Dopo
l’amarezza e la delusione rispetto alla situazione nazionale del
Partito Democratico che è comunque da considerarsi unica alternativa per
far fronte alle emergenze immediate del Paese, mi trovo a dover
meditare e riflettere rispetto a quanto accaduto all’interno del PD di
Ragusa.
Io sono una delle fondatrici del Partito Democratico della
mia città. Una giovane donna desiderosa di portare il mio contributo ad
un progetto politico che ho sposato sin da subito per il profilo
innovativo e riformista con cui si era presentato. Sono stata disposta a
metterci la faccia e ad impegnarmi da subito, collaborando per la
costruzione di questo progetto che ho sempre ritenuto vincente.
Sono
stata eletta Segretario dei Giovani Democratici a Ragusa, ho fatto
parte della segreteria Regionale dei Gd e della Direzione Nazionale.
Ruoli importanti che mi hanno caricata di grande responsabilità nei
confronti del partito, della mia città ma anche della mia generazione,
con tutte le difficoltà e gli ostacoli che ho dovuto affrontare.Perchè a
Ragusa invece di valorizzare le persone, si demonizzano e si
ostacolano.
Anche se ero disposta a metterci la
faccia e ad impegnarmi ho tenuto da subito una posizione molto netta e
molto trasparente. Ho sempre partecipato dicendo ciò che pensavo a
prescindere dalle aree di appartenenza.
Un partito, quello di
Ragusa che è sempre stato all’opposizione contro un’amministrazione
gestita dall’ex Sindaco del Pdl, Nello Dipasquale, attuale leader del
movimento “Territorio”e deputato regionale di Megafono. Negli ultimi
anni, ad eccezione degli ultimi mesi, i consiglieri comunali del Pd, in
particolar modo il Segretario del nostro partito, Peppe Calabrese,
hanno condotto una opposizione spietata nei confronti
dell’amministrazione precedente che, a volte, mi è sembrata più
personalistica che politica. Un’opposizione esagerata e poco
produttiva, priva di contenuti utili per la città. Pensate, Calabrese e
Dipasquale sono arrivati a denunciarsi a vicenda. Sono più di 100 i
comunicati stampa che il Segretario del Pd, Calabrese ha scritto contro
la persona di Dipasquale.
Adesso, i due "personaggi" hanno consacrato il loro matrimonio,
dimenticando anni e anni di ingiurie, fango, accuse e diffide. Alla
faccia della coerenza!
Ricordo che alle regionali il
Segretario del Pd di Ragusa si candidò per contrastare, secondo il suo
modo di pensare e la sua eccessiva presunzione, la candidatura di
Dipasquale che ovviamente (era scontato) è stato eletto con un grande
consenso. E fu in quella occasione che Calabrese e la sua segreteria
iniziarono a parlare di dignità (in occasione di un direttivo ricordo
che una persona della segreteria mi disse che dovevano difendere la loro
dignità). Iniziarono a contrastare la candidatura dell’ex Sindaco
Dipasquale nella lista “Megafono” creata dal Presidente della Regione
Siciliana, Rosario Crocetta. Addirittura invitarono Crocetta a Ragusa
obbligandolo a togliere Dipasquale dal listino e privando, difatto, il
nostro partito e la nostra Provincia di avere un ulteriore deputato
regionale. Ma, come hanno sempre detto, la dignità valeva più di ogni
altra cosa.
La sottoscritta, ha sempre ritenuto (l’ho dichiarato
pubblicamente) che il Segretario del Pd fosse una persona priva di
strategia,di capacità politica, di senso di appartenenza a questo grande
progetto politico. Una persona che ha sempre mirato ai suoi interessi
personali a discapito di tutto e tutti.
E per questo motivo che la
sottoscritta è stata considerata una dissidente, una persona “folle”
(pensate che il Segretario Calabrese e i suoi amici, ovvero gli stessi
compagni di partito, mi accusano, da mesi, anche all’interno
del Consiglio Comunale che sono pazza).
L’ultima performance del
Segretario al riguardo l’ha fatta alcuni giorni fa quando mi ha pure
bloccata su Facebook per evitare di leggere le mie considerazioni
dissidenti dal suo pensare e volere. Talmente è democratico!!
