lunedì 26 novembre 2012

In Sicilia cresce la protesta per il "No Muos"!!




A NISCEMI (provincia di Caltanissetta), comune molto vicino alla Provincia di Ragusa si nasconde una base militare americana poco nota ma oggetta di una nuova campagna ambientalista e pacifista. Qui, nel 1991, gli americani installano un centro militare di terra e piantano 41 antenne con lo scopo di monitorare gli spostamenti delle forze belliche dell’area euromediterranea. Il tutto a 2 chilometri e mezzo dal centro abitato e nel cuore della riserva naturale della Sughereta, 3000 ettari di querce da sughero e macchia mediterranea. Nel 2001, gli americani fanno richiesta all’Italia di poter impiantare, nella stessa identica area e a fianco delle 41 antenne, tre parabole del MUOS (Mobile User Objective System), un sistema di telecomunicazione a elevatissima potenza elettromagnetica esistente solo in altri tre stazioni di terra al mondo: Hawaii, Australia e Virginia. Per sei anni nessuno ne parla. Nel 2007, però, le richieste di autorizzazione per avviare i lavori arrivano in Regione e la vicenda diventa nota. La società civile si mobilita e nascono in molti comuni tra Ragusa e Caltanisetta i comitati No MUOS che iniziano una serie di iniziative di protesta e mobilitazione. Nel novembre 2011, però, arriva l’ok definitivo ai lavori. Da allora la rete No MUOS si allarga e i comitati si organizzano per portare la questione all’attenzione nazionale. 
Dopo che una delegazione dei comitati, insieme ai sindaci di Niscemi e Vittoria, è sbarcata in parlamento per due audizioni (una alla Commissione difesa della Camera e una alla Commissione uranio impoverito del Senato)ed  è stata ritirata l'autorizzazione per procedere all'installazione delle antenne. Purtroppo, dopo le elezioni regionali siciliane avvenute lo scorso mese, tale autorizzazione revocata precedentemente viene nuovamente attivata.


 Uno degli aspetti più inquietanti di questa vicenda era proprio legato al fatto che la decisione del sì all’installazione al sistema MUOS a Niscemi non fosse mai passata da un Consiglio dei Ministri, né fosse mai arrivata in Parlamento.  Come fosse una questione “locale”. E invece qui ci sono due problemi che non riguardano solo la Sicilia, ma sono di assoluto interesse  nazionale. Primo: una nuova militarizzazione del territorio da parte degli Stati Uniti. Secondo: un potenziale inquinamento di livelli elevatissimi, in una zona già gravemente colpita dall’elettrosmog prodotto dalle 41 antenne preesistenti. Il Ministero della Difesa ha revocato l’autorizzazione fino a dopo le regionali, adesso non comprendiamo il motivo per cui l’ha riattivata. E’ inconcepibile!!

Spieghiamo bene cos’è esattamente il MUOS.
Immaginiamo tre parabole-mostro, ognuna poggiata su una grossa base in cemento. Con un fascio di proiezione che raggiunge tutta la provincia di Ragusa e Siracusa. E onde elettromagnetiche di elevatissima potenza.

Che ci fanno gli americani con le parabole-mostro?
Raccolgono in tempo reale informazioni sulle forze di terra, mare, aereomobili e sommergibili. Insomma, controllano “live” tutto il loro sistema militare. Le informazioni raccolte con le antenne Muos servono anche a dirigere i droni, gli aerei militari senza pilota che sono il futuro dei conflitti bellici. Grazie al MUOS, avremo aerei senza pilota, telecomandati da terra, in grado di bombardare e uccidere. Peraltro, sarà proprio Sigonella una delle future basi aeree strategiche per la partenza dei droni. Niscemi, Sigonella, l’aeroporto militare di Trapani: la Sicilia è invasa. E invece va smilitarizzata.

La nostra è una protesta pacifista. Ma anche a tutela della salute dei cittadini della zona. Cosa rischia chi abita a ridosso delle parabole?
Il comune di Niscemi ha chiesto una consulenza, su questo, a due professori tra i massimi esperti nel settore. Sono emerse tre cose. Uno: la zona di Niscemi è già vittima di emissioni elettromagnetiche sopra i limiti consentiti dall’Arpa, dovuti alle 41 antenne già installate dal ’91. Due: i campi elettromagnetici delle parabole Muos, in presenza di incidenti – ad esempio un terremoto – o errori umani che dovessero puntarle verso il suolo possono creare danni gravissimi e immediati alla salute della popolazione che abita nel raggio di 6 chilometri. Parliamo di possibili necrosi, ipertermie, cataratte etc. Tre: i danni a lungo termine, se le parabole vanno a regime, si estenderebbero a tutta la popolazione nel raggio di 60-70 chilometri dalla zona. In questo caso parliamo di possibili tumori, in particolare del sistema linfatico, e gravi problemi alla tiroide e al sistema endocrino.

Qual è l’area che rischia di essere più colpita?
La zona di Ragusa, che peraltro è molto antropizzata. Ma gli esperti hanno scritto che potrebbero esserci problemi di circolazione aerea che rischiano di coinvolgere il nuovo aeroporto di Comiso ed estendersi anche al traffico aereo di Catania Fontanarossa.

Ma a che punto è la costruzione delle antenne?
Purtroppo dalle autorizzazioni dello scorso novembre a oggi i lavori sono andati molto avanti. Se si entra nella riserva della Sugherata e dopo 3-4 chilometri a piedi si arriva fino alla recinzione della base militare si può vedere a occhio nudo che le basi in cemento delle tre parabole sono già pronte e, ai piedi delle basi, stanno componendo in queste settimane le parabole stesse. L’impianto rischia di essere pronto a breve: serve solo che le parabole siano assemblate e che una gru le collochi sulle basi cementizie. Infatti, in questi giorni abbiamo avvistato l’avvicinamento di mezzi pesanti che serviranno a installare le antenne muos. A Tal proposito, il Comune di Niscemi, di proposito, non ha rilasciato le autorizzazioni per l’ingresso ti tali mezzi. Inoltre, tutti i comitati “No Muos” siciliani hanno organizzato dei presidi (giorno e notte) per bloccare questi mezzi e non farli passare. I presidi si trovano in tutte le strade che arrivano alla base. A Questo punto, bisogna fare presto!! Dobbiamo rallentare i lavori e allo stesso tempo coinvolgere, come già abbiamo fatto, sia il Presidente della Regione Rosario Crocetta, che si sta impegnando per ottenere quanto prima la revoca e l’eliminazione dell’autorizzazione ministeriale e anche il governo Nazionale.

Quali sono le prossime mosse dei comitati No Muos?
Bloccare i lavori e diffondere i dati che abbiamo presentato anche in  Commissione uranio impoverito del Senato che si è impegnata formalmente a interpellare il Ministro della Difesa e la Regione Sicilia. Dai dati è risultato evidente un quadro di impatto ambientale drammatico e ci sono i presupposti perché sia concessa una moratoria in via precauzionale dell’autorizzazione dello scorso novembre.

Cosa significa “moratoria in via precauzionale”, in termini pratici?
I dati sull’inquinamento elettromagnetico della zona sono tali da richiedere nuove e più accurate indagini. È possibile, se il Ministero della Difesa e la Regione intervengono per tempo, che i lavori del Muos vengano bloccati per la necessità di ulteriori ricerche ambientali. Noi pretendiamo che tali ricerche vengano effettuate da esperti e non da “persone poco attendibili”.

Nel frattempo, il movimento sta crescendo, i comitati si stanno moltiplicando in tutta la Regione e si è costituito un coordinamento dei Sindaci di Niscemi, Vittoria, Modica, Acate e Scicli. Dimostreremo a tutti la nostra forza. Non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci!





ADOZIONE ONU CONTRO LE MUTILAZIONI FEMMINILI. UN GRANDE PASSO IN AVANTI!


L’impegno per contrastare ogni forma di violenza è un dovere oltre che una priorità assoluta.

La promozione dei diritti delle donne è un valore assoluto ed un parametro di civiltà e continueremo a lavorare affinché la tutela delle donne sia sempre di più al centro dell’attenzione dell’intera comunità internazionale, dalla quale ci attendiamo un’azione costante ed incondizionata”. Lo afferma il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne celebrata il 25 novembre in tutto il mondo.

Il bilancio del 2012 in merito alla violenza sulle donne è drammatico. Sono quasi 100 le donne abusate ed uccise brutalmente. La violenza perpetrata su migliaia di donne indifese e sole è un dramma per il nostro 
paese che deve necessariamente richiamare tutti i Governi, le istituzioni Internazionali e la società civile. 
Vi è la necessità di un cambiamento non solo in termini di legislazione, che deve rendere efficaci le azioni di contrasto alla violenza e deve punire gli aggressori, ma anche in termini culturali.  

La lotta contro le mutilazioni è uno dei numerosi fronti in cui l’Italia è stata impegnata e che ha visto, non per caso, all’indomani della Giornata Internazionale contro la violenza delle donne, l’adozione, avvenuta oggi a New York, da parte della Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della risoluzione sulla “intensificazione degli sforzi sul piano globale per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili”.

Un grande passo in avanti, un ottimo risultato che rende possibile un effettivo contrasto e l’eliminazione della violenza sulle donne.
Adesso, restiamo in attesa dell’adozione definitiva del documento che dovrà essere approvato, nel mese di dicembre, dall’Assemblea generale nella sessione plenaria.  

Valentina Spata

sabato 24 novembre 2012

Vittime di Mafia: non possono essere considerate vittime di serie B.



Attendiamo da tempo la legge che equipara i familiari delle vittime di mafia e terrorismo e mette fine a questa specie di guerra fra poveri, fra vittime di "serie A" e vittime di "serie B". 

Spieghiamo per l'ennesima volta - sostiene Valentina Spata, la Responsabile della Rete della legalità del Mezzogiorno - che non chiediamo una equiparazione economica ma ben altro.
Oggi ci sono due norme: una a favore delle vittime del terrorismo e del terrorismo mafioso e l’altra a favore delle vittime di mafia e del crimine organizzato. Hanno due nomi simili ma sono diverse. 

Ricordo che anni addietro ci incatenammo con alcuni familiari degli agenti di scorta vittime della strage di Capaci, perché Falcone e la moglie erano stati considerati vittime del terrorismo mafioso, gli agenti vittime di mafia. Eppure erano morti tutti con lo stesso tritolo, nello stesso posto alla stessa ora. Ma per lo Stato la natura della loro morte era diversa.
La incresciosa vicenda si concluse con un decreto ad hoc che ha sottolineato la differenza tra vittime catalogandoli, involontariamente in Vittime di serie A e vittime di serie B. 
Questa legge prevede, ad esempio, che le vittime di terrorismo abbiano diritto, a differenza di quelle vittime di mafia, al sostegno psicologico, a 10 anni di contributi figurativi a fini pensionistici e altri riconoscimenti. 

Quello che chiedono le famiglie vittime di mafia e quindi anche Giuseppe Ciminnisi, figlio di Michele, ucciso per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, è la parità di trattamento con le famiglie vittime di terrorismo. 

Credo che sia una richiesta più che lecita - conclude Valentina Spata - e non penso sia difficile leggere i testi normativi e comprendere le differenze. E' necessaria e urgente una normale equiparazione che possa mettere fine a questa grande sofferenza che mortifica le famiglie delle vittime di mafia e fa morire per la seconda volta chi ha sacrificato la propria vita. 

Pertanto, resto vicina a tutte le famiglie che si trovano nella stessa condizione della famiglia Ciminnisi e confermo l'incontro che a breve organizzeremo per calendarizzare l'appuntamento con il neo eletto Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta e una serie di richieste che faremo per ottenere l'equiparazione. 

Di seguito la lettera che Giuseppe Ciminnisi ha scritto al Presidente Crocetta: 

"Egregio Sig. Presidente, mi rivolgo a lei a nome mio e di tantissimi familiari delle vittime innocenti di mafia. Tempo fa ci siamo incontrati a Sciacca, ma sicuramente lei non si ricorda. Oggi che lei è Governatore della Sicilia, noi familiari di vittime innocenti di mafia, chiediamo a lei di volere intervenire e fare sentire la sua voce affinchè si arrivi all’equiparazione delle vittime di mafia a quelle del terrorismo mafioso. Come lei ben sa, da anni lottiamo per un nostro sacrosanto diritto, in uno Stato che dovrebbe dare pieno sostegno a chi la mafia ha distrutto la famiglia, a chi ogni giorno si trova ad affrontare la vita con difficoltà, a chi ha passato una vita come la mia ad inseguire i responsabili per farli processare e condannare. Ho speso 32 anni della mia vita per arrivare a questo, impegnando anche l’anima per dare giustizia a mio padre morto da innocente, senza un perchè, solo per trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato. Oggi rifletto pensando a chi come me ha sofferto le pene dell’inferno, a chi ha lottato per avere un po’ di giustizia, a chi tutt’oggi giustizia non ne ha avuta, gridando al vento per chi costretto a vivere in uno Stato che oggi ti fa sentire cittadino di serie B, creando differenze e discriminazioni tra vittime. 
Forse se i nostri cari fossero nati a Firenze, Roma o altrove, purchè non in Sicilia, sarebbero stati riconosciuti vittime del terrorismo mafioso. I nostri cari politici in passato si sono sempre sottratti ai nostri incontri, alle nostre richieste. Forse perchè noi siamo quelli dove organizziamo manifestazioni antimafia e di principi di legalità. È per loro un problema fare capire che sono con noi? È un problema per molti politici siciliani stare dalla parte delle vittime? Mi creda, si prova tanto dolore per uno Stato che non ti riconosce… Anche lei ha conosciuto il volto della mafia. L’ha visto in faccia e dovrebbe dunque capire, forse come noi, cosa vuol dire… 
Nel corso degli anni, ho conosciuto decine e decine di familiari delle vittime. Li ho cercati ad uno ad uno. Ci sono tantissime storie delle quali nessuno ha mai parlato. Forse perchè non sono nomi eccellenti, forse perchè non bisogna far sapere alla gente la sofferenza che c ‘è. Forse perchè non bisogna far sapere quello che ha fatto ‘cosa nostra’. 
Conoscendo altri che hanno vissuto il mio stesso dramma, ho avuto modo di frequentarli, di conoscere i loro familiari, di andare a trovarli nelle loro case. In quelle case ho visto la disperazione. E, a volte, troppe volte, anche l’impossibilità di provvedere  al sostegno della famiglia, perchè le lentezze della burocrazia portano anche ha questo. Sarebbe bello se oggi lei in qualità di Presidente della Regione incontrasse questa gente che è rimasta in silenzio, stretta nel dolore profondo. Un incontro, un semplice gesto per fare sentire un Presidente della Regione vicino. Per farci sentire che non siamo soli, percheè di solitudine e disperazione ne abbiamo già conosciute abbastanza. 

Restiamo fiduciosi del suo pieno sostegno, della sua vicinanza a noi familiari di vittime innocenti". 

Con stima 

Giuseppe Ciminnisi 

Cento Volti della Violenza!! Il ricordo delle Donne per 365 giorni l'anno!





Sono novantotto le donne uccise in Italia dall'inizio del 2012. Praticamente una ogni due giorni. Il dato, altamente allarmante, è stato diffuso da TELEFONO ROSA, associazione che ogni giorno risponde alle richieste di aiuto di tante donne italiane vittime di violenza.

Le donne sono VITTIME, tanto in Italia, quanto in Europa come in Africa e in Asia, a prescindere dalla razza, dall'età e dalla classe sociale. 

Noi queste donne vogliamo difenderle e tutelarle tutte!! 

La Convenzione di Istanbul, firmata anche dal Ministro Fornero, rappresenta oggi un importante obiettivo raggiunto per la tutela e la difesa delle donne. Proprio per il forte significato del trattato internazionale e soprattutto per l'emergenza che incorre nel nostro paese abbiamo pensato di volgere un appello alle deputate e alle senatrici del Partito Democratico, ma in generale di tutto il Parlamento italiano, affinchè tale Convenzione venga recepita e attuata quanto prima anche in Italia. 

Come si può pensare di vivere in una società moderna finché abusi del genere vengono ancora commessi e rimangono per lo più impuniti?

Nessuno Stato civile può accettare e non punire le violenze che mogli e figlie subiscono per mano di quegli uomini con cui hanno avuto la disgrazia di condividere la propria vita. 

E' necessario lottare contro tutte le "violenze" ma soprattutto intervenire legiferando per una maggiore tutela delle donne ed in modo particolare per condannare rigorosamente chi commette qualsiasi atto di violenza. 

E' violenza imporre il proprio punto di vista con la forza, è violenza percuotere chi è più debole, è violenza far del male per il solo gusto di farlo. 

A tutte le donne vittima di violenza (fisica e/o psicologica), a tutte le donne costrette a subire umiliazioni e soprusi, prevaricazioni ed abusi a opera di uomini fatti bestie. A tutte le donne prigioniere in casa e/o vittime di una società maschio-centrica dico di avere la forza e il coraggio di reagire, di denunciare o semplicemente di parlare con qualcuno.


Non bisogna mai avere paura perchè non siamo sole. Siamo in tante! 
Non bisogna mai vergognarsi. La vergogna più grande è di colui che non riesce a rispettare la dignità degli altri. 


Il mio auspicio è che queste poche parole possano rappresentare, anche per una sola donna tra tante, lo giusto stimolo per ribellarsi, per gridare al mondo di esistere e di meritare una vita “normale". 

Noi a Ragusa ci siamo. Centro Anti Violenza "Nuova Vita". Ci trovate in via Ecce Homo, presso i locali della Caritas. 
Per chi ci vuole contattare può chiamare allo 0932-.246788

Gli orari di ricevimento sono i seguenti:

- Lunedì: dalle ore 16.30 alle ore 20.00
- Mercoledì: dalle ore 16.30 alle ore 20.00
- Venerdì: dalle ore 16.30 alle ore 20.00


Valentina Spata


Formazione Professionale Sicilia: uno scandalo su cui non si può tacere! Imbarazzante il silenzio del PD!


Chi è siciliano rifletta sui soldi sprecati per anni sulla “formazione professionale”, un settore strategico in cui i governi siciliani  hanno mostrato, non l’interesse per lo sviluppo della Sicilia, ma l’interesse dello sviluppo di lobbies di potere. E' arrivato il momento di fare chiarezza sulla situazione generale che ha colpito duramente non solo il bilancio regionale ma soprattutto le famiglie di chi lavora negli Enti di Formazione. 
Oltre settemila dipendenti. Assunzioni effettuate dagli Enti, ma in realtà guidate dalla politica e dai sindacati.
Ogni volta che si aprivano le urne elettorali si sono aperte le porte degli Enti di formazione professionale.
Già tra il 2004-2005 si avvertiva il peso del personale sugli enti di formazione, infatti 1800 operatori furono caricati nei cosiddetti sportelli funzionali, senza raggiungere alcun risultato, in quanto quelle persone venivano rimpiazzate da altre.
Ma il boom delle assunzioni riguarda il periodo che va dal 2000 al 2008. Il 60% dell’intero personale viene assunto in corrispondenza delle competizioni elettorali, quelle del 2006 e 2008 (le Regionali). Si tratta di oltre 3.200 sul totale di circa 7.500 lavoratori inseriti dal 1974 al 2008. Inoltre,  i corsi non tenevano conto del tasso di disoccupazione di ogni provincia. La formazione è stata utilizzata come una politica passiva del lavoro.
Un sistema, quello della Formazione Professionale, nel quale le somme destinate da parte della Regione Siciliana sono cresciute a dismisura fino ad arrivare a 400 milioni di euro ogni anno (esclusi i fondi europei). Un grave colpo per il bilancio dell’isola!!
Un sistema che non ha visto risultati nello sbocco occupazionale dei ragazzi che abbandonano i corsi prima del termine e che vede tutt'ora insegnanti che non hanno una laurea ma semplicemente un diploma. Un Settore che non si rinnova e che non ha mai visto alla luce la Riforma tanto attesa.
Negli ultimi anni, la situazione è andata a peggiorare, a causa dell’emergenza finanziaria della Regione e pertanto gli Enti sono stati costretti a mettere molti dei dipendenti, in cassa integrazione o in mobilità.
Un problema, quello della Formazione, mai risolto forse perché non conveniva a nessuno trovare delle soluzioni o forse a causa dell’incapacità politica della classe dirigente siciliana.
Tutto senza responsabilità direttamente ascrivibili ad alcuno e senza rischio di danno patrimoniale per assessori, direttori e dirigenti che, a piene mani, hanno attinto dal bacino dei posti disponibili.
Un fiume in piena per i politici che andava ad ingrossare il bacino elettorale. Insomma, tanti assunti a spese della Regione, naturalmente, senza neanche l’alibi di dover formare alcuno, visto che spesso i corsi erano “fantasmi” e ad oggi un sistema entrato in crisi che vede molti dipendenti senza stipendio da quasi un anno a causa di una gestione fallimentare degli Enti. 
Corsi fantasma, fatture gonfiate del 400%, allievi che ad oggi devono percepire l'indennità, lavoratori a cui da mesi non viene corrisposto lo stipendio, funzionari della Regione coinvolti (controllerei i loro conti correnti), sindacati come la Cisl che hanno gestito in malo modo Enti di Formazione come lo Ial Sicilia, adesso in mano al gruppo Genovese-Papania-Rinaldi (noti esponenti del Partito Democratico), ex Assessori Regionali come Carmelo Incardona fermato in tempo prima di far proliferare ulteriori Enti, esubero eccessivo del personale dipendente, distorsione di fondi, norme che regolano il settore completamente disattese dai dirigenti degli Enti e dalla Regione Siciliana. 
E in tutto ciò, chi ha subito sono stati solo ed esclusivamente i LAVORATORI che stanno vivendo da tempo, momenti di grande difficoltà e disagio. Lavoratori lasciati allo sbando e poco tutelati da parte dei sindacati che sono stati in letargo per molti anni. E' inammissibile che, oltre alla politica, anche i Sindacati hanno abusato di questo settore per sistemare parenti e amici. 
Ma adesso, il “carrozzone” è esploso!! Alcune sigle sindacali, le più note direi, hanno cercato di fare terrorismo psicologico ai lavoratori, prima con le lettere di licenziamento messe in atto con la legge 223./91, procedura illegale e in contrasto con il CNNL che non prevede il licenziamento degli operatori della formazione ma solo le procedure di mobilità del personale. Mi chiedo: dove sono stati tutti questi finti sindacalisti quando i lavoratori per anni non hanno percepito i loro stipendi? E come mai questi sindacalisti hanno firmato la cassa integrazione dei lavoratori e non hanno chiesto con forza l’applicazione della circolare 10/94, che prevede le liste di mobilità e non la cassa integrazione? E dove stavano questi sindacalisti quando dovevano tutelare i diritti di quei lavoratori che tutt’oggi devono percepire emolumenti dal 1999? E quando gli alunni denunciavano la mancanza delle loro spettanze? Dove erano quando gli Enti assumevano personale (nonostante era noto a tutti che vi era un esubero abnorme del personale) anche dopo la circolare che prevedeva lo stop delle assunzioni al 31 dicembre 2008?
Ma ciò che non tollero è come alcuni Enti, tipo lo Ial, vengono gestiti in assoluto silenzio da caste politiche, purtroppo facenti parte del Partito Democratico, come quella di Genovese e company, che utilizzano l'Ente come se fosse un'azienda privata e come un sistema che vede gonfiare a dismisura il consenso elettorale dell'Onorevole in questione e della sua famiglia. E purtroppo non è il solo. A Trapani stesso metodo viene utilizzato dall'Onorevole Papania (della stessa compagine politica di Genovese) e a Palermo da altri dirigenti del Pd, che, a mio avviso, sono coinvolti in questi scandali (andate a vedere i consigli di amministrazione degli Enti). Mogli che prestano la propria attività lavorativa in un settore diverso per il quale sono stipendiati; assunzioni fatte in base a criteri personali e fuori da ogni norma di legge; personale che deve ricevere stipendio per il lavoro svolto all’Ente nel 2004; allievi che devono ricevere il loro compenso per i corsi frequentati (dove sono finiti questi soldi?) e spese di gestione che, con tutto il rispetto, mi convincono poco e mi appaiono "esagerate". E infine ci mancava che proprio Genovese, con il consenso del Segretario Regionale del Pd Giuseppe Lupo, indicasse come assessore regionale alla Formazione Professionale Mario Centorrino, noto amico dell'Onorevole in questione. Un conflitto d'interesse vero e proprio. E noi del Pd ci ricorderemo che durante il Governo Lombardo abbiamo gestito l'unico settore che oggi è sotto processo per l'irregolarità commesse e l'illegalità diffusa. 
Ma di fronte a tutto ciò, come militante del Pd ma soprattutto come sindacalista, non farò sconti a nessuno. Porterò avanti le denunce presso la Procura della Repubblica, visto che il Pd non mi ascolta, affinchè si faccia luce su un Settore che oramai è arrivato al traguardo dell'indecenza e della mala politica. 
Valentina Spata  





martedì 20 novembre 2012

Il loro tempo è prezioso, la loro vita un diritto. Giornata Mondiale dei Diritti sull'Infanzia.






Oggi tutto il mondo ricorda i 23 anni della approvazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. 

Era il 20 novembre del 1989 quando i delegati dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York approvarono questo epocale provvedimento che cambiò sostanzialmente il modo di vedere i bambini: non più oggetto di tutela e protezione ma soggetti di diritti. 

In Italia la Convenzione venne ratificata nel 1991, due anni dopo l’approvazione, e nel mondo, nonostante siano stati compiuti importanti progressi, ancora oggi resta tanto da fare. 

Ogni anno, infatti, decine di milioni di bambini in tutto il mondo non hanno la possibilità di vivere la loro infanzia serenamente e sono tantissime le associazioni che si adoperano affinché i principi del trattato vengano attuati. 

In occasione della giornata mondiale dell’infanzia tante sono le iniziative correlate per parlare di questo tema in maniera propositiva cercando di accrescere sempre di più il senso del dovere e del rispetto per coloro che sono l’essenza più importante della vita di ognuno di noi. 

Da allora ad oggi molte cose sono cambiate ma tante, ancora, restano da cambiare perchè vengano tutelati i diritti di tutti i bambini, compresi quelli di origine straniera. 
L’Unicef, ad esempio, ha promosso, anche quest’anno, la Campagna “Io come tu“. Il punto di partenza affinchè non accadano episodi di razzismo nei confronti dei bambini e ragazzi è la riforma della legge italiana 91/1992. 
Infatti la situazione nel nostro paese non è delle migliori: il minorenne che nasce in Italia da genitori residenti ma non cittadini diviene titolare di permesso di soggiorno temporaneo (che deve essere rinnovato dai familiari) fino al compimento del diciottesimo anno. Quindi ha un anno di tempo per fare richiesta della cittadinanza italiana, se dimostra di aver vissuto con continuità sul territorio italiano. L’Unicef ha messo in evidenza che si tratta di una normativa ormai inadeguata, in un paese in cui il numero di minorenni residenti di origine straniera sfiora il milione e in cui sono 650.000 i bambini nati in Italia da genitori non cittadini. 
Riuscire a cambiare la cultura a partire dai bambini a scuola e a casa è molto importante: si diventa adulti razzisti se si è vissuto in un clima di sospetto e di non accettazione del diverso. 

Ma questa giornata, quest’anno, ricorre in giorni strani dove tante immagini di guerra ci ricordano che i diritti dei bambini non esistono per tutti, non esistono ovunque. 

Non si riesce ancora a capire come mai il valore della vita diventi così effimero davanti al finto valore della prevaricazione, del potere, della vittoria, delle guerre. 

Abbiamo dovuto vedere immagini devastanti arrivare dai paesi in guerra. A Gaza sono stati trucidati tantissimi bambini innocenti che non avranno più il diritto di vivere la vita che gli era stata donata. 

Sono Fanciulli che non capiscono, non conosco, non possono giustificare le atrocità che subiscono. E’ a loro che oggi va il mio pensiero. A tutti quei bambini che un’infanzia non ce l’hanno e non l’avranno mai. 

Per loro è tempo di giocare, di imparare giocando, di stare insieme, di conoscersi, di litigare, di far pace, di sbagliare e riprovare senza essere giudicati. Il loro tempo è quello di creare rapporti umani, di gettare le basi alla propria autonomia, all’autostima e alla consapevolezza. Questo è il tempo del non-tempo, dei momenti intensi, della lentezza che permette di assimilare, del “possiamo finire domani”, della creatività, dell’imparare a costruire barchette di carta o di insegnare alla maestra a fare rane saltellanti. Questo è il loro tempo e hanno tutto il diritto di viverlo. 

E’ per noi questo è il momento di ascoltarli, di ascoltare i desideri, di allargare gli orizzonti, di cambiare prospettiva. Vedere il mondo dei bambini con gli occhi dei bambini. 

Dobbiamo insegnare loro a condividere il tempo e ad investirlo nel loro futuro. Loro apprenderanno il “metodo di studio” quello che gli permetterà di costruirsi la loro vita. Un bambino che non ha giocato abbastanza sarà un bambino che troverà difficoltoso studiare perché non avrà il tempo per costruire il “suo” metodo. 

I bambini che avranno vissuto intensamente il loro essere bambini, faranno tesoro di ogni esperienza e in ogni attimo, troveranno un insegnamento magari non visibile, non tangibile all’istante, ma così profondo e autentico che non verrà mai dimenticato. 

Per questo, i genitori, la famiglia sono i pilastri fondamentali della loro crescita e della loro stessa vita. 

Eppure, ci sono genitori irresponsabili, malati cronici di infelicità sessuale e di perversione, criminali di guerra che obbligano ad imbracciare fucili e di madri incoscienti che insegnano come impetrare l’elemosina. Genitori che non meritano di avere dei figli perché invece di insegnargli a vivere abusano di loro e della loro innocenza. 

Se ancora ci fosse Gaber lo avrebbe festeggiato così il 20 novembre: raccontando il sogno di un'antica speranza. Girotondo, cambia il mondo. Un bambino che gioca è un bambino felice. Nel gioco tutti i bambini sono uguali!! Rispettare i loro diritti è un nostro dovere!! Dobbiamo stimolare i bambini a “essere cittadini e non sudditi, ovvero a vivere e non solo a esistere: devono essere persone consapevoli e partecipi e protagonisti della società in cui vivono”. 

Valentina Spata



domenica 18 novembre 2012

Finalmente Sud Day: il Mezzogiorno è connesso!! Collegamento da Vittoria con il Segretario Nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani.




Si è svolto ieri, 17 novembre, a Vittoria il grande evento “Finalmente Sud Day” dove è stato realizzato il collegamento web con Bari in presenza del Segretario Nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani. 
Sono stati più di novanta i poli collegati su tutti i territori regionali del meridione: Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. 

I lavori della giornata sono iniziati con l’Intervento di Bersani che ha parlato in video conferenza a reti unificate e in diretta in tutta Italia. I suddetti lavori sono continuati con l’intervento di un gruppo campione di referenti dei poli tra cui quello di Vittoria, che ha presentato i progetti realizzati in questo anno durante il Corso di Formazione Politica “Finalmente Sud” destinato a circa 2000 giovani del mezzogiorno d’Italia. 
Valentina Spata, in qualità di coordinatrice provinciale è stata scelta per presentare in video conferenza il progetto “Vivere il Centro Storico”. 

Erano presenti, oltre alla grande partecipazione da parte del Pd di Vittoria e dei Giovani Democratici, il Sindaco, Giuseppe Nicosia; il Segretario Provinciale dei Gd, Andrea Lo Vento ed il Segretario Provinciale del Pd, Salvo Zago. 

“Soddisfatta per la grande partecipazione al Finalmente Sud Day, evento democratico che ha messo al centro del dibattito politico l’importanza del sud per la crescita del paese ma che ha soprattutto coinvolto attivamente i giovani attraverso l’esposizione dei progetti realizzati durante il periodo di formazione voluto dal nostro Segretario Bersani” – afferma Valentina Spata. 

Nel suo intervento in videoconferenza con Bari, la Spata dichiara: “Ringrazio Annamaria Parente, responsabile nazionale della Formazione ed in modo particolare il Segretario Bersani per averci messo a disposizione una grande opportunità come quella di “Finalmente Sud”. Ripartire dal Meridione vuol dire anche ripartire dai giovani e dalla loro formazione necessaria per creare una classe dirigente nuova ma soprattutto competente.” 

L’intervento di Valentina Spata è proseguito con l’esposizione del progetto politico “Vivere il Centro Storico”: “l'obiettivo del nostro progetto, che affronta una tematica molto importante, è pertanto una proposta di riqualificazione urbanistica che rappresenti una corretta lettura del rapporto tra linguaggio architettonico contemporaneo e preesistenze storiche, capace inoltre di valorizzare e tutelare l'identita' dei luoghi. Attraverso questo progetto, noi potremmo aiutare le Amministrazioni Comunali che intendono ricostruire un rapporto architettonico, urbanistico e sociale tra questi spazi ed il tessuto edilizio circostante, nonche' ridefinire il ruolo di questi luoghi, al fine di restituire agli stessi una rinnovata immagine e una nuova vitalita' sia culturale che aggregativa”. 

La Spata ringrazia anche il Sindaco di Vittoria e Fabio Nicosia per averle dato la possibilità di realizzare il collegamento attraverso il supporto di attrezzature e tecnici che hanno facilitato l’operazione. Infine ringrazia tutto lo staff di Finalmente Sud e i ragazzi (colleghi) che in questi mesi hanno lavorato e si sono impegnati per la realizzazione di questo grande progetto di formazione politica che oltre alla crescita politica ha rappresentato un periodo ricco di conoscenze non solo in termini tecnici ma anche personali.

Infine, Valentina Spata conclude esprimendo il suo sostegno e quello di tanti altri giovani della Provincia di Ragusa al Segretario Bersani, candidato alle primarie del centro sinistra: "Il nostro Segretario è stato l'unico ad avere spirito d'innovazione credendo nei giovani e nelle loro capacità. Pensando che dai giovani, attraverso una buona scuola di formazione politica possa arrivare una vera spinta propulsiva necessaria non solo per il nostro partito ma per la politica in generale".


giovedì 8 novembre 2012

Affissioni Selvagge e Illegali. La soluzione c'è, basta applicarla!!


Ad ogni campagna elettorale assistiamo al triste rito del "manifesto selvaggio". Le città iniziano a riempirsi di volti più o meno noti di politici che concorrono alle competizioni elettorali. 
Ognuno di loro, giustamente, vuole accaparrarsi gli spazi migliori pur sapendo che esistono delle norma che regolano l'affissione dei manifesti durante il periodo elettorale. 
La legge n.212 del 4 aprile 1956 stabilisce che a partire dal 30° giorno prima delle elezioni l'"affissione di stampati, giornali murali od altri e manifesti, inerenti direttamente o indirettamente alla campagna elettorale, è consentita soltanto in appositi spazi a ciò destinati ad ogni Comune". 
Non solo, la norma impone che le misure dei manifesti non debbano essere "superiori a metri 2 di altezza per 6 di base". 
Siamo sicuri che questo sistema, oramai arcaico a mio avviso, possa funzionare?? 
Considerato l'elevato numero di manifesti abusivi che deturpano i muri, i cassonetti, i pali della luce e ogni altro arredo urbano delle città, in violazione delle norme sulle affissioni, non tenendo conto che il decoro di una città passa soprattutto attraverso il rispetto per i luoghi e gli spazi pubblici, penso sia opportuno iniziare a cambiare il sistema che fino ad ora è stato utilizzato. 
Partiamo dal punto che gli spazi elettorali, che i Comuni mettono a disposizione dei candidati, sono indecorosi soprattutto quando sono installati nei pressi del centro storico delle città. Vedere tutti quei volti attaccati in un unico spazio, in maniera confusionaria e anche poco ordinata, non è sicuramente piacevole. 
Inoltre, pensiamo a quanti soldi devono uscire i candidati per poter far stampare quanti più manifesti possibili in modo da essere sempre presenti negli spazi elettorali predisposti a tutti. Per non parlare della "guerra" degli attacchini che inizia non appena gli viene consegnato il lavoro. Come spesso abbiamo visto gli attacchini, non tutti, lungi da me dal voler generalizzare, devono cercare di mantenere la maggior esposizione dei manifesti del loro candidato. Pertanto ci troviamo questi ragazzi che durante il giorno e la notte girano per le città, muniti di secchiello, scopa e colla, cercando di garantire maggiore visibilità al/ai candidato/i che li hanno chiamati ad eseguire questo lavoro. Quando lo spazio non lo trovano coprono, senza alcun problema, i manifesti degli altri e da qui inizia il caos che ha portato, nell'ultima competizione elettorale, all'aggressione tra di loro o addirittura con i militanti dei partiti che spesso si offrono volontari per questo "sporco" lavoro. 
In questo quadro molto confusionario e poco "legale" ritengo che spesso viene sottovaluto un altro importante fattore: il "lavoro nero". Molti di questi ragazzi, anche se solo per il periodo elettorale, non fanno parte di nessuna agenzia pubblicitaria ma sono direttamente contattati dai candidati e a loro viene assegnato questo tipo di lavoro senza alcuna sicurezza e tutela. Pensiamo a cosa succede nel caso in cui uno di loro cade da una scala, ha un incidente nelle ore lavorative o durante la notte e a quanti rischi corrono questi ragazzi per guadagnarsi il loro stipendio. Pensate a quante violazioni vengono commesse facendo lavorare questi giovani senza un contratto che li tuteli e che garantisca l'effettivo pagamento del compenso stabilito in partenza. 
Questo è l'atto più illegale che viene commesso durante queste competizioni elettorali. Oltre ad avviare controlli per far rispettare scrupolosamente la normativa affinchè le elezioni non diventino occasione per sporcare ulteriormente la città, di far rimuovere i manifesti abusivi e multare i trasgressori per i quali la legge prevede sansizioni pecunarie da 103 a 1.032 euro, ritengo sia urgente e necessario cambiare sistema utilizzando metodi più innovativi. 
Intervenire attraverso proposte alternative è l'unico modo che abbiamo per cambiare questo sistema inefficiente e spesso anche pericoloso. 
La proposta che voglio presentare a tutti le amministrazioni comunali interessate è quella dell'eliminazione di quegli spazi elettorali dove vengono ammassati tutti i manifesti senza criterio e della installazione di bacheche fisse, di legno o meglio in ottone, con vetro anti-sfondamento o materiale plastificato resistente. Tali bacheche dovranno essere installate in tutti i quartieri delle città e devono dare la possibilità di contenere un massimo di 10 manifesti per 10 candidati. Se in ogni quartiere vengono installate diverse bacheche i candidati avranno tutti la stessa visibilità. Inoltre, si riducono le spese elettorali (riduzione di sprechi) e si evita di violare i diritti umani e lavorativi dei giovani attacchini. Ovviamente, le bacheche possono essere utilizzate durante tutto l'anno sia dall'amministrazione comunale che potrà pubblicizzare le attività amministrative e istituzionali, sia da associazioni onlus che dovranno pagare lo locazione dello spazio e sia dai candidati, durante le campagne elettorali, che pagheranno la locazione risparmiando sulla quantità della stampa dei manifesti, sulla percentuale da dare agli attacchini e soprattutto sulle eventuali sanzioni che inevitabilmente dovranno pagare sui manifesti abusivi. Mi rendo conto che la realizzazione delle bacheche ha un costo, considerando anche il periodo difficile che stanno attraversando i comuni per i tagli effettuati dallo Stato e dalle Regioni, ma penso che valga la pena affrontare tale spesa, magari iniziando pian piano ad installare le prime bacheche e realizzando un piano ben preciso che in un anno è possibile applicare. Tutto questo, porterà anche degli importanti introiti alle amministrazioni comunali e soprattutto un maggiore rispetto dell'ambiente e del decoro dei centri storici. 
Questa mia proposta nasce da un confronto che ho avuto con il candidato che ho sostenuto alle scorse regionali siciliane, Fabio Nicosia che mi ha dato l'idea e che ho cercato di approfondire con l'aiuto e il supporto di amministratori che in Italia applicano già questo tipo di sistema. Dopo vari studi, consultazioni e confronti, con l'aiuto di Assessori competenti, sono arrivata a redigere un regolamento che disciplina tutte le Pubbliche Affissioni. 
Con grande soddisfazione, dopo una discussione con un assessore di un Comune della mia Provincia che ha preferito utilizzare il metodo delle sanzioni, senza considerare che spesso i candidati non possono controllare l'operato dei loro attacchini, mi sono messa subito a lavoro per ultimare questo regolamento che da diversi mesi stavo scrivendo. 
Nella speranza che possa essere utile e preso in considerazione, vi chiedo di leggerlo attentamente e mi metto a disposizione per ogni eventuale chiarimento. 
In politica oltre la critica è necessaria la proposta "costruttiva" e alternativa ai problemi e ai metodi che dopo tanti anni possono risultare inefficienti. Per mettere in campo le migliori proposte, come mi è stato insegnato al Corso di Formazione Politica "Finalmente Sud", creato dal nostro Segretario Pier Luigi Bersani per i giovani del meridione, bisogna essere preparati, è opportuno confrontarsi con altre realtà facendo rete e prendendo in considerazione le proposte già attuate da altri amministratori. Ecco, io ho fatto questo!!
Di seguito l'allegato. Cliccate sul link e poi scaricate l'allegato.

http://www.scribd.com/doc/112597683/Impianti-Pubblicitari-e-Pubbliche-Affissioni




Valentina Spata

lunedì 5 novembre 2012

Serino (Campania): Dall'iniziativa "La musica innesca la legalità" nasce la Rete della Legalità del Mezzogiorno d'Italia. Valentina Spata, promotrice in Sicilia!




Grande partecipazione al dibattito tenutosi ieri sera dal titolo “La musica innesca la legalità?!”.

L’evento, organizzato dal Circolo “E. Berlinguer” dei GD e del PD di Serino, è stato un momento di confronto sui contenuti e i significati della musica neomelodica. Fortemente voluto soprattutto dai giovani del PD serinese, ha dato vita ad un confronto anche tra realtà diverse, raggiungendo un respiro ultraregionale.
Dopo l’introduzione del Segretario cittadino PD Marcello Rocco, sono seguiti i saluti di Luigi Martucci, Segretario GD Serino; gli interventi di Carmine G. Parisi, della Segreteria regionale GD Campania; Vito Pelosi, Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Serino; Valentina Spata, rappresentante del PD di Ragusa; Antonino Castorina, della Segreteria nazionale dei Giovani Democratici. Le conclusioni sono state tenute dal Presidente della Commissione Regionale Anticamorra, on. Gianfranco Valiante, e Marcello Ravveduto, ricercatore presso l’Università degli Studi di Salerno e scrittore, il quale ha tenuto una vera e propria lezione magistrale sulla tematica affrontata essendo egli da anni impegnato nello studio del fenomeno.

"La lotta contro i sistemi criminali non può essere delegata all’esclusiva azione dello Stato e dei suoi apparati investigativi. Ma deve essere combattuta anche sul piano culturale, affinché un giovane non possa mai considerare un camorrista come un eroe, un latitante come una vittima ed un collaboratore di giustizia come un infame. E in questa lotta, anche dopo l’iniziativa, il PD di Serino insieme ai Giovani Democratici su tutti i livelli hanno dimostrato di essere già in campo non solo a parole", questo è quanto afferma il Segretario del Pd di Serino - Marcello Rocco. 

"Ho partecipato e sono intervenuta con grande entusiasmo a questa iniziativa svoltasi in Campania e ringrazio il Segretario Rocco, nonchè mio carissimo amico, per avermi dato questa grande opportunità - afferma Valentina Spata - rappresentante del Partito Democratico ibleo e coordinatrice di Finalmente Sud. Da qui nasce l'esigenza di una collaborazione e di mettere in campo una iniziativa importante come quella della "Rete della Lagalità del Mezzogiorno" che in questi mesi si sta diffondendo in tutte le regioni meridionali. Una rete contro le mafie e contro la criminalità organizzata che mette insieme oltre alla politica, le associazioni, le scuole, singoli cittadini, amministratori, educatori e istituzioni, ciascuno nel proprio territorio, dando vita a percorsi di cittadinanza attiva, sviluppando partecipazione e promuovendo il cambiamento sociale attraverso la promozione di una cultura della legalità".








Regionali Sicilia 2012: Perdono tutti tranne Crocetta!!




Ad una settimana dal voto in Sicilia, a mente fredda e lucida, non può mancare la mia analisi critica ma coerente dei dati e delle tendenze che indubbiamente, al di là del sostegno ad uno specifico candidato,  hanno sorpreso me e un pò tutti.  

