giovedì 4 ottobre 2012

NEGATO IL DIRITTO AL SOSTEGNO E ALLO STUDIO AD ALUNNI NON VEDENTI!





Le politiche pubbliche sembrano avere come unico scopo una costante riduzione dei finanziamenti per i servizi a discapito dei cittadini, non garantendo quelli che sono i loro diritti. Un problema, quello della carenza di fondi dovuta ai tagli del Governo che colpisce soprattutto categorie di cittadini che invece dovrebbero essere aiutati in modo particolare da chi amministra la pubblica amministrazione. 
Nel Governo della cosa pubblica, si tratta però di porsi delle priorità. Una di queste è il diritto allo studio, tassello fondamentale per il futuro della nostra società.
A Ragusa, la Provincia  ha negato agli alunni non vedenti il diritto di sostegno didattico extrascolastico e per questo motivo esprimo la mia piena solidarietà a tutte le vittime di questo atto discriminante, all’associazione iblea Uic e al presidente Giovanni Arestia. Questo, a mio avviso, è un atto gravissimo che non può essere tollerato e giustificato.
Pertanto, si avverte l’urgenza di ribadire con forza valori e principi che devono guidare il percorso dell’integrazione e dell’inserimento sociale delle persone diversamente abili. Bisogna necessariamente rispettare e riconoscere i diritti fondamentali dell’uomo e quindi anche delle categorie di cittadini più “deboli”, garantendo il principio dell’inserimento della persona a pieno titolo nella società. 
Tale impegno, che prevede sostegno e aiuto alle famiglie con parenti diversamente abili, può verificarsi solo in una società in cui i valori e i diritti umani della persona hanno ancora un significato reale e non siano considerati, come sta succedendo,  “spreco di denaro”.
E’ necessario un cambiamento profondo che apre a tutti le possibilità di crescita e che riconosca la possibilità di sviluppo per ogni persona che deve essere riconosciuta nella propria realtà, con le proprie caratteristiche, le proprie abilità e anche i propri limiti.
Pertanto mi auguro che il nuovo Commissario della Provincia regionale di Ragusa, possa trovare soluzioni immediate a questo problema che, se non risolto, diventa un caso di discriminazione vero e proprio.

Con fiducia
Valentina Spata





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