giovedì 8 novembre 2012

Affissioni Selvagge e Illegali. La soluzione c'è, basta applicarla!!


Ad ogni campagna elettorale assistiamo al triste rito del "manifesto selvaggio". Le città iniziano a riempirsi di volti più o meno noti di politici che concorrono alle competizioni elettorali. 
Ognuno di loro, giustamente, vuole accaparrarsi gli spazi migliori pur sapendo che esistono delle norma che regolano l'affissione dei manifesti durante il periodo elettorale. 
La legge n.212 del 4 aprile 1956 stabilisce che a partire dal 30° giorno prima delle elezioni l'"affissione di stampati, giornali murali od altri e manifesti, inerenti direttamente o indirettamente alla campagna elettorale, è consentita soltanto in appositi spazi a ciò destinati ad ogni Comune". 
Non solo, la norma impone che le misure dei manifesti non debbano essere "superiori a metri 2 di altezza per 6 di base". 
Siamo sicuri che questo sistema, oramai arcaico a mio avviso, possa funzionare?? 
Considerato l'elevato numero di manifesti abusivi che deturpano i muri, i cassonetti, i pali della luce e ogni altro arredo urbano delle città, in violazione delle norme sulle affissioni, non tenendo conto che il decoro di una città passa soprattutto attraverso il rispetto per i luoghi e gli spazi pubblici, penso sia opportuno iniziare a cambiare il sistema che fino ad ora è stato utilizzato. 
Partiamo dal punto che gli spazi elettorali, che i Comuni mettono a disposizione dei candidati, sono indecorosi soprattutto quando sono installati nei pressi del centro storico delle città. Vedere tutti quei volti attaccati in un unico spazio, in maniera confusionaria e anche poco ordinata, non è sicuramente piacevole. 
Inoltre, pensiamo a quanti soldi devono uscire i candidati per poter far stampare quanti più manifesti possibili in modo da essere sempre presenti negli spazi elettorali predisposti a tutti. Per non parlare della "guerra" degli attacchini che inizia non appena gli viene consegnato il lavoro. Come spesso abbiamo visto gli attacchini, non tutti, lungi da me dal voler generalizzare, devono cercare di mantenere la maggior esposizione dei manifesti del loro candidato. Pertanto ci troviamo questi ragazzi che durante il giorno e la notte girano per le città, muniti di secchiello, scopa e colla, cercando di garantire maggiore visibilità al/ai candidato/i che li hanno chiamati ad eseguire questo lavoro. Quando lo spazio non lo trovano coprono, senza alcun problema, i manifesti degli altri e da qui inizia il caos che ha portato, nell'ultima competizione elettorale, all'aggressione tra di loro o addirittura con i militanti dei partiti che spesso si offrono volontari per questo "sporco" lavoro. 
In questo quadro molto confusionario e poco "legale" ritengo che spesso viene sottovaluto un altro importante fattore: il "lavoro nero". Molti di questi ragazzi, anche se solo per il periodo elettorale, non fanno parte di nessuna agenzia pubblicitaria ma sono direttamente contattati dai candidati e a loro viene assegnato questo tipo di lavoro senza alcuna sicurezza e tutela. Pensiamo a cosa succede nel caso in cui uno di loro cade da una scala, ha un incidente nelle ore lavorative o durante la notte e a quanti rischi corrono questi ragazzi per guadagnarsi il loro stipendio. Pensate a quante violazioni vengono commesse facendo lavorare questi giovani senza un contratto che li tuteli e che garantisca l'effettivo pagamento del compenso stabilito in partenza. 
Questo è l'atto più illegale che viene commesso durante queste competizioni elettorali. Oltre ad avviare controlli per far rispettare scrupolosamente la normativa affinchè le elezioni non diventino occasione per sporcare ulteriormente la città, di far rimuovere i manifesti abusivi e multare i trasgressori per i quali la legge prevede sansizioni pecunarie da 103 a 1.032 euro, ritengo sia urgente e necessario cambiare sistema utilizzando metodi più innovativi. 
Intervenire attraverso proposte alternative è l'unico modo che abbiamo per cambiare questo sistema inefficiente e spesso anche pericoloso. 
La proposta che voglio presentare a tutti le amministrazioni comunali interessate è quella dell'eliminazione di quegli spazi elettorali dove vengono ammassati tutti i manifesti senza criterio e della installazione di bacheche fisse, di legno o meglio in ottone, con vetro anti-sfondamento o materiale plastificato resistente. Tali bacheche dovranno essere installate in tutti i quartieri delle città e devono dare la possibilità di contenere un massimo di 10 manifesti per 10 candidati. Se in ogni quartiere vengono installate diverse bacheche i candidati avranno tutti la stessa visibilità. Inoltre, si riducono le spese elettorali (riduzione di sprechi) e si evita di violare i diritti umani e lavorativi dei giovani attacchini. Ovviamente, le bacheche possono essere utilizzate durante tutto l'anno sia dall'amministrazione comunale che potrà pubblicizzare le attività amministrative e istituzionali, sia da associazioni onlus che dovranno pagare lo locazione dello spazio e sia dai candidati, durante le campagne elettorali, che pagheranno la locazione risparmiando sulla quantità della stampa dei manifesti, sulla percentuale da dare agli attacchini e soprattutto sulle eventuali sanzioni che inevitabilmente dovranno pagare sui manifesti abusivi. Mi rendo conto che la realizzazione delle bacheche ha un costo, considerando anche il periodo difficile che stanno attraversando i comuni per i tagli effettuati dallo Stato e dalle Regioni, ma penso che valga la pena affrontare tale spesa, magari iniziando pian piano ad installare le prime bacheche e realizzando un piano ben preciso che in un anno è possibile applicare. Tutto questo, porterà anche degli importanti introiti alle amministrazioni comunali e soprattutto un maggiore rispetto dell'ambiente e del decoro dei centri storici. 
Questa mia proposta nasce da un confronto che ho avuto con il candidato che ho sostenuto alle scorse regionali siciliane, Fabio Nicosia che mi ha dato l'idea e che ho cercato di approfondire con l'aiuto e il supporto di amministratori che in Italia applicano già questo tipo di sistema. Dopo vari studi, consultazioni e confronti, con l'aiuto di Assessori competenti, sono arrivata a redigere un regolamento che disciplina tutte le Pubbliche Affissioni. 
Con grande soddisfazione, dopo una discussione con un assessore di un Comune della mia Provincia che ha preferito utilizzare il metodo delle sanzioni, senza considerare che spesso i candidati non possono controllare l'operato dei loro attacchini, mi sono messa subito a lavoro per ultimare questo regolamento che da diversi mesi stavo scrivendo. 
Nella speranza che possa essere utile e preso in considerazione, vi chiedo di leggerlo attentamente e mi metto a disposizione per ogni eventuale chiarimento. 
In politica oltre la critica è necessaria la proposta "costruttiva" e alternativa ai problemi e ai metodi che dopo tanti anni possono risultare inefficienti. Per mettere in campo le migliori proposte, come mi è stato insegnato al Corso di Formazione Politica "Finalmente Sud", creato dal nostro Segretario Pier Luigi Bersani per i giovani del meridione, bisogna essere preparati, è opportuno confrontarsi con altre realtà facendo rete e prendendo in considerazione le proposte già attuate da altri amministratori. Ecco, io ho fatto questo!!
Di seguito l'allegato. Cliccate sul link e poi scaricate l'allegato.

http://www.scribd.com/doc/112597683/Impianti-Pubblicitari-e-Pubbliche-Affissioni




Valentina Spata

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