Mi pare chiarissimo che oramai il PD di Ragusa è un partito allo sbando. In
pochi giorni ha decretato ufficialmente il suo suicidio politico in
maniera talmente eclatante che a confronto le liti interne fanno
sorridere, se riviste oggi. E' inutile ripercorrere le azioni folli e
pazzesche che l’attuale gruppo dirigente che fa capo al Segretario
Calabrese, hanno compiuto. In un momento delicato e importante per il
futuro della nostra città, che ci vede impegnati per le amministrative
di giugno, invece di trovare una soluzione che portasse ad una linea
strategica e vincente per il nostro partito, Calabrese, con l’aiuto del
suo cerchio magico, lo ha mandato infrantumi, manifestando
comportamenti miserevoli e degni della vergogna e del disprezzo più
assoluti per una classe politica che si definisce “dirigente”.
Ma cosa è accaduto in questi mesi nel Pd di Ragusa?
Meglio
fare un po’ dichiarezza. Cerco di riassumere il tutto, anche se non è
semplice scriverlo in poche righe. Il Segretario del Pd, Peppe Calabrese
ha ben pensato di occuparsi delle sue esclusive priorità: la SUA
candidatura alle Regionali che lo ha visto perdente; la SUA candidatura
alle primarie per le politiche che lo ha visto ritirarsi all’ultimo
momento per poi dare il pieno sostegno alla candidata del circolo di un
altro paese nonostante a Ragusa avevamo 4 candidati (2 donne, 2uomini);
la SUA unica e sola candidatura a Sindaco di Ragusa (pensate ha deciso,
violando ogni norma dello Statuto, che il candidato doveva essere solo
lui, tantochè quando si è candidato un ragazzo dell’area Renzi ha fatto
di tutto per farlo ritirare).
Dopo aver deciso,sempre insieme al
suo cerchio magico, che il candidato a sindaco per il Pd di Ragusa
doveva essere lui, ha iniziato le “trattative” con la coalizione di
centro sinistra e non solo.
Un giorno richiama all’attenzione
l’alleanza delle scorse amministrative (Movimento Città, Idv, Sel)
dicendo loro che insieme potevano costruire una grande alleanza, però
lui doveva essere il candidato a Sindaco.
Il giorno dopo contatta
l’Udc e il movimento Megafono ( movimento che non si capiva a cui
faceva riferimento poichè all’epoca erano presenti solo 4 persone,
adesso abbiamo saputo, come pensavamo, che Megafono fa capo all’On.
Dipasquale) dicendo loro che
insieme potevano costruire una grande alleanza, però lui doveva essere
il candidato a Sindaco.
Il giorno successivo si leggevano sui
giornali dichiarazioni contrastanti tra le due ipotetiche alleanze e di
conseguenza iniziavano a diffidare rispetto alla linea politica del Pd
ragusano.
Dopo mesi di “tarantella ragusana” e di imposizione
della sua candidatura a Sindaco i risultati che si ottengono sono i
seguenti: sia il Movimento Città che il Movimento Partecipiamo(ex Idv,
Sel) esprimono i loro candidati e si distaccano insieme a tanti altri
movimenti e personalità dal Pd ragusano.
A questo punto, noi del
secondo circolo chiediamo a tutti di restare uniti e di creare una
grande coalizione civica che ci permettesse di costruire una grande
forza di centro sinistra capace di essere competitiva e vincente.
Il
Segretario del Pd di Ragusa Calabrese e metà del Partito Democratico di
Ragusa, nel frattempo, dopo vari dissensi anche all’interno del loro
stesso gruppo, decidono (con una votazione del coordinamento che viola
di fatto il regolamento visto che il Segretario non ha sostituito i nomi
di coloro che non sono più iscritti al pd,e se lo avesse fatto sarebbe
venuta a meno la sua maggioranza) di sostenere il candidato a Sindaco,
Giovanni Cosentini del movimento “Territorio”.
Chi è costui?
Bè, sarebbe l’ex Vice Sindaco di un movimento politico di centro destra
che ha governato la città di Ragusa negli ultimi 7anni, di cui noi
siamo stati all’opposizione. Con esattezza, il vice Sindaco di Dipasquale, lo stesso che Calabrese ha diffamato per anni.Un uomo che è stato ex punto diriferimento
in Provincia di Ragusa, quando era nell’Udc, di Totò Cuffaro. Insomma,
una figura politica che va in direzione opposta a quelli che sono i
valori e i principi del nostro partito, sanciti pure dal nostro Statuto.
Per
facilitare questo passaggio doloroