legislazione e di giustizia, su questo tema, ci sono tante lagune che dovrebbero essere colmate. 
Sempre, in riferimento al divario tra Nord e Sud, si è parlato di "strutture" e di "fondi". 
Si è parlato della Sicilia, non considerando che non ci sono solo i Centri Anti Violenza di Catania, Palermo ed Enna. Ci sono anche quelli di Messina, Ragusa e Siracusa, tra l'altro molto competenti e funzionali. (questa è stata una grave mancanza, amio avviso).
C'è un forum regionale di cui solo 4 di questi Centri ne fanno parte. Non si è parlato della questione dei "fondi", per me molto importante. Un centro anti violenza per svolgere al meglio le proprie funzioni deve ricevere fondi pubblici e se non si hanno conoscenze si rischia di rimanere soli ad affrontare le problematiche. Quanti sono i centri in Sicilia che ricevono una grande quantità di risorse pubbliche? E' questa l'analisi che doveva essere fatta. Bè a conti fatti, solo due sono i centri che hanno ricevuto, negli anni ,grandi somme di finanziamenti. E tutti gli altri? Con forza e sacrificio hanno utilizzato risorse proprie o le quote associative dei soci. Questo è il dramma dei centri antiviolenza che dovrebbero garantire servizi alle utenti e che hanno difficoltà serie per portare avanti la propria attività.
Importante il dato che viene annunciato in trasmissione, la mancanza delle case Rifugio.
In tutta la Sicilia  possiamo considerare solo una Casa Rifugio, quella di Palermo, con 15 posti letto a disposizione delle donne vittime di violenza. Insufficiente per l'emergenza, spesso sommersa, che vede tante donne rivolgersi ai centri e non trovare un luogo sicuro dove andare dopo la denuncia ai molestatori e violentatori. 
Voglio ricordare che una delle funzioni principali dei Centri è quella di sostenere le donne vittime, accompagnarle durante il percorso di denuncia e soprattutto inserirle nelle case rifugio affinchè il problema non viene risolto e il pericolo è scampato. 
Importante e fondamentale è il coinvolgimento, in questa puntata, dei "violenti" che testimoniano le loro esperienze. Le dichiarazioni di un testimone, fautore di violenza, ci confermano l'escalation della violenza: prima quella verbale, poi quella fisica fino ad arrivare all'omicidio. L'uomo diceva: "Non capisci più nulla". Infatti, di solito, questo comportamento aggressivo non conosce limiti e raggiunge apici brutali. Il violentatore sadico ha intenzioni di maltrattare, ferire, umiliare e a volte uccidere.
Per gli psicologi sociali esiste una rapacità naturale dell'uomo con certi sitinti innati. Per questo motivo non bisogna credere a chi dice: "cambierò", "non lo farò mai più". Lo rifarà, perchè è un comportamento innato.
Quello che mi ha colpito maggiormente di questa trasmissione sono due punti fondamentali:
1. Iacona, nella trasmissione non si rivolge alle donne ma agli uomini che esercitano la violenza chiedendo: "Ci possiamo riconoscere anche solo in parte in questo racconto?".  Attribuisce a loro la responsabilità della violenza e non alle donne che, spesso, trovandosi da sole e prese dalla paura non denunciano;
2. Non parla delle donne come vittime o complici della violenza ma le elogia dicendo che sono forti e sanno dire di no. 
E' questa la novità della trasmissione andata in onda stasera. La donna che subisce violenza non vine raccontata come vittima ma come la donna forte che riesce a dire no. 
Ad ogni modo quello che è emerso stasera è che nonostante la grande forza messa in campo, in modo particolare dai Centri Anti violenza, in Italia si è ancora molto indietro su queste tematicasoprattutto in termini legislativi e culturali.
Valentina Spata


La Rete della Legalità del Mezzogiorno vicina all'On. Touadi









La Rete della Legalità del Mezzogiorno esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà all’On. Jean Leonard Touadi, candidato capolista del PD alla Regione Lazio, per i vergognosi insulti razzisti di cui è stato vittima.
 Ennesima dimostrazione di quanto ormai il razzismo sia dilagato nella nostra società.
Episodi di violenza ed intolleranza come questi, rappresentano il momento più basso di qualunque società e vanno condannati con fermezza e decisione.
Tutti noi abbiamo il compito di lottare contro queste terribili aggressioni, per mandare un segnale forte ed inequivocabile nella lotta al razzismo...perchè, come diceva Einstein “Non esistono le razze. L'unica razza che conosco è quella umana!”

Responsabili Nazionali Rete Legalità del Mezzogiorno
Valentina Spata, Sicilia
Anna Rita Leonardi, Calabria
Marcello Rocco, Campania
Michele Masulli, Basilicata

venerdì 8 febbraio 2013

Campagna elettorale: un contenitore privo di contenuti!



Ogni giorno siamo bombardati da numeri e ipotesi. Una società che si affida ai Sondaggi che ci confondono le idee, ci mettono ansia e preoccupazione o ci entusiasmano. Ci spronano a fare di più, a dire che possiamo farcela. 
Siamo alla vigilia delle elezioni politiche e abbiamo di fronte solo numeri che ci confondono! 
L'Italia ha bisogno di speranza, di fiducia, di riuscire a credere che nei prossimi anni "qualcosa" possa migliorare. L'Itali ha bisogno di sapere che la futura classe dirigente sia capace di fare uscire il nostro paese da questo tunnel buio che ci perseguita e che ci fa vivere una vita poco dignitosa. 
Questa è una campagna elettorale priva di contenuti. Assistiamo ad un susseguirsi di insulti, litigi, provocazioni che non costituiscono la base di un confronto costruttivo. 
Sarebbe giusto quindi un atto di onestà da parte dei politici. Ma dove sono le discussioni sull’economia sommersa (che vale secondo Bankitalia il 31,1% del Pil ), dove quelle sulla lotta alla criminalità organizzata, sulle risorse per le regioni, dove un confronto serio e sereno sull’Europa, dove un programma di riqualificazione dei beni culturali? Dove una seria discussione sui giovani e le donne, fino ad ora usati come specchio per le allodole? Dove una sulle unioni civili, il testamento biologico, dove l’eutanasia, tutti argomenti che secondo il nuovo rapporto Eurispes interessano e mettono d’accordo gli italiani. Invece di rincorrersi nel chi adottare per primo un cane o nella promessa di azioni immediate, nei primi cento giorni, nella prima settimana, al primo consiglio di ministri, sul conflitto di interessi, sul numero di parlamentari, sulla riforma elettorale, tutti argomenti importantissimi, perché non si parla di sanità? Di istruzione? È di pochi giorni fà la notizia secondo la quale negli ultimi 10 anni gli immatricolati alle università italiane sono diminuiti di quasi 60 mila unità. 
E' necessario mettere al centro del dibattito politico i grandi temi: il Lavoro, la Salute, I Diritti, La Scuola, L'Ambiente. E' necessario parlare di quali saranno e dovranno essere le politiche di sviluppo che il futuro Premier, accompagnato dai Ministri e dai Parlamentari, vuole adottare per salvare veramente l'Italia dal baratro. E' necessario parlare con la verità ai cittadini. E' fondamentale ascoltare chi vive realmente i problemi. I giovani, solo loro possono raccontare come vivono nella nostra società, il loro malessere, il loro disorientamento, la loro rabbia per la mancanza di un futuro. Solo loro possono aiutare chi, di dovere, deve porre le basi per costruire un futuro migliore. 
E poi ci sono le donne che come nel lavoro, così nella politica, sono presenti in gran numero nella base e tuttavia scompaiono man mano che si raggiungono i vertici decisionali. Io mi chiedo se possa una società, vista anche la sua crisi politica e morale, fare a meno di questo capitale umano. Perchè le donne sono una grande opportunità, una grande alternativa politica. Perchè questo paese ha bisogno del loro prezioso contributo. Il che naturalmente non significa che le donne siano migliori degli uomini, lungi da me il voler essere "femminista". 
Forse gli italiani vogliono sentirsi raccontare favole. O forse Churchill aveva spaventosamente ragione quando diceva che il principale argomento contro la democrazia è una conversazione di pochi minuti con l’elettore medio.

Valentina Spata

Ragusa: arrestato marito per aver picchiato a sangue la moglie.



