mercoledì 10 ottobre 2012

SERVIZI SOCIALI SVUOTATI DALLA LORO FUNZIONE. "IO BEVO SICURO", UN PROGETTO DESTINATO A POCHI E NON DISAGIATI!

L'amministrazione comunale di Ragusa ha seri problemi nel comprendere che i Servizi Sociali non sono un settore da utilizzare per finanziare progetti o cooperative di amici e parenti. 
Premesso che, rispetto al Piano di Zona socio.sanitario per il triennio 2010/2012 del distretto n. 44 che comprende i Comuni di Ragusa, Vittoria, Chiaramonte, Santa Croce, Monterosso e Giarratana, ho già espresso forti critiche non solo da dirigente del Pd ma soprattutto da assistente sociale e da sindacalista. 
Il Piano prevede l'utilizzo, per i Comuni facenti parte del Distretto, di una somma pari a 1.103.906,88 euro per l'erogazione di servizi suddivisi in categorie previste dalla legge quadro (nazionale) n.328/2000.
A Ragusa è stato convocato un tavolo per concertare una serie di progetti rivolti a problematiche del tipo: prevenzione di gioco d'azzardo, tirocini formativi per soggetti svantaggiati, centro diurno per soggetti psichiatrici, centro giovanile "Città Mia", famiglie professionali (questa voce è stupenda), mamme di giorno, disagio giovanile. 
Se questo me lo chiamano un piano di zona necessario a fronteggiare le problematiche sociali della nostra città allora siamo messi davvero male. 
Ricordo a tutti che per prima cosa si studiano i fenomeni e, come ripeto da anni, è necessario un osservatorio utile a rilevare le percentuali di grado di disagio per ogni settore. Inoltre, tramite questo strrumento  (osservatorio) si può capire se le politiche attuate per marginare alcuni disagi sono state efficaci o meno. 
Ritornando alle voci inserite nel Piano di Zona, vorrei capire quali politiche sono state attuate e quali risultati sono stati ottenuti per la prevenzione del gioco d'azzardo, il centro giovanile (tra l'altro ci sono tante realtà giovanili preseni nel territorio, mi facciano capire come mai e con quali criteri sia stato scelto proprio il centro giovanile "Casa Mia"), e le mamme di giorno. 
Mi pare che questi scienziati che hanno concertato i progetti per il Piano di Zona sono distanti anni luce sia dai problemi reali del territorio che dalle competenze necessarie per fronteggiarli. 
In merito ai tirocini formativi per soggetti svantaggiati vorrei capire, visto che il Comune di Ragusa è Ente capofila in alcuni di questi progetti, che fine hanno fatto i finanziamenti ricevuti dalla Regione perchè, visto che hanno avuto la sensibilità di pensare ai soggetti svantaggiati, non si spiega come mai tali "soggetti" non hanno ancora percepito i compensi spettanti. Ricordo che si tratta di finanziamento pubblico e che gli Enti di formazione che hanno collaborato per realizzare i progetti devono essere controllati dall'amministrazione comunale (Ente capofila). Auspico pertanto che quanto prima si faccia luce su questa incresciosa vicenda.

Ma andiamoal progetto più discusso del momento, ovvero quello necessario per prevenire il disagio giovanile. Il piano di zona, sopra citato, prevede l’impiego per i 3 anni (2010-2012) di 276.130 euro necessari per: 2 animatori socio-culturali da impiegare per 4.500 ore; 1 psicologo per 550 ore; 1 sociologo per 1.000 ore; 2 educatori professionali per 5.300 ore oltre a varie spese di gestione.
La voce in questione prevedeva l’utilizzo di queste figure professionali per la realizzazione di due azioni preventive: servizio di prevenzione dall’abuso di bevande alcoliche e dal consumo di sostanze psicotrope tramite lavoro di educatori di strada e sviluppo di comunità educante sul territorio dei Comuni del distretto in collaborazione con il dipartimento delle tossicodipendenze Asp di Ragusa, con i gestori dei locali e con gli operatori dell’Asp; attività di ascolto, sensibilizzazione ed informazione sul consumo di sostanze psicotrope e sull’abuso di bevande alcoliche nelle scuole secondarie in stretta collaborazione con insegnanti e genitori.
A tal proposito, cosa hanno pensato di fare? Ecco, con la determina dirigenziale n. 1.781 del 4 ottobre 2011 nasce il progetto “Io bevo sicuro” in collaborazione con la Polizia stradale, il Sert, la Lega alcolisti anonimi, l’Ascom, il Corfilac e il Provveditorato agli studi.
Pertanto vengono "sprecatii" nell'immediato 7.250 euro per registrare il marchio "Io bevo sicuro", acquistare dei gadget da far distribuire a Marina di Ragusa da alcune hostess (retribuite)  e promuovere il progetto attraverso materiale pubblicitario vario.
Ma entrando nel merito delle inizative di sensibilizzazione del tema "disagio giovanile" si riscontrano anomalie che reputo gravi. Ovvero, nel pratico non si è fatto nulla ma in compenso sono state emesse più di 50 determine, in riferimento al progetto "Io bevo sicuro", che sono servite ad altro: iniziativa “A tutto volume” sostenuto con 7.000 euro, che aveva lo scopo di promuovere la cultura; la manifestazione “Coppa città Barocca” (calcio a 5) sostenuta con 3.500 euro; l'inziaitiva con Radio 105 in spiaggia per 12.000 euro; l'iniziativa con Teo Teocoli che ci è costata 6000 euro; quella con Pintus e Baz per 6.600 euro; quella con Mario Biondi per 6.500 euro e tanti altri concerti e incontri sul generis. La cosa più sconvolgente è che forse è stato scambiato l'assessorato alle politiche sociali con quello allo sport, viste le numerose delibere destinate a questo ultimo settore.
In totale sono stati spesi circa 180.000 euro, fondi destinati al "disagio giovanile".
La domanda sorge spontanea? Quale risultati sono stati raggiunti? La percentuale del disagio giovanile è diminuita? Non credo, considerando i continui suicidi da parte di giovani studenti e non, i problemi di bullismo che continuano a crescere nelle scuole, l'emerginazione sociale nei luoghi di aggregazione, il problema dell'integrazione nelle scuole e tanto altro ancora.
Tra l'altro ritengo che sia necessario, nel prossimo Piano di Zona, far partecipare le associazioni per ogni settore compreso il Centro Antiviolenza di Ragusa che viene perennemente escluso (eppure è uno tra i 3 centri facenti parte del Forum Regionale) e soprattutto gli assistenti sociali che sono gli unici ad essere in grado di conoscere l'evoluzione dei vari disagi.
Il Piano di Zona, previsto dalle legge quadro 328/2000 è uno strumento molto utile se utilizzato bene ma sorpattutto se conosciuto.E' attraverso questi e altri strumenti, ad esempio i progetti con il fondo sociale europeo estesi a tutti e non solo agli amici, che si possono programmare politiche sociali che guardano oltre l'immediatezza del bisogno e che posso creare prospettive future di sviluppo.

Valentina Spata

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