Tutte le persone con cui mi è capitato di parlare di politica negli ultimi anni mi hanno sentito ripetere la stessa cosa, e probabilmente l'ho scritta da qualche parte anche qui: che la fine di Berlusconi avrebbe sconquassato il quadro politico nazionale ma soprattutto quello siciliano, rimescolando schemi e rapporti di forza. E' quello che sta succedendo!! Il Pdl in Sicilia non è più il primo partito e non ha avuto, dopo tanti anni, nemmeno la forza necessaria per vincere queste regionali. Non ha avuto neanche il loro leader candidato nelle liste siciliane. Non è un dato da sottovalutare, bisogna prenderne atto per comprendere meglio come tutto è cambiato e continuerà a cambiare. Il voto in uscita del centro destra è andato un pò verso il Movimento 5 Stelle e un altro pò tra chi si è astenuto. Certo è che questo, per il centro sinistra, è un dato positivo!
Ma non è solo il Pdl a perdere purtroppo. Perdono tutti e in maniera non solo netta, ma pesantissima. Vince Crocetta e il M5S. Tiene, sebbene di pochissimo, a dispetto di quel che era sembrato in un primo momento, il Pd anche se subisce una pesante sconfitta a Palermo. Perde soprattutto Sel che forse per seguire il protagonismo di Claudio Fava resterà fuori dal Parlamento Siciliano. Alto è significativo, prima di tutto, il dato dell'astensionismo che si attesta al 52%. Non era mai successo in Sicilia che più della metà dei siciliani rinunciava al voto.
E’ certamente allarmante l’astensionismo di questa tornata elettorale, è’ ovvio che i siciliani sono stanchi delle false promesse, dell’ipocrisia adottata nelle campagne elettorali ma soprattutto è evidente che molti non hanno più fiducia nella politica. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, soprattutto al sud, dopo tutte le vicende politiche avvenute in Lazio e Lombardia, è normale che la gente è disillusa e amareggiata. 
In Sicilia ci sono vaste categorie di precari come quelli della scuola, quelli della pubblica Amministrazione, quelli dell’Azienda ospedaliera e i forestali; persone che a causa della chiusura di molte aziende si trovano senza un posto di lavoro; i dipendenti della formazione professionale che non percepiscono gli stipendi da circa 1 anno e rischiano di perdere il loro lavoro; i giovani disoccupati che non trovano una collocazione lavorativa e tanti altri ancora che non hanno la certezza del loro futuro. Sono tutte persone che, per la maggior parte, dopo tante promesse hanno deciso di non dare fiducia a nessuno. Non vogliono più sentire dire “Vogliamo Fare” ma “Abbiamo Fatto”, non vogliono più sentire dire “Usciremo dalla Crisi” ma “Siamo usciti dalla crisi”, non vogliono più sentire dire “Risolviamo tutto” ma “Abbiamo risolto”.
La gente non ha più fiducia nella politica e nelle istituzioni e noi abbiamo il dovere di non sottovalutare questo dato così importante, un malessere generale che si è manifestato come una grande protesta da parte degli italiani. Ma a quanto pare il giorno dopo le elezioni si ritorna a parlare e a litigare per chi è stato il vincitore e chi no. Da qui dovremmo capire quanto grande è l’incapacità, da parte di chi ha perso e di chi non è rimasto soddisfatto, di cogliere i messaggi, le istanze e le esigenze dei nostri cittadini. Da questa analisi dovremmo ripartire e sono sicura che il nuovo Presidente, Rosario Crocetta, inizierà a lavorare affinchè si possa cambiare rotta e si possa riportare la fiducia nei siciliani. Saranno tanti gli sforzi da fare per riprendere una Regione lacerata, ma come inizio possiamo dire che ci siamo. Il Presidente ha appena annunciato che dimezzerà gli stipendi dei Parlamentari e revocherà le nomine dei consulenti sicuro del fatto che tutti saranno d’accordo altrimenti si ritorna a votare. Questo è un ottimo inizio e io credo che con la sua determinazione e il buon senso di tutti si possa ridare dignità alla nostra magnifica terra e a tutti i siciliani. 

Il Secondo dato importante, da non sottovalutare, è quello ottenuto dal Movimento Cinque Stelle che in molte realtà siciliane si afferma al primo posto. Sicuramente si tratta di un voto di protesta da parte dei siciliani che hanno scelto una strada diversa rispetto a quella dell’astensionismo ma che ha lo stesso valore e lo stesso motivo di sfiducia nei confronti di una classe dirigente politica che in questi anni non è stata in grado di cogliere le esigenze reali dei cittadini e che spesso ha curato solo i propri interessi. Il fenomeno Grillo di certo, a mio avviso, è illusorio, al di fuori di ogni possibilità di attuazione delle idee e del programma che hanno entusiasmato migliaia e migliaia di persone. Grillo, parla un linguaggio semplificato ma proprio per questo comprensibile a tutti, sa ascoltare e far leva su malumori, paure più o meno inconsce (fomentandole), in grado di creare un immaginario intorno a sé e ai suoi cavalli di battaglia, con slogan, motti, modi di dire che hanno una presa concreta. Un movimento che vince perché sa dare un nome alla crisi, fornendo le sue particolari risposte alla paura di progressivo scivolamento verso il basso di pezzi consistenti di paese. Grillo nomina interessi e percorsi chiari per un blocco sociale trasversale, esprime una forza che fa leva sull'egoismo delle persone (che diventa sopravvivenza in tempo di crisi), con una capacità di appello molto forte dentro il progressivo spaesamento dei riferimenti simbolici e il continuo scollamento in atto dall’interno della società (crisi della rappresentanza, delegittimazione del ceto politico…etc). Non ci dice nulla di nuovo, noi sappiamo come si vive in Sicilia!! 
Non dimentichiamoci, però, che l’antipolitica è un male per il nostro paese. Illudere i cittadini di “un qualcosa” che poi, per forza di cosa, non può essere mai realizzato può suscitare ancor di più sfiducia e scoraggiamento collettivo. Sappiamo tutti che per Governare ci vuole esperienza ma soprattutto la capacità di fare alleanze. E’ vero che Crocetta non ha la maggioranza perché gli mancano 7 deputati ma è un uomo che di politica s’intende e sa che nessuno dei deputati eletti vorrebbe tornare, dopo aver sostenuto la campagna elettorale, a votare tra qualche mese. Inoltre, Crocetta è una persona che riesce a dialogare con tutti e ad includere anche coloro che non sono stati molto generosi con lui durante il periodo di campagna elettorale. Lo dimostra il fatto che in questi giorni sta dialogando molto con i “grillini” eletti e che Cancellieri ha proposto, l’On. Concetta Raia del Pd, come presidente dell’Assemblea Regionale. Insomma, penso che ci siano le basi per poter iniziare il cambiamento che tanto abbiamo evocato e atteso. 
I partiti sicuramente hanno perso consenso e nonostante il forte astensionismo e l’exploit del Movimento 5 Stelle siamo riusciti, come pd, a mantenere una posizione discreta ma non soddisfacente. Le percentuali che hanno riportato i partiti non sono da sottovalutare e soprattutto bisogna prendere atto che nelle città come Palermo e Catania bisogna lavorare tantissimo perché, noi come Pd, abbiamo subito una evidente e pesante sconfitta. Penso che i partiti italiani, leggendo, analizzando e valutando il risultato siciliano, debbano iniziare a riflettere su questo importante dato che evidenzia una sfiducia generale nei confronti di questo sistema politico che non mette al centro dell’attenzione i cittadini ma gli interessi di pochi. Potrebbero iniziare a valutare, come ha fatto Crocetta di dare un segnale forte dimezzandosi anche loro gli stipendi e cercando di spingere il Governo Monti ad attuare politiche di sviluppo che porterebbero occupazione. Investire al Sud per ripartire e risollevarci dalla crisi. E soprattutto bisogna comprende l’esigenza di rinnovamento che i cittadini ci chiedono. Rinnovamento non tanto anagrafico ma di “volti” nuovi che abbiamo esperienza e anche grandi competenze. Io non sono una "rottamatrice", penso che il nostro partito abbia bisogno di persone come il nostro Segretario Bersani che mettono a disposizione la loro grande esperienza e competenza ma abbiamo bisogno anche di nuove leve che danno quel tocco di cambiamento di cui necessitiamo. I giovani hanno bisogno dell'esperienza dei "vecchi" e i "vecchi" della freschezza dei giovani. Insieme si può migliorare e cambiare il modo di intendere la politica. 

Nonostante ciò il dato reale e altrettanto importante è che un uomo rappresentativo di una parte del popolo siciliano insieme ad una parte del centro sinistra allargato anche ai moderati, onesto, capace di ascoltare le esigenze dei siciliani, che parla con un linguaggio comune che va oltre al “politichese”, omosessuale e molto sensibile, dopo 60 anni di governo di centro destra ha VINTO questa difficilissima competizione elettorale. Il Sindaco dei Siciliani che per la prima volta in assoluto è l'emblema della legalità, colui che della lotta alla mafia ne ha fatto la sua storia personale e in parte anche della Sicilia. Quest’uomo è Rosario Crocetta che con la sua determinazione si è candidato, inizialmente solo con il sostegno del popolo e quindi un nome scelto dalla base e non calato dall’alto, e poi sostenuto anche da altri partiti, che è riuscito a cambiare una mentalità che per decenni e decenni ha visto la Sicilia e i siciliani ben schierati prima con la Democrazia Cristiana e poi con la destra di Berlusconi. Insomma un uomo, un politico che è riuscito a scalare una montagna molto ripida e che, nonostante le tante difficoltà e le mali lingue, è arrivato alla vetta da vero vincitore. Questo è un dato di fatto e bisogna prenderne atto. Mi dispiace sinceramente che alcuni dei dirigenti del mio partito come Renzi, ad esempio, non sono contenti e soddisfatti di questo risultato e nella loro miopia riescono solo a valutare ed analizzare il risultato evidente e per certi versi anche scontato, quale quello dell’astensionismo. Io vivo in Sicilia e l'emozione che mi ha travolta il giorno in cui abbiamo conosciuto il risultato definitivo è davvero indescrivibile. Sono passati giorni prima che mi sono resa conto che finalmente siamo riusciti a vincere in SICILIA. Il 29 ottobre per noi sicuramente sarà una data indimenticabile, data che sarà ricordata nella storia della nostra terra. Forse questo qualcuno non lo può comprendere ma io come tanti altri sappiamo cosa vuol dire. Sono soddisfatta e credo che la Rivoluzione è veramente iniziata!! Pertanto mi auguro che le critiche distruttive e inutili, a mio avviso anche premature, nei confronti di Rosario Crocetta possano essere rimandate, in caso, ad un lontano futuro, per il momento attendiamo che il neo eletto si insedia a Palazzo dei Normanni insieme alla nuova giunta che a giorni sceglierà. Sono fiduciosa e conoscendo il temperamento e la determinazione del presidente sono sicura che si farà rispettare e che porrà in essere importanti e significativi provvedimenti sin da subito. 

In provincia di Ragusa, ovvero la mia provincia, di certo non posso assolutamente dire che sono soddisfatta del Pd. Il risultato è stato discreto e non soddisfacente al massimo. I deputati uscenti hanno perso molto consenso, sicuramente a causa dell’astensionismo, ma trattandosi di “personaggi politici” espressione del territorio mi aspettavo che la gente non avrebbe avuto difficoltà a volerli riconfermare. Non voglio parlare di numeri ma se li leggiamo e li confrontiamo con quelli della tornata precedente possiamo comprendere che sono tanti i voti che abbiamo perso. E' vero anche che in questi anni il Partito Democratico in Provincia di Ragusa non è stato molto presente e soprattutto poche volte è intervenuto in merito alle tante difficoltà che si sono registrate nei vari Comuni.
Per quanto riguarda i “nuovi volti” certo è che, a causa di questa sfiducia netta e feroce nei confronti della politica ma anche a causa del sostegno al governo lombardo da parte del pd, pagano maggiormente le conseguenze. Ad ogni modo hanno contribuito con un buon risultato.
Alla fine, essendo i numeri ad essere quelli che contano, l'On. Digiacomo è colui che, tra Ammatuna che si afferma al secondo posto e Calabrese al terzo, ha avuto la meglio ed è stato riconfermato all'ARS.
Pertanto, mi complimento con lui e sono sicura che rappresenterà nel migliore dei modi tutta la nostra Provincia. 
Entusiasmante e molto interessante è il risultato ottenuto da Anna Maria Sammito, candidata del pd di Modica, che si colloca al secondo posto, dopo l’On. Concetta Raia che come sempre dimostra di avere un grande consenso popolare, tra tutte le candidate donna del nostro partito. Questo, a mio avviso, è un risultato che deve far riflettere e far comprendere che le donne in politica ci sono e non devono servire solo per “riempire” le liste. Oggi più che mai le donne possono ridare alla gente quella fiducia che è stata smarrita a causa del mal governo e della crisi della politica. Una donna seria, competente e onesta è preferita dai cittadini in quanto, con la sua sensibilità e la sua comprensione, è rappresentativa di vero rinnovamento. La donna in politica rappresenta anche quel senso di protezione che in questo momento è necessario per chi non riesce a fidarsi di nessuno. 
Altro importante dato è quello della lista Crocetta che ottiene un ottimo risultato sia per il consenso dell’ex sindaco Dipasquale che è stato il più eletto della nostra provincia, sia per quello ottenuto da Fabio Nicosia che a Vittoria è riuscito a sconfiggere Aiello e ha contribuito a far prendere il seggio alla lista di appartenenza. Nicosia, ricordiamo che non è stato candidato nella lista del Pd in quanto i criteri di scelta presi in considerazione sono stati quelli di appartenenza alle aree politiche all’interno del partito e per questo motivo escluso dalla competizione elettorale. Successivamente, sotto pressione e con l’aiuto del Presidente Crocetta in modo particolare, a Nicosia è stata concessa dal Partito Democratico Nazionale una deroga per potersi candidare nella lista che portava il nome del presidente. Questo sicuramente, da un lato, ha penalizzato Nicosia che non ha potuto usufruire, a differenza degli altri, dell’aiuto dei dirigenti e dei militanti del Pd della provincia che per votare la lista del loro partito hanno preferito scegliere altri candidati. Io personalmente, come ho subito dichiarato pubblicamente, ho preferito a malincuore non votare la lista pd ma sostenere un candidato che ritenevo il migliore in campo per competenza, per vicinanza ai giovani e per il modo di intendere e fare politica "innovativo" che si avvicina molto al mio. 
Nonostante ciò, la cosa che mi rammarica maggiormente è l’incapacità da parte di alcuni dirigenti del Pd di comprendere le situazioni e di fare i calcoli necessari per raggiungere un obiettivo importante comune a tutto il partito. Penso che se Calabrese, insieme a tutto il gruppo del pd di Ragusa, non avessero messo in discussione il posto nel listino per Dipasquale, oggi la provincia di Ragusa avrebbe vantato di un deputato regionale in più. Inoltre, essendo Fabio Nicosia, il benificiario potevamo vantarci di avere dalla nostra parte due deputati, invece l'altro posto, quello del listino, andrà comunque a Dipasquale in un’altra provincia a discapito nostro. Per questo, dobbiamo ringraziare gli scienziati del mio partito di Ragusa ma anche coloro che nn hanno saputo difendere questa importante causa.

Tuttavia, nonostante le difficoltà e gli errori che sono stati fatti mi auguro che presto si facciano le analisi del voto all'interno degli organismi preposti e si ricominci cambiando rotta e cercando di incarnare la speranza e l'emozione delle persone che si sono allontanate dal nostro partito e di tutti gli elettori che hanno perso fiducia in noi, nonchè il loro grido di protesta.  

Valentina Spata