
Leggendo il “Giornale di Ragusa” noto un articolo relativo ai contrasti interni al Pd di Ragusa.
Contrasti che non sembrano svanire ma che, invece sono sempre più accesi a causa di alcuni esponenti che non si vogliono arrendere all’evidenza dei fatti.
Nell’articolo viene evidenziato il fatto che la lista di Calabrese diventa maggioranza grazie all’appoggio del consigliere comunale Distefano e di Maria Cascone che, fino a poco tempo fa, era il vicesegretario del partito. Secondo quanto viene scritto nell’articolo, con la fuoriuscita di ALCUNI (non tutti, ricordo che Giorgio La Rocca e tanti altri sono ancora nel pd e sostengono il segretario Calabrese) del gruppo di Distefano, Calabrese non rappresenta più la maggioranza.
Quindi, si discute sulle dimissioni dell’attuale segretario del PD.
Il giornale di Ragusa scrive: “Adesso Gianni Battaglia e gli altri hanno chiesto le dimissioni del segretario e della segreteria per ripartire con una proposta unitaria di tutto il Pd. Ipotesi che non sarà mai accettata.” Poi scrive: “Oggi dire chi è minoranza o maggioranza appare difficile.”
Io, invece, sulla questione della maggioranza e della minoranza ho una opinione completamente diversa. Partiamo dal presupposto che, il fatto che Distefano e company sono usciti dal partito rendono ancor di più minoranza la lista “Uniti per Unire” in quanto al congresso provinciale questa lista ha preso 450 voti e ricordo a tutti che in questi voti ci sono anche i 150 di Distefano e company. Quindi se la matematica non è un opinione, andandosene Distefano & C. dal partito, la lista “Uniti per Unire” perde 150 voti e va a 300 voti contro i 330 di Calabrese che con la fuoriuscita di questo gruppo non perde nessun voto e nessuna tessera.
Inoltre, cosa ancora più importante è che, il gruppo di Gianni Battaglia che vuole le dimissioni di Calabrese e che ritiene che quest’ultimo non abbia la maggioranza giusta per governare il partito, dimentica che nella lista “Uniti per Unire” ci sono anche le mie 100 tessere e i miei 60 voti che al congresso provinciale sono andati a favore di questa lista.
Questo sta a significare che ad oggi la lista “Uniti per Unire” se andrebbe a sfiduciare il Segretario non può considerare le mie 100 tessere e i miei 60 voti che andrebbero a favore di Calabrese e che, quindi, darebbero una maggioranza piena a questa organizzazione.
Riguardo, invece, la questione di una proposta unitaria, mi sembra che il Sig. Elio Accardi aveva proposto al Segretario cittadino, Peppe Calabrese, di concedere la metà della direzione e della segreteria alla lista “Uniti per Unire” per, evitare ulteriori problemi e per iniziare un nuovo percorso che ci porti tutti uniti verso le prossime elezioni amministrative.
Di fronte a questa proposta il segretario Calabrese ha espresso la sua opinione positiva, concedendo le richieste alla minoranza salvaguardando, però, il Responsabile dell’Organizzazione del Partito e il Tesoriere (mi sembra il minimo). Inoltre il Segretario è stato ancora più generoso concedendo il Capogruppo al Consiglio Comunale a Carmelo LA Porta, visto che è il segretario uscente e dato il suo impegno all’interno del partito.
Non mi sembra si possa fare di più. Nessun partito, nessun segretario ha mai concesso la metà dei componenti della segreteria e della direzione a chi non ha vinto il congresso.
Questo io lo definisco un atto di responsabilità. Il nostro segretario ha l’interesse di tenere unito il partito, soprattutto, in prossimità delle elezioni a differenza di chi, invece, ha l’arroganza di pretendere le sue dimissioni e il cambio di rotta nonostante le poche tessere e qualche spiccioli di voti.
Il Partito Democratico della città di Ragusa è stato assente per tanto tempo, anche a causa dei vari congressi che si sono celebrati in tutti questi mesi e noi siamo stanchi di avere ancora problemi a causa di alcuni che evidentemente non hanno alcun interesse nei confronti del partito e della città.
I cittadini ragusani vogliono vedere una vera alternativa a questo centrodestra che sta mettendo in ginocchio il nostro paese.
E per questo noi siamo impegnati a costruire con il nostro segretario Calabrese e insieme a tutto il gruppo dirigente locale un partito che abbia al centro della sua proposta i temi e le istanze del mondo del lavoro, le questioni ed i problemi di cui discutono le famiglie italiane che non arrivano nemmeno a fine mese, la scuola e la prospettiva delle giovani generazioni, nella convinzione che, prendendo le parti ed il punto di vista di chi lavora e produce e di chi è più debole, si possa costruire una società più sicura, più stabile, più giusta e più vivibile per tutti. Questo è il nostro obiettivo, tutto il resto non ci importa.
La gente vuole vedere volti nuovi che accolgono le loro istanze, che sono vicini, solidali e propositivi.
Non interessano a nessuno i giochi di potere e di interessi strettamente personali.
Quando iniziamo a capire queste cose forse possiamo iniziare a porre le basi per creare questa grande, nuova alternativa di cui si parla spesso ma che tende a rimanere ancorata alle vecchie mentalità e quindi a non emergere.
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