lunedì 13 dicembre 2010

PIU' SENSO DI RESPONSABILITA' E MENO INTERESSI PERSONALI. NOI VOGLIAMO CREARE UN'ALTERNATIVA NELLA NOSTRA CITTA'.


Leggendo il “Giornale di Ragusa” noto un articolo relativo ai contrasti interni al Pd di Ragusa.
Contrasti che non sembrano svanire ma che, invece sono sempre più accesi a causa di alcuni esponenti che non si vogliono arrendere all’evidenza dei fatti.

Nell’articolo viene evidenziato il fatto che la lista di Calabrese diventa maggioranza grazie all’appoggio del consigliere comunale Distefano e di Maria Cascone che, fino a poco tempo fa, era il vicesegretario del partito. Secondo quanto viene scritto nell’articolo, con la fuoriuscita di ALCUNI (non tutti, ricordo che Giorgio La Rocca e tanti altri sono ancora nel pd e sostengono il segretario Calabrese) del gruppo di Distefano, Calabrese non rappresenta più la maggioranza.

Quindi, si discute sulle dimissioni dell’attuale segretario del PD.
Il giornale di Ragusa scrive: “Adesso Gianni Battaglia e gli altri hanno chiesto le dimissioni del segretario e della segreteria per ripartire con una proposta unitaria di tutto il Pd. Ipotesi che non sarà mai accettata.” Poi scrive: “Oggi dire chi è minoranza o maggioranza appare difficile.”

Io, invece, sulla questione della maggioranza e della minoranza ho una opinione completamente diversa. Partiamo dal presupposto che, il fatto che Distefano e company sono usciti dal partito rendono ancor di più minoranza la lista “Uniti per Unire” in quanto al congresso provinciale questa lista ha preso 450 voti e ricordo a tutti che in questi voti ci sono anche i 150 di Distefano e company. Quindi se la matematica non è un opinione, andandosene Distefano & C. dal partito, la lista “Uniti per Unire” perde 150 voti e va a 300 voti contro i 330 di Calabrese che con la fuoriuscita di questo gruppo non perde nessun voto e nessuna tessera.
Inoltre, cosa ancora più importante è che, il gruppo di Gianni Battaglia che vuole le dimissioni di Calabrese e che ritiene che quest’ultimo non abbia la maggioranza giusta per governare il partito, dimentica che nella lista “Uniti per Unire” ci sono anche le mie 100 tessere e i miei 60 voti che al congresso provinciale sono andati a favore di questa lista.

Questo sta a significare che ad oggi la lista “Uniti per Unire” se andrebbe a sfiduciare il Segretario non può considerare le mie 100 tessere e i miei 60 voti che andrebbero a favore di Calabrese e che, quindi, darebbero una maggioranza piena a questa organizzazione.
Riguardo, invece, la questione di una proposta unitaria, mi sembra che il Sig. Elio Accardi aveva proposto al Segretario cittadino, Peppe Calabrese, di concedere la metà della direzione e della segreteria alla lista “Uniti per Unire” per, evitare ulteriori problemi e per iniziare un nuovo percorso che ci porti tutti uniti verso le prossime elezioni amministrative.

Di fronte a questa proposta il segretario Calabrese ha espresso la sua opinione positiva, concedendo le richieste alla minoranza salvaguardando, però, il Responsabile dell’Organizzazione del Partito e il Tesoriere (mi sembra il minimo). Inoltre il Segretario è stato ancora più generoso concedendo il Capogruppo al Consiglio Comunale a Carmelo LA Porta, visto che è il segretario uscente e dato il suo impegno all’interno del partito.
Non mi sembra si possa fare di più. Nessun partito, nessun segretario ha mai concesso la metà dei componenti della segreteria e della direzione a chi non ha vinto il congresso.
Questo io lo definisco un atto di responsabilità. Il nostro segretario ha l’interesse di tenere unito il partito, soprattutto, in prossimità delle elezioni a differenza di chi, invece, ha l’arroganza di pretendere le sue dimissioni e il cambio di rotta nonostante le poche tessere e qualche spiccioli di voti.

Il Partito Democratico della città di Ragusa è stato assente per tanto tempo, anche a causa dei vari congressi che si sono celebrati in tutti questi mesi e noi siamo stanchi di avere ancora problemi a causa di alcuni che evidentemente non hanno alcun interesse nei confronti del partito e della città.
I cittadini ragusani vogliono vedere una vera alternativa a questo centrodestra che sta mettendo in ginocchio il nostro paese.

E per questo noi siamo impegnati a costruire con il nostro segretario Calabrese e insieme a tutto il gruppo dirigente locale un partito che abbia al centro della sua proposta i temi e le istanze del mondo del lavoro, le questioni ed i problemi di cui discutono le famiglie italiane che non arrivano nemmeno a fine mese, la scuola e la prospettiva delle giovani generazioni, nella convinzione che, prendendo le parti ed il punto di vista di chi lavora e produce e di chi è più debole, si possa costruire una società più sicura, più stabile, più giusta e più vivibile per tutti. Questo è il nostro obiettivo, tutto il resto non ci importa.
La gente vuole vedere volti nuovi che accolgono le loro istanze, che sono vicini, solidali e propositivi.
Non interessano a nessuno i giochi di potere e di interessi strettamente personali.
Quando iniziamo a capire queste cose forse possiamo iniziare a porre le basi per creare questa grande, nuova alternativa di cui si parla spesso ma che tende a rimanere ancorata alle vecchie mentalità e quindi a non emergere.

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