E’ allarme sulle
conseguenze dell'accordo commerciale siglato tra l'Unione Europea e il Marocco
che "non interpreta le ragioni dell'agricoltura mediterranea ma piuttosto
quelle delle lobby e delle grandi industrie del centro-nord europeo a danno
dell'economia meridionale, siciliana e anche di quella marocchina. Il
testo prevede l'apertura delle frontiere del Paese ad un'economia, quella
marocchina, che non e' chiamata a rispettare le stesse regole in materia
di scambi commerciali e di tutela della salute del consumatore, che, invece,
devono rispettare gli operatori dei settori agricolo e ittico in Europa. Si
tratta, quindi, di una sfida concorrenziale che si gioca con un netto vantaggio
per l'avversario.
Sostanzialmente, alle importazioni
di prodotti agricoli e ittici dal Marocco. Abbassando notevolmente i dazi,
infatti, le merci dell’altra sponda del Mediterraneo saranno libere di arrivare
sui nostri mercati. Il rischio, ovviamente, è che saremo invasi da tonnellate
di agrumi marocchini, comperati a basso costo dai rivenditori, che invece noi
continueremo a pagare come sempre.
I
voti a favore sono stati 369 voti, 225 contrari e 31 astensioni. Gli
europarlamentari del PD favorevoli all’accordo sono stati: Salvatore Caronna,
Leonardo Domenici, Roberto Gualtieri, Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Debora
Serracchiani, David Sassoli, Francesca Balzani, Luigi Berlinguer, Sergio
Cofferati, Vittorio Prodi, Silvia Costa, Gianluca Susta, Patrizia Troia,
Francesco De Angelis, Guido Milana; I contrari del Pd: Pino Arlacchi,
Rosario Crocetta e Mario Pirillo
(corretto al termine delle votazioni, prima favorevole); Gli assenti del Pd:
Rita Borsellino e Andrea Cozzolino.
Per
Fepex, l'associazione degli esportatori spagnoli, il parlamento europeo non ha
tenuto conto delle gravi conseguenze che l'attuale accordo provoca già nelle zone di
produzione spagnole. Nel settore del pomodoro, quest'ultimo
anno l'attuale accordo ha causato la perdita di 12.500 posti di lavoro
nelle regioni Andalusia, Canarie, Valencía e Murcia, con tassi di
disoccupazione superiori al 30%.
Fepex
deplora il fatto che questa situazione sarà estesa ad altra frutta e verdura e
ad altre regioni, dal momento che il nuovo accordo prevede la liberalizzazione
del commercio di quasi tutta la frutta e la verdura proveniente dal Marocco.
Si tratta di un accordo squilibrato
che colpisce duramente l’agricoltura italiana e siciliana in un contesto già
particolarmente difficile dal punto di vista economico e sociale’.
Quello di cui
non riesco a trovare spiegazione è il silenzio assordante della classe
dirigente politica e soprattutto degli italiani. In Portogallo e Spagna ci sono state reazioni compatte contro
il provvedimento votato, mentre in Italia siamo impegnati a pensare ad altro.
Inoltre, non comprendo come il Partito Democratico, ovvero il mio partito, consapevole
delle difficoltà che sta attraversando il settore agricolo, abbiano potuto
votare a favore di un accordo scellerato come questo, considerato dannoso per i
nostri agricoltori. Le conseguenze per i
produttori agricoli siciliani e del Mezzogiorno d'Italia saranno devastanti.
Gli italiani, inviati in comunità
europea e i rappresentanti attuali politici, non sembrano capaci di dire mai di
“no” di fronte a proposte che vanno contro gli interessi del nostro Paese,
creando situazioni che giovano agli altri e mai a noi. Ci vorrebbe anche una
dose di sano “egoismo” che torni a mostrare una Nazione per quello che è
realmente: indipendente, senza nulla togliere alle possibilità di scambio
internazionale, ma nell’ottica anche di una salvaguardia locale dei tesori che
già ci appartengono da secoli.
Valentina Spata
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