Le politiche pubbliche
sembrano avere come unico scopo una costante riduzione dei finanziamenti per i
servizi a discapito dei cittadini, non garantendo quelli che sono i loro
diritti. Un problema, quello della carenza di fondi dovuta ai tagli del Governo
che colpisce soprattutto categorie di cittadini che invece dovrebbero essere
aiutati in modo particolare da chi amministra la pubblica amministrazione.
Nel
Governo della cosa pubblica, si tratta però di porsi delle priorità. Una di
queste è il diritto allo studio, tassello fondamentale per il futuro della
nostra società.
A Ragusa, la
Provincia ha negato agli alunni non vedenti il diritto di sostegno didattico extrascolastico e per
questo motivo esprimo la mia piena solidarietà a tutte le vittime di questo
atto discriminante, all’associazione iblea Uic e al presidente Giovanni
Arestia. Questo, a mio avviso, è un atto gravissimo che non può essere tollerato e giustificato.
Pertanto, si avverte l’urgenza di
ribadire con forza valori e principi che devono guidare il percorso dell’integrazione
e dell’inserimento sociale delle persone diversamente abili. Bisogna
necessariamente rispettare e riconoscere i diritti fondamentali dell’uomo e
quindi anche delle categorie di cittadini più “deboli”, garantendo il principio
dell’inserimento della persona a pieno titolo nella società.
Tale impegno, che prevede sostegno e aiuto alle famiglie con parenti
diversamente abili, può verificarsi solo in una società in cui i valori e i
diritti umani della persona hanno ancora un significato reale e non siano considerati,
come sta succedendo, “spreco di denaro”.
E’ necessario un cambiamento
profondo che apre a tutti le possibilità di crescita e che riconosca la
possibilità di sviluppo per ogni persona che deve essere riconosciuta nella
propria realtà, con le proprie caratteristiche, le proprie abilità e anche i
propri limiti.
Pertanto mi auguro che il nuovo
Commissario della Provincia regionale di Ragusa, possa trovare soluzioni
immediate a questo problema che, se non risolto, diventa un caso di
discriminazione vero e proprio.
Con fiducia
Valentina Spata
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