Sono numerose le donne che preferiscono ripetersi "non sta succedendo a me" e si preparano il giorno dopo a dire ai figli, poi ai colleghi, agli amici, che non è niente, che hanno di nuovo sbattuto contro la porta o sono cadute dalle scale. Donne che non hanno la volontà di denunciare il compagno o il marito perchè scelgono l'amore per l'altro anzichè per se stesse. 
Ma la violenza sulle donne, in alcuni casi si spinge fino all’omicidio definito per la prima volta "femminicidio". E' una tragedia che parla a tutti. Soprattutto, che riguarda tutti.

Quella che vi racconto oggi, è una storia che poteva avere un finale tragico se le forze dell'ordine non sarebbero intervenute tempestivamente. 
“Sei una puttana, ti taglio la testa”. Una frase urlata dal marito (modicano 59enne) alla propria moglie (ragusana), mentre la picchiava brutalmente. 
E' quanto accaduto stanotte in un'abitazione in pieno centro storico a Ragusa. 
Le pattuglie della Sezione Volanti di Ragusa, allertate da una chiamata anonima al 113, si sono recate presso l'abitazione. I poliziotti hanno inizialmente bussato alla porta, ma non ricevendo risposta non hanno esitato a fare irruzione in casa, imbattendosi in un uomo con il pigiama sporco di sangue. 
La gravità della situazione non ha lasciato altra soluzione che bloccare tale ingiustificata escalation di violenza familiare. L'aggressore però non ha gradito questa presenza non prevista e si è scagliato anche contro i poliziotti. Gli Agenti hanno faticato non poco a placare la furia dell’aggressore e fortunatamente sono riusciti a bloccarlo e ad identificarlo e ad arrestarlo.
La donna è stata trasportata all'Ospedale dove i medici hanno riscontrato una prognosi riservata di circa 20 giorni. 

Questa è l'ennesima storia di violenza delle donne perpetrata tra le mura domestiche. 
E' quello che accade quando le donne non decidono di rompere il SILENZIO. Quando non si è convinte di fare a pezzi il SILENZIO, a pezzi come le bambole che simbolicamente rappresentano le vite spezzate di tante donne ab-usate.
Pubblicità, volantini, servizi telefonici: sono alcuni degli strumenti utilizzati per sostenere le donne ad intraprendere un percorso di denuncia. Ma i dati ci raccontano che solo una minima parte di loro riesce a denunciare gli abusi e le violenze subite.
Allora sorge spontanea la domanda: perché le donne fanno così fatica a denuncia e a scappare da simili situazioni?
È proprio nella parola fatica che troviamo una prima risposta: fatica ad andare avanti quando si è persa la speranza, fatica a ricucirsi una vita quando ci si sente incapaci, fatica a risvegliare la propria autostima quando gesti, parole e pensieri la schiacciano.
Speranza e autostima sono fattori trasversali a culture, capacità economiche e intellettuali e vanno alimentati, nutriti, abbeverati. Dalla donna, in prima persona, e da chi la circonda: famiglia e società.
Per riuscire a denunciare, la donna deve riscoprire il proprio valore di donna, la dignità del sentimento femminile, del suo potere di “dare vita”. A un figlio come a se stessa. Questa scoperta è quella linfa che riesce a sconfiggere la fatica e fa trovare l'energia per sollevare la testa e guardare con fiducia il proprio futuro.

Valentina Spata



martedì 5 febbraio 2013

Contro ogni forma di Razzismo. Vicini e solidali a Khalid!

"Le razze umane non esistono" anche se ogni uomo è geneticamente diverso da ciascun altro. 
Ma l'umanità non è costituita da gruppi diversi per struttura genetica. L'umanità è un valore che bisogna difendere. 
Purtroppo, a tutti i livelli, si continuano a verificare incidenti collegati al razzismo. 
I recenti episodi di xenofobia e razzismo contro l'amico, Khalid Chaouki, giovane candidato al Parlamento nelle liste del Pd, impongono ad ognuno di noi attente riflessioni sul clima di odio presente nel nostro Paese. 
Negli ultimi anni, di fatti, abbiamo assistito a politiche volte a favorire la "cultura del respingimento" e sostenuto la "costruzione di un muro fatto di ostilità razziale". 
Nel terzio millennio, tutto ciò è intollerabile e non si può restare in silenzio. 
E' necessario mettere in evidenza che il pensiero razzista non è solo come uno dei tanti pensieri pensati nella società che ci vengono trasmessi. Il razzismo non è una opinione. E' un veleno mortale responsabile di morte e grandi sofferenze. Il razzismo non è un punto di vista, è un CRIMINE. 
Ogni persona ha il diritto a vivere senza paura e intimidazioni. Ha il diritto alla dignità umana. Ha il diritto ad essere parte della società in ugual misura degli altri, senza subire discriminazioni ed esclusioni. 
Per questi motivi, la Rete della Legalità del Mezzogiorno, condanna fortemente tutti quegli atti e fatti di matrice razzista nei confronti di ogni tipo di diversità. 
Facciamo un appello alla responsabilità di tutte le istituzioni, di tutti i soggetti politici, sociali ed economici, e ai cittadini stessi che si richiamano al dettato della Carta Costituzionale, affinchè alla indignazione seguono iniziative per l'affermazione e la salvaguardia dei diritti di cittadinanza e di uguaglianza. 
La solidarietà e lo sdegno sono importanti, ma non bastano. 
Il nostro impegno, come persone e come Rete della Legalità, è e continuerà ad essere anche quello di contrastare, attraverso la sensibilizzazione e le iniziative, ogni forma di razzismo e di intolleranza.
Resteremo vicini a Khalid, certi del valore della sua persona e del suo contributo importante necessario per l'intera collettività. 

I Responsabili Nazionali della Rete della Legalità del Mezzogiorno
Valentina Spata - Sicilia
Michele Masulli - Basilicata
Anna Rita Leonardi - Calabria
Marcello Rocco - Campania

sabato 2 febbraio 2013

No alla chiusura del Passaggio a livello di via Paestum. Sostegno ai commercianti che protestano!




La decisione di chiudere definitivamente il passaggio a livello che regola il traffico ferrato di via Paestum vede preoccupare fortemente commercianti e residenti della zona. 
Chiudere il passaggio a livello, intenzione di cui fino a poco tempo fa non eravamo a conoscenza significa mettere in ginocchio l’economia di tutta la zona che oggi gode dei benefici del traffico proveniente dalle vie principali che compongono l'area in questione. 
Posso comprendere le motivazioni di questa scelta, che riguardano la messa in sicurezza che prevede l’eliminazione di tutti gli accesi stradali alla linea ferroviaria, ma credo che si possano trovare soluzioni migliori. L’alternativa più praticabile potrebbe essere la costruzione di un sottopasso (o di un cavalcavia) con il quale continuare a garantire il flusso di traffico su via Paestum e, nello stesso tempo, favorire le legittime richieste di sicurezza ferroviaria. 
Non possiamo permettere l’isolamento di un’area così vitale per l’intero quartiere, né di abbandonare i commercianti ed i cittadini della zona in questione. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo in cui le categorie dei commercianti, in modo particolare, sono divenute facile bersaglio contro cui rivolgere gli effetti di questa lunghissima crisi economica, non possiamo creare ulteriori problemi a chi cerca di portare avanti con grande sacrificio la propria attività lavorativa. 
Pertanto, resto vicina ai commercianti e ai cittadini che hanno già iniziato una raccolta firme per impedire la chiusura definitiva del passaggio a livello e invito il Commissario Straordinario Rizza a trovare soluzioni alternative, utili per tutta la cittadinanza. 

Segretario Fesica - Confsal Ragusa
Valentina Spata



La Rete della Legalità del Mezzogiorno vicina al Consigliere Comunale del Pd, Piergiorgio Gerratana.





La Rete della Legalità del Mezzogiorno d'Italia, vuole, sopra ogni cosa, ribadire l'impegno unanime a condannare e respingere tutti gli atti vandalici, intimidatori e qualsiasi tentativo di condizionamento nei confronti di chiunque, e in special modo di chi si impegna quotidianamente a gestire la cosa pubblica come fanno tutti gli amministratori onesti.
Sono ormai troppi gli atti intimidatori ai danni di chi governa, episodi esecrabili, non più tollerabili che tentano di destabilizzare chi con coerenza e con senso di responsabilità tenta di compiere il proprio dovere a beneficio di tutto il territorio e di tutti i cittadini, spesso in condizioni difficili. E' nostro dovere mostrare indignazione e disappunto di fronte ad atti che a diversi livelli turbano la serenità e la tranquillità dei cittadini. Riteniamo importante sostenere, tutelare e incoraggiare chi, amministratori o semplici cittadini, con comportamenti corretti, in modo onesto e coerente non si tira indietro e si batte per difendere i valori della legalità.
Un appello alle forze dell'ordine, che supportano e garantiscono la sicurezza di tutti i cittadini, a continuare con risultati incisivi a tutelare la nostra comunità ed a garantire il massimo impegno per individuare gli autori di tali gesti. Come già dichiarato dalla Rete della Legalità del Mezzogiorno, è necessario costituire un blocco coeso, al di là degli schieramenti politici, per affermare la condanna, che è forte e senza attenuanti, nei confronti di qualunque gesto intimidatorio. 
Pertanto, esprimiamo la nostra Solidarietà, al Consigliere Comunale del Pd di Rosolini, Piergiorgio Gerratana, per quanto avvenuto ma anche la necessità di tener alta l'attenzione su episodi di intolleranza e violenza contro esponenti e partiti politici.
Il gesto vile che ha visto prendere a fuoco la casa del consigliere ma anche amico del Pd, va al di là del vandalismo e dell’intolleranza fini a se stessi. Un segnale preoccupante che richiama alla necessità di una vigilanza che non abbassi mai l’attenzione verso qualsiasi forma di violenta prevaricazione. 
Un atto che mette in luce solo la parte peggiore di quella che è, da sempre, una popolazione laboriosa e di alto livello morale, civile e culturale come quella siciliana. 
Attualmente non conosciamo le motivazioni e i responsabili del gesto ma di sicuro possiamo affermare che un simile gesto è di una gravità estrema.
Noi siamo e continueremo ad essere vicini, con la nostra presenza e tutti gli strumenti necessari, all'amico Gerratana che in questi anni, seppur difficili, non ha mai fatto mancare il suo importante contributo politico nella sua città, nella nostra isola e nel nostro Paese. 
La lotta contro la mafia e la criminalità organizzata - per la Rete della Legalità- è la vera, grande priorità in Sicilia e nel Mezzogiorno ed è il cardine di una più generale lotta per affermare la legalità. 
Nessuna minaccia potrà far recedere di un solo passo l'impegno per la legalità contro le mafie e contro quei "poteri forti" che spesso riescono a manipolare perfino le decisioni di Governo, attraverso una commistione con esponenti del mondo della politica e dell'imprenditoria. 
Ma nel terzo millennio non è accettabile che le istituzioni e la stessa società civile assistano impassibili a tali,  gravissime, intimidazioni messe in atto nei riguardi di persone e di politici che, quotidianamente sono impegnati a difesa della legalità e contro le nefaste ingerenze delle organizzazioni mafiose e criminali e dei fautori della corruzione. 
La Rete della Legalità del Mezzogiorno d'Italia è, e sarà sempre a sostegno di tutte le vittime con l'impegno di aiutare la società civile, insieme a chi si impegna a favore della legalità all'interno delle istituzioni, a costruire una comunità alternativa alle mafie.
"Un caloroso abbraccio all'amico Piergiorgio - dichiara Valentina Spata - certa che continuerà le sue battaglie e il costante impegno per lo sviluppo del territorio in cui opera. L’atto consumato ai danni di Piergiorgio mi indigna fortemente e mi spinge a condannare con fermezza le logiche di prepotenza che vogliono sopraffare l’operato di chi si impegna quotidianamente per lo sviluppo del territorio in cui opera. Avrei voluto partecipare alla manifestazione di oggi pomeriggio a Rosolini, per sostenere l'amico Gerratana, ma per impegni improrogabili non posso esserci. Ci sarò con il cuore e con l'affetto!"

Responsabili Nazionali della Rete della Legalità del Mezzogiorno d'Italia
Valentina Spata -Sicilia
Marcello Rocco- Campania
Michele Masulli- Basilicata
Anna Rita Leonardi - Calabria