sabato 27 ottobre 2012

Cattedre di sostegno: penalizzata la Provincia di Ragusa!



Il livello di stabilizzazione dei docenti di sostegno nella scuola statale è stato fissato dalla legge finanziaria del 2008 al 70%. In essa era previsto che tale stabilizzazione avvenisse gradualmente, sanando le differenze tra le regioni. Alcuni territori, però, sono andati ben oltre tale limite, lasciando in questo modo agli altri una pesante precarietà. In seguito, con la sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010 , secondo cui il sostegno deve essere assegnato secondo le esigenze dell'alunno, prevedendo, se necesario, anche un
docente di sostegno per un solo allievo, il tetto massimo dei posti è saltato, facendo venir meno il limite del 70%. Nonostante ciò il numero dei posti in organico di diritto (63,086) è rimasto invariato e perciò è aumentato quello dei posti in deroga, distribuiti soprattutto al Nord, dati i grandi squilibri regionali.

Negli ultimi anni è diminuito il numero di docenti curricolari ma è aumentato quello di insegnanti di sostegno sempre più precari. E’ infatti aumentato il numero degli alunni disabili, di oltre 15.000 unità negli ultimi tre anni e, con essi, quello degli insegnanti di sostegno, di circa 6.000 unità. In Ottobre, il MIUR ha pubblicato una serie di dati statistici riguardanti il sostegno, dall’anno scolastico 1998/99 ad oggi. 

Nel corso di oltre un decennio il numero dei docenti di sostegno è aumentato del 61%, essendo cresciuto anche quello degli alunni disabili, del 64%. Anche in questo caso, però, risulta che nelle diverse regioni le variazioni siano state differenti e che molto spesso all’aumento degli alunni disabili non sia seguito quello dei posti di sostegno. 

Queste riflessioni ci portano a considerare che le condizioni in cui si dovrebbe realizzare il processo di integrazione in alcuni casi siano estremamente precarie e mutevoli. In alcune situazioni, come quella delle cangianti e tardive assegnazioni dei posti in deroga, è infatti impossibile realizzare una concreta continuità didattica e, con essa, un reale progetto di inclusione.
A ben vedere, però, tutto ciò non fa che riportare all’irrisolto problema della stabilizzazione che, nel caso dei docenti di sostegno, comporta pesanti ricadute non solo su di essi ma anche sui loro allievi. 

Guardando la nostra regione, ovvero la Sicilia, possiamo rilevare che continua ad essere discriminata e penalizzata la Provincia di Ragusa a cui vengono assegnati soltanto 7 cattedre in deroga sul sostegno, penalizzando gli studenti disabili che spesso si trovano costretti a restare a casa a causa della mancanza di personale di sostegno. Giorni fà avevo anche denunciato il caso di una bambina a cui erano state assegnate poche ore scolastiche (4 ore in una settimana) e addirittura di queste ore solo due erano coperte da un insegnante di sostegno e le altre da personale ATA. Ciò sta a significare, che a causa di questa scarsa attenzione nei confronti di ragazzi diversamente abili e della poca presenza di insegnanti di sostegno, si ledono i diritti umani di queste persone e si nega loro il diritto allo studio. Cosa alquanto scandalosa ed inaccetabili è che, a mio avviso, la distribuzione di tali cattedre, riportata di seguito, non è equa e rileva differenze sostanziali che discriminano ancor di più i ragazzi della nostra provincia. La distribuzione delle cattedre in Sicilia è la seguente per un totale di 320:


Ambito Territoriale
Posti assegnati
Agrigento
30
Caltanissetta
30
Catania
50
Enna
15
Messina
20
Palermo
130
Ragusa
7
Siracusa
14
Trapani
24
       Totali
320



Vorrei comprendere quali sono i criteri di attribuzione dei posti assegnati, perchè sinceramente mi risulta difficile pensare che a Ragusa, città più grande di Enna e Caltanissetta, siano state assegnate solo 7 cattedre di sostegno. C'è qualcosa che non torna e penso che bisogna rivedere e rivalutare queste assegnazioni che a quanto pare sono state effettuate senza alcun criterio. 

Mi auguro che si faccia quanto prima luce sulla vicenda e che si dia il diritto ad avere l'insegnante di sostegno a tutti gli studenti che vogliono e devono andare a scuola. 

” Ognuno ha diritto a un’istruzione. L’istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L’istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria”. (ONU, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, art. 26)

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