Siamo alla vigilia di una
competizione elettorale cruciale per tutti i siciliani e, dopo una mia
personale riflessione, ho deciso di
sostenere la candidatura di Rosario Crocetta a presidente della Regione
Siciliana e di Fabio Nicosia a deputato regionale.
La mia decisione è maturata dopo
un'attenta discussione sui temi ed una valutazione rispetto al lavoro di
entrambi i candidati. Già da tempo, prima ancora che il Partito Democratico
dichiarasse il suo sostegno a Rosario Crocetta, ritenevo che la sua candidatura
potesse essere, per una vittoria elettorale importante e per un cambiamento necessario ed urgente, l’unica possibile in una Sicilia in piena crisi strutturale,
di valori e d' identità.
Ritengo, inoltre, che Fabio
Nicosia, consigliere provinciale uscente del Pd ibleo, possa certamente
rappresentare il cambiamento di cui spesso parliamo. Cambiamento inteso non
solo in senso anagrafico ma soprattutto a proposito del modo di fare politica. Lo ha
dimostrato, ad esempio, il suo continuo e costante lavoro nel reperire risorse e
indirizzare progetti per lo sviluppo non solo della sua città ma anche di tutta la nostra
provincia. Il suo impegno in prima persona è sempre stato una mano tesa ai
cittadini che, oggi più che mai, hanno bisogno di persone come lui che sono in grado non solo di ascoltare ed accogliere le istanze ma anche di dare risposte
concrete. Fabio, infatti, ha sempre dimostrato di essere al servizio degli altri e quindi della
politica e non, al contrario e come spesso accade, dei personalismi e degl'interessi particolari. Sono quindi questi i motivi, che da
sempre mi hanno avvicinata a lui e al suo modo di far politica. Sono difatti sicura che, con la stessa passione e le stesse capacità, riuscirà a rappresentare al meglio
i problemi dei siciliani, ottenendo al tempo stesso grandi risultati per la Regione Sicilia.
Per quanto riguarda la vicenda
del Partito Democratico ragusano, dove io sono iscritta, posso semplicemente
dire che sono rimasta abbastanza delusa e amareggiata. Premesso che non sono favorevole all’accordo
tra l’ex Sindaco Dipasquale, candidato nella lista Crocetta Presidente, e
Rosario, penso che tutta la vicenda sia stata gestita male dal segretario e dai
dirigenti del mio partito.
Prima di tutto, non comprendo il
motivo per cui il Pd ragusano non abbia avviato un confronto con gli iscritti,
non abbia convocato il direttivo per discuterne e, invece, abbia scritto un
documento rappresentativo di tutto il Partito benché firmato solo dai membri della segreteria.
Inoltre, non comprendo come mai il Partito della città capoluogo non abbia mai espresso o comunque pensato di presentare
una candidatura per questa importante competizione elettorale. Se davvero si avvertivano l’esigenza e la volontà della presenza di un candidato ragusano, la discussione ed il confronto politici sarebbero già dovuti essere stati avviati da tempo. Invece, nulla di
questo è accaduto. Ciò, di conseguenza, mi porta a presumere che già qualcuno avesse avviato trattative con altri
candidati della Provincia ed abbia iniziato a pensare, invece, alla candidatura
a Sindaco per le prossime amministrative sottovalutando il fatto che il “nemico”
Dipasquale potesse essere forte più forte di noi e sarebbe riuscito a non farci fare
sogni tranquilli.
Inoltre, l’esito di questa
vicenda mi fa pensare che, anche a causa di una gestione precaria e poco unitaria del partito stesso, il Pd ragusano sia alquanto isolato e poco conti nelle
scelte importanti. Risulta a proposito evidente che Dipasquale ha avuto più peso politico
rispetto al Segretario Calabrese. Ed è proprio questo e
non tanto la candidatura dell’ex Sindaco che comunque non ha nulla a che fare
con le nostre scelte politiche, ciò che mi preoccupa maggiormente. Difficilmente infatti potrei mostrarmi sorpresa a proposito del cambio di
opinione e di posizione da parte di esponenti politici. Ormai ci siamo abituati. A Calabrese vorrei infatti ricordare che, quando non era nel Partito Democratico, non faceva
altro che parlarne male screditando anche coloro che sin dall'inizio ne erano i dirigenti. Ed ora, eccolo qua a far parte, pure lui, del Pd. Vien proprio da dire, quindi, da
che pulpito vien la predica!!
Personalmente, ripeto, non
condivido questo accordo ma ho interesse che venga portato avanti il progetto
politico disegnato da Crocetta e che, dopo vent’anni, riusciamo a governare la
nostra isola mirando a centrare un solo obiettivo: risollevarla dal disastro causato
dai Governi precedenti per dare ai siciliani più rispetto e dignità.
Aggiungo infine che, dopo l'incontro di questa sera a Palermo, sono ancor più convinta del fatto che il Segretario del Pd di Ragusa ed i suoi quattro amici non siano affatto migliori rispetto a Dipasquale. Hanno infatti cercato di far garantire la loro candidatura senza ottenere alcun risultato e, dopo aver minacciato pubblicamente di autosospendersi, adesso vogliono prendersi il merito di aver fatto togliere l'ex sindaco di Ragusa dal listino; cosa assolutamente falsa visto che noi fino a stamattina sapevamo che Dipasquale in quel listino non c'era mai stato. Quindi di quale merito si parla?? E quante bugie si dicono per rivendicarlo??
Ritengo, pertanto, che proprio ora sia quanto
mai opportuno avviare una profonda riflessione all’interno del Partito Democratico
ragusano per quanto accaduto in questi giorni e in merito alla loro “minaccia”
di autosospendersi che, tra l'altro, ho come l’impressione che non si realizzerà mai.
Sono infatti convinta che, a Ragusa, sia indispensabile ricostruire un progetto politico che sappia garantire ed interpretare il vero
cambiamento e soprattutto la volontà di tutti gli iscritti e di tutti gli
elettori.
Valentina Spata
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