giovedì 11 ottobre 2012

I BAMBINI NON SI TOCCANO!! Nel padovano Minore brutalmente strappato alla madre.



Questa immagine è estratta dal video ripreso dalla telecamera della zia del Minore
Fonte Internet


La storia che oggi è alla luce di tutti è quella di un minore che, ieri mattina, è stato prelevato da scuola dalla polizia, dal padre e dallo psichiatra con forza. Trascinato, percorrendo tutto il corridoio della scuola, attraversando la palestra e finendo nell’asfalto della strada per arrivare alla vettura della polizia, il bambino gridava “aiuto”, cercando di opporsi alla violenza fisica e psicologica di quanti lo aggredivano.
Alcuni alunni della scuola dichiarano che sono stati costretti, tutti tranne il minore in questione, ad uscire dalla classe. Il minore, lasciato completamente solo, dopo essersi opposto di andare con il padre e la polizia, è stato brutalmente trascinato, quasi fosse un animale.
La zia, che si trovava in loco e che aspettava la fine delle ore scolastiche del nipote per riportarlo a casa, ha cercato in tutti i modi di evitare che lo portassero via, tenendolo per mano e cercando di rispondere alle numerose richieste di aiuto del Minore. Con l’altra mano, prevenuta per altri episodi similari, teneva una telecamera che ha registrato quanto accaduto e che tra ieri e oggi ha fatto il giro di tutte le tv italiane.
Il provvedimento giudiziario, che prevede l’affidamento temporaneo del bambino ad una casa famiglia e un successivo affidamento definitivo al padre, è frutto di diverse analisi e consultazioni effettuate dal giudice insieme allo psichiatra scelto dal padre(situazione anomala). Lo psichiatra nella sua relazione finale, diagnostica al minore la Pas (sindrome da alienazione parentale) non riconosciuta come malattia e non presente nel DSM (manuale diagnostico delle malattie mentali). 
A tal proposito, visto che a causa di questa diagnosi il giudice ha emesso tale provvedimento, è bene sapere che anche il governo italiano, nei scorsi mesi si è espresso a tal proposito. Quanto segue è un estratto dal documento che il Governo Italiano ha prodotto per un'indagine svolta dall'ONU sulla violenza di genere in Italia. Il documento è del 21 giugno 2012. La parte che cito si trova la paragrafo 46 del testo originale : “In conclusione, c’è consapevolezza sul fatto che la PAS sia una questione legale sebbene molto pericolosa in casi di abuso, dolorosa per le madri, padri e bambini che potrebbero fronteggiare queste teorie in dolorosi procedimenti di separazione. Al momento la letteratura scientifica e i professionisti legali internazionali ragguagliano contro l’esistenza della PAS, contro la sua ammissibilità nelle corti e sulla necessità di ulteriore ricerca e studi prima che nuove teorie siano usate in complesse e delicate questioni  collegate  alla  cura  dei  figli  nei  casi  di  separazione;  non  è  tollerabile, ipocritamente, che ci possa essere il tentativo di introdurre una simile teoria, stabilito che per le sue tradizioni l’Italia si colloca al centro dei suoi interessi i diritti del bambino”.
Ciò che mi sconvolge di più, oltre alla mancanza del rispetto delle regole e dei diritti dei Minori da parte della polizia, dello psichiatra (che a mio avviso deve essere immediatamente radiato dall’albo) e dai servizi sociali (anch’essi, a mio avviso, dopo non aver rispettato il codice deontologico oltre che le regole, devono essere radiati dall’albo) è la brutalità attraverso il quale è stato trattato - maltrattato il Minore.  
I bambini si ascoltano e Leonardo è stato ascoltato dai servizi sociali. Ha sempre sostenuto di non voler andare con il padre da solo, tanto che per incontrarlo è stato deciso, sempre tramite vie giudiziarie, che il bambino poteva trascorrere un ora al giorno con il padre solo  se accompagnato da un educatore, per far si che il minore si abituasse alla presenza del genitore che, evidentemente, per ragioni che non conosciamo non è gradita.
Adesso, cosa che reputo alquanto assurda, il minore è stato affidato ad una casa famiglia e dopo due giorni ancora non è stato nominato il suo tutore (d’obbligo per legge). Inoltre, è stato proibito alla madre e al pediatra che ha sempre seguito il bambino di accedere alla casa famiglia e di vedere il Minore (nessuna legge stabilisce l’allontanamento immediato del bambino dalla madre. Bisogna seguire dei percorsi con specialisti e una equipe specifica per evitare la destabilizzazione del minore). E’ inconcepibile come un bambino, trascinato via con forza e senza rispetto, non possa vedere a abbracciare la madre di cui si è presa cura sin dalla sua nascita.
Le decisioni relative all’affidamento dei figli minori sono sicuramente le più delicate e  rischiose tra quelle cui è chiamato il giudice nelle controversie conseguenti alla  disgregazione della famiglia ma non è giustificabile che un giudice possa tener conto della relazione e della diagnosi dello Psichiatra (la diagnosi della Pas è l’unica motivazione citata nel provvedimento che spinge l’allontanamento del Minore dalla madre), persona molto vicino al padre.
Questo è quanto accaduto a Cittadella, una città del padovano. Noi non conosciamo bene le dinamiche familiari che hanno portato ad una separazione conflittuale i genitori che si contendono il figlio ma conosciamo quanto accaduto in questi giorni e da spettatori non possiamo che esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alla madre e al Minore vittime di questa gravissima ingiustizia.
La scelta del genitore affidatario è fondamentale, perchè si tratta della persona che avrà, sui figli, una maggiore presenza ed influenza educativa (e solo secondariamente per quel che attiene l’esercizio della potestà). Il giudice, pertanto non è investito solo del potere di disporre l’affidamento ma deve adottare provvedimenti con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale dei figli. Infatti, spesso, d’altro canto incidono, su tali scelte, valutazioni che non sono squisitamente giuridiche ma  anche,  e soprattutto,  di carattere culturale (se non morale e ideologico) e psicologico.  Vale a dire che il giudice deve tener conto del rapporto tra genitori e figli (che dovrebbe essere monitorato dai servizi sociali e seguito da una equipe specializzata) in modo particolare della relazione affettiva che tra essi intercorre.
Questi atti di violenza psicologica e fisica non rendono giustizia al nostro paese e violano tutti i diritti universali dei Minori. Che il Governo si attivi immediatamente per risolvere questa situazione e far ritornare il bambino insieme alla madre, l’unica a mio avviso, che dovrebbe avere la podestà genitoriale. Inoltre, mi auguro che il Tribunale dei Minori apre una nuova inchiesta sulla vicenda chiarendo ogni aspetto e soprattutto rispettando le leggi sancite dal Diritto di Famiglia.
Non giustifico nemmeno le forze dell'ordine che certamente hanno eseguito un ordine dimenticandosi però che la Scuola è un luogo pubblico che dovrebbe garantire la sicurezza e la protezione degli alunni. Il loro gesto ha sicuramente terrorizzato e destabilizzato gli alunni di quella scuola creando seri disagi e soprattutto l'ira dei genitori che oggi hanno anche protestato contro chi dovrebbe mantenere l'ordine e la sicurezza dei cittadini. 
Concludo riportando le dichiarazioni, che condivido, di Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia: “Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei Minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione”.

Valentina Spata
Assistente Sociale

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