giovedì 30 ottobre 2008

DECRETO GELMINI: IL PD DICE NO E FA LE SUE PROPOSTE.

Per il Pd l'istruzione pubblica è un investimento x il futuro dei nostri figli e perciò per il Paese.
Queste sono le proposte del Pd x riqualificare la scuola:
  1. realizzare il patto educativo tra le scuole, le famiglie e gli studenti e approvare in parlamento nuove norme suglio organi collegiali della scuola;
  2. valorizzare l professionalità degli insegnanti adeuando gli stipendi in base al merito, ed istituendo un piano straordinario e permenente di aggiornamento;
  3. azzerare il precariato e introdurre nuove norme di accesso e reclutamento degli insegnanti;
  4. riorganizzare gli organici del personale come organici funzionali di ogni scuola;
  5. potenziare l'autonomia scolastica;
  6. attivare un sistema di valutazione di tutte le istituzioni scolastiche;
  7. attuare correttamente l'obbligo di istruzione a 16 anni x ridurr a zero la dispersione scolastica;
  8. portare l'85% dei ragazzi al diploma e gli altri almeno ad una qualifica professionale;
  9. attuare il riordino degli istituti tecnici e professionali;
  10. potenziare la formazione permanente x tutta la vita;
  11. promuovere una scuola più aperta alla comunità ed integrata con il territorio che sostenga più cultura, alfabetizzazione informatica, sport, attività sociali e di volontariato.

Sono tutte proposte fattibili e sicuramente la migliorano!!!!!!

Viene da pensare che con questo decreto la stategia del Governo sia "sotto sotto" quella di creare una scuola "low cost" e non una scuola innoativa e adegauta agli standard europei.

Il ritorno al maestro unico nelle elementari non può essere giustificato solo sul piano del risparmio del monte "stipendi", nè può essere motivato in nome del progresso e della proliferazione dei saperi nella nuova società della comunicazione.

Razionalizzazione è giusto, ma la razionalizzazione non può essere fine a se stessa e non può essere finalizzata nemmeno alla strategia liberistica della privatizzazione con la nuova ma vuota idea della "Fondazione Culturale", come previsto per le Università. l'obiettivo strategico, secondo il dettato costituzionale deve essere, sia nella lettera che nello spirito, una Scuola pubblica di qualità aperta a tutti e non solo chi se lo può permettere, con un rapporto educativo gestibile tra maestro e alunniin classi non numerose.

Inoltre, la riduzione "ragioneristica" degli operatori scolastici (educatori, docenti e personale) non è un risprmio ma una insipienza xchè abbassa la qualità dell'offerta educativa riducendo lo spazio di socializzazione.

Una Scuola pubblica "low cost" quindi non aiuta la rinascita educativa e culturale di una Italia Democratica. Una scuola buona che funzioni ed appassioni, costi quel che costi, ma non diventa buona perchè è selettiva e meritocratica, ma perchè si pone in modo serio al servizio dei cittadini e del loro diritto allo studio, che non è una concessone ma una dotazione di merito umano.

Non vogliamo una scuola Invecchiata Impoverita e Inadeguata!!!!!!

E poi, scusate ma questa ministra Gelmini come si permette di dire "Gli insegnanti del Sud abbassano il livello della Scuola" affermazione pubblicata di recente nel messagero.

A ragusa, ad esempio questo decreto porterà alle seguenti conseguenze:

riduzione quasi del 50% a 76 per le scuole dìinfanzia, 108 per la scuola primaria, 109 per la secondaria, 126 per le superiori e 282 personale ATA (bidelli e personale tecnico); inoltre 15 scuole in provincia verranno accorporate con altre: a Ragusa la scuola M. Schinina, I.P.S.S.C.T. piazza Carmine, S.Quasimodo, Rodari e la scuola Ettore Majorana...

Ma la cosa più grave è che il PD di Ragusa ha presentato un documento al Consiglio Comunale e la maggioranza (i partiti di Destra) non ha neanche voluto fare un dibattito; quindi il problema non è solo nazionale ma anche locale, poichè di fronte ad un problema del genere a Ragusa c'è il dissenso della maggioranza che amministra la nostra città. RIFLETTIAMO...

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