lunedì 5 novembre 2012

Regionali Sicilia 2012: Perdono tutti tranne Crocetta!!




Ad una settimana dal voto in Sicilia, a mente fredda e lucida, non può mancare la mia analisi critica ma coerente dei dati e delle tendenze che indubbiamente, al di là del sostegno ad uno specifico candidato,  hanno sorpreso me e un pò tutti.  

Tutte le persone con cui mi è capitato di parlare di politica negli ultimi anni mi hanno sentito ripetere la stessa cosa, e probabilmente l'ho scritta da qualche parte anche qui: che la fine di Berlusconi avrebbe sconquassato il quadro politico nazionale ma soprattutto quello siciliano, rimescolando schemi e rapporti di forza. E' quello che sta succedendo!! Il Pdl in Sicilia non è più il primo partito e non ha avuto, dopo tanti anni, nemmeno la forza necessaria per vincere queste regionali. Non ha avuto neanche il loro leader candidato nelle liste siciliane. Non è un dato da sottovalutare, bisogna prenderne atto per comprendere meglio come tutto è cambiato e continuerà a cambiare. Il voto in uscita del centro destra è andato un pò verso il Movimento 5 Stelle e un altro pò tra chi si è astenuto. Certo è che questo, per il centro sinistra, è un dato positivo!
Ma non è solo il Pdl a perdere purtroppo. Perdono tutti e in maniera non solo netta, ma pesantissima. Vince Crocetta e il M5S. Tiene, sebbene di pochissimo, a dispetto di quel che era sembrato in un primo momento, il Pd anche se subisce una pesante sconfitta a Palermo. Perde soprattutto Sel che forse per seguire il protagonismo di Claudio Fava resterà fuori dal Parlamento Siciliano. Alto è significativo, prima di tutto, il dato dell'astensionismo che si attesta al 52%. Non era mai successo in Sicilia che più della metà dei siciliani rinunciava al voto.
E’ certamente allarmante l’astensionismo di questa tornata elettorale, è’ ovvio che i siciliani sono stanchi delle false promesse, dell’ipocrisia adottata nelle campagne elettorali ma soprattutto è evidente che molti non hanno più fiducia nella politica. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, soprattutto al sud, dopo tutte le vicende politiche avvenute in Lazio e Lombardia, è normale che la gente è disillusa e amareggiata. 
In Sicilia ci sono vaste categorie di precari come quelli della scuola, quelli della pubblica Amministrazione, quelli dell’Azienda ospedaliera e i forestali; persone che a causa della chiusura di molte aziende si trovano senza un posto di lavoro; i dipendenti della formazione professionale che non percepiscono gli stipendi da circa 1 anno e rischiano di perdere il loro lavoro; i giovani disoccupati che non trovano una collocazione lavorativa e tanti altri ancora che non hanno la certezza del loro futuro. Sono tutte persone che, per la maggior parte, dopo tante promesse hanno deciso di non dare fiducia a nessuno. Non vogliono più sentire dire “Vogliamo Fare” ma “Abbiamo Fatto”, non vogliono più sentire dire “Usciremo dalla Crisi” ma “Siamo usciti dalla crisi”, non vogliono più sentire dire “Risolviamo tutto” ma “Abbiamo risolto”.
La gente non ha più fiducia nella politica e nelle istituzioni e noi abbiamo il dovere di non sottovalutare questo dato così importante, un malessere generale che si è manifestato come una grande protesta da parte degli italiani. Ma a quanto pare il giorno dopo le elezioni si ritorna a parlare e a litigare per chi è stato il vincitore e chi no. Da qui dovremmo capire quanto grande è l’incapacità, da parte di chi ha perso e di chi non è rimasto soddisfatto, di cogliere i messaggi, le istanze e le esigenze dei nostri cittadini. Da questa analisi dovremmo ripartire e sono sicura che il nuovo Presidente, Rosario Crocetta, inizierà a lavorare affinchè si possa cambiare rotta e si possa riportare la fiducia nei siciliani. Saranno tanti gli sforzi da fare per riprendere una Regione lacerata, ma come inizio possiamo dire che ci siamo. Il Presidente ha appena annunciato che dimezzerà gli stipendi dei Parlamentari e revocherà le nomine dei consulenti sicuro del fatto che tutti saranno d’accordo altrimenti si ritorna a votare. Questo è un ottimo inizio e io credo che con la sua determinazione e il buon senso di tutti si possa ridare dignità alla nostra magnifica terra e a tutti i siciliani. 

Il Secondo dato importante, da non sottovalutare, è quello ottenuto dal Movimento Cinque Stelle che in molte realtà siciliane si afferma al primo posto. Sicuramente si tratta di un voto di protesta da parte dei siciliani che hanno scelto una strada diversa rispetto a quella dell’astensionismo ma che ha lo stesso valore e lo stesso motivo di sfiducia nei confronti di una classe dirigente politica che in questi anni non è stata in grado di cogliere le esigenze reali dei cittadini e che spesso ha curato solo i propri interessi. Il fenomeno Grillo di certo, a mio avviso, è illusorio, al di fuori di ogni possibilità di attuazione delle idee e del programma che hanno entusiasmato migliaia e migliaia di persone. Grillo, parla un linguaggio semplificato ma proprio per questo comprensibile a tutti, sa ascoltare e far leva su malumori, paure più o meno inconsce (fomentandole), in grado di creare un immaginario intorno a sé e ai suoi cavalli di battaglia, con slogan, motti, modi di dire che hanno una presa concreta. Un movimento che vince perché sa dare un nome alla crisi, fornendo le sue particolari risposte alla paura di progressivo scivolamento verso il basso di pezzi consistenti di paese. Grillo nomina interessi e percorsi chiari per un blocco sociale trasversale, esprime una forza che fa leva sull'egoismo delle persone (che diventa sopravvivenza in tempo di crisi), con una capacità di appello molto forte dentro il progressivo spaesamento dei riferimenti simbolici e il continuo scollamento in atto dall’interno della società (crisi della rappresentanza, delegittimazione del ceto politico…etc). Non ci dice nulla di nuovo, noi sappiamo come si vive in Sicilia!! 
Non dimentichiamoci, però, che l’antipolitica è un male per il nostro paese. Illudere i cittadini di “un qualcosa” che poi, per forza di cosa, non può essere mai realizzato può suscitare ancor di più sfiducia e scoraggiamento collettivo. Sappiamo tutti che per Governare ci vuole esperienza ma soprattutto la capacità di fare alleanze. E’ vero che Crocetta non ha la maggioranza perché gli mancano 7 deputati ma è un uomo che di politica s’intende e sa che nessuno dei deputati eletti vorrebbe tornare, dopo aver sostenuto la campagna elettorale, a votare tra qualche mese. Inoltre, Crocetta è una persona che riesce a dialogare con tutti e ad includere anche coloro che non sono stati molto generosi con lui durante il periodo di campagna elettorale. Lo dimostra il fatto che in questi giorni sta dialogando molto con i “grillini” eletti e che Cancellieri ha proposto, l’On. Concetta Raia del Pd, come presidente dell’Assemblea Regionale. Insomma, penso che ci siano le basi per poter iniziare il cambiamento che tanto abbiamo evocato e atteso. 
I partiti sicuramente hanno perso consenso e nonostante il forte astensionismo e l’exploit del Movimento 5 Stelle siamo riusciti, come pd, a mantenere una posizione discreta ma non soddisfacente. Le percentuali che hanno riportato i partiti non sono da sottovalutare e soprattutto bisogna prendere atto che nelle città come Palermo e Catania bisogna lavorare tantissimo perché, noi come Pd, abbiamo subito una evidente e pesante sconfitta. Penso che i partiti italiani, leggendo, analizzando e valutando il risultato siciliano, debbano iniziare a riflettere su questo importante dato che evidenzia una sfiducia generale nei confronti di questo sistema politico che non mette al centro dell’attenzione i cittadini ma gli interessi di pochi. Potrebbero iniziare a valutare, come ha fatto Crocetta di dare un segnale forte dimezzandosi anche loro gli stipendi e cercando di spingere il Governo Monti ad attuare politiche di sviluppo che porterebbero occupazione. Investire al Sud per ripartire e risollevarci dalla crisi. E soprattutto bisogna comprende l’esigenza di rinnovamento che i cittadini ci chiedono. Rinnovamento non tanto anagrafico ma di “volti” nuovi che abbiamo esperienza e anche grandi competenze. Io non sono una "rottamatrice", penso che il nostro partito abbia bisogno di persone come il nostro Segretario Bersani che mettono a disposizione la loro grande esperienza e competenza ma abbiamo bisogno anche di nuove leve che danno quel tocco di cambiamento di cui necessitiamo. I giovani hanno bisogno dell'esperienza dei "vecchi" e i "vecchi" della freschezza dei giovani. Insieme si può migliorare e cambiare il modo di intendere la politica. 

Nonostante ciò il dato reale e altrettanto importante è che un uomo rappresentativo di una parte del popolo siciliano insieme ad una parte del centro sinistra allargato anche ai moderati, onesto, capace di ascoltare le esigenze dei siciliani, che parla con un linguaggio comune che va oltre al “politichese”, omosessuale e molto sensibile, dopo 60 anni di governo di centro destra ha VINTO questa difficilissima competizione elettorale. Il Sindaco dei Siciliani che per la prima volta in assoluto è l'emblema della legalità, colui che della lotta alla mafia ne ha fatto la sua storia personale e in parte anche della Sicilia. Quest’uomo è Rosario Crocetta che con la sua determinazione si è candidato, inizialmente solo con il sostegno del popolo e quindi un nome scelto dalla base e non calato dall’alto, e poi sostenuto anche da altri partiti, che è riuscito a cambiare una mentalità che per decenni e decenni ha visto la Sicilia e i siciliani ben schierati prima con la Democrazia Cristiana e poi con la destra di Berlusconi. Insomma un uomo, un politico che è riuscito a scalare una montagna molto ripida e che, nonostante le tante difficoltà e le mali lingue, è arrivato alla vetta da vero vincitore. Questo è un dato di fatto e bisogna prenderne atto. Mi dispiace sinceramente che alcuni dei dirigenti del mio partito come Renzi, ad esempio, non sono contenti e soddisfatti di questo risultato e nella loro miopia riescono solo a valutare ed analizzare il risultato evidente e per certi versi anche scontato, quale quello dell’astensionismo. Io vivo in Sicilia e l'emozione che mi ha travolta il giorno in cui abbiamo conosciuto il risultato definitivo è davvero indescrivibile. Sono passati giorni prima che mi sono resa conto che finalmente siamo riusciti a vincere in SICILIA. Il 29 ottobre per noi sicuramente sarà una data indimenticabile, data che sarà ricordata nella storia della nostra terra. Forse questo qualcuno non lo può comprendere ma io come tanti altri sappiamo cosa vuol dire. Sono soddisfatta e credo che la Rivoluzione è veramente iniziata!! Pertanto mi auguro che le critiche distruttive e inutili, a mio avviso anche premature, nei confronti di Rosario Crocetta possano essere rimandate, in caso, ad un lontano futuro, per il momento attendiamo che il neo eletto si insedia a Palazzo dei Normanni insieme alla nuova giunta che a giorni sceglierà. Sono fiduciosa e conoscendo il temperamento e la determinazione del presidente sono sicura che si farà rispettare e che porrà in essere importanti e significativi provvedimenti sin da subito. 

In provincia di Ragusa, ovvero la mia provincia, di certo non posso assolutamente dire che sono soddisfatta del Pd. Il risultato è stato discreto e non soddisfacente al massimo. I deputati uscenti hanno perso molto consenso, sicuramente a causa dell’astensionismo, ma trattandosi di “personaggi politici” espressione del territorio mi aspettavo che la gente non avrebbe avuto difficoltà a volerli riconfermare. Non voglio parlare di numeri ma se li leggiamo e li confrontiamo con quelli della tornata precedente possiamo comprendere che sono tanti i voti che abbiamo perso. E' vero anche che in questi anni il Partito Democratico in Provincia di Ragusa non è stato molto presente e soprattutto poche volte è intervenuto in merito alle tante difficoltà che si sono registrate nei vari Comuni.
Per quanto riguarda i “nuovi volti” certo è che, a causa di questa sfiducia netta e feroce nei confronti della politica ma anche a causa del sostegno al governo lombardo da parte del pd, pagano maggiormente le conseguenze. Ad ogni modo hanno contribuito con un buon risultato.
Alla fine, essendo i numeri ad essere quelli che contano, l'On. Digiacomo è colui che, tra Ammatuna che si afferma al secondo posto e Calabrese al terzo, ha avuto la meglio ed è stato riconfermato all'ARS.
Pertanto, mi complimento con lui e sono sicura che rappresenterà nel migliore dei modi tutta la nostra Provincia. 
Entusiasmante e molto interessante è il risultato ottenuto da Anna Maria Sammito, candidata del pd di Modica, che si colloca al secondo posto, dopo l’On. Concetta Raia che come sempre dimostra di avere un grande consenso popolare, tra tutte le candidate donna del nostro partito. Questo, a mio avviso, è un risultato che deve far riflettere e far comprendere che le donne in politica ci sono e non devono servire solo per “riempire” le liste. Oggi più che mai le donne possono ridare alla gente quella fiducia che è stata smarrita a causa del mal governo e della crisi della politica. Una donna seria, competente e onesta è preferita dai cittadini in quanto, con la sua sensibilità e la sua comprensione, è rappresentativa di vero rinnovamento. La donna in politica rappresenta anche quel senso di protezione che in questo momento è necessario per chi non riesce a fidarsi di nessuno. 
Altro importante dato è quello della lista Crocetta che ottiene un ottimo risultato sia per il consenso dell’ex sindaco Dipasquale che è stato il più eletto della nostra provincia, sia per quello ottenuto da Fabio Nicosia che a Vittoria è riuscito a sconfiggere Aiello e ha contribuito a far prendere il seggio alla lista di appartenenza. Nicosia, ricordiamo che non è stato candidato nella lista del Pd in quanto i criteri di scelta presi in considerazione sono stati quelli di appartenenza alle aree politiche all’interno del partito e per questo motivo escluso dalla competizione elettorale. Successivamente, sotto pressione e con l’aiuto del Presidente Crocetta in modo particolare, a Nicosia è stata concessa dal Partito Democratico Nazionale una deroga per potersi candidare nella lista che portava il nome del presidente. Questo sicuramente, da un lato, ha penalizzato Nicosia che non ha potuto usufruire, a differenza degli altri, dell’aiuto dei dirigenti e dei militanti del Pd della provincia che per votare la lista del loro partito hanno preferito scegliere altri candidati. Io personalmente, come ho subito dichiarato pubblicamente, ho preferito a malincuore non votare la lista pd ma sostenere un candidato che ritenevo il migliore in campo per competenza, per vicinanza ai giovani e per il modo di intendere e fare politica "innovativo" che si avvicina molto al mio. 
Nonostante ciò, la cosa che mi rammarica maggiormente è l’incapacità da parte di alcuni dirigenti del Pd di comprendere le situazioni e di fare i calcoli necessari per raggiungere un obiettivo importante comune a tutto il partito. Penso che se Calabrese, insieme a tutto il gruppo del pd di Ragusa, non avessero messo in discussione il posto nel listino per Dipasquale, oggi la provincia di Ragusa avrebbe vantato di un deputato regionale in più. Inoltre, essendo Fabio Nicosia, il benificiario potevamo vantarci di avere dalla nostra parte due deputati, invece l'altro posto, quello del listino, andrà comunque a Dipasquale in un’altra provincia a discapito nostro. Per questo, dobbiamo ringraziare gli scienziati del mio partito di Ragusa ma anche coloro che nn hanno saputo difendere questa importante causa.

Tuttavia, nonostante le difficoltà e gli errori che sono stati fatti mi auguro che presto si facciano le analisi del voto all'interno degli organismi preposti e si ricominci cambiando rotta e cercando di incarnare la speranza e l'emozione delle persone che si sono allontanate dal nostro partito e di tutti gli elettori che hanno perso fiducia in noi, nonchè il loro grido di protesta.  

Valentina Spata


Nessun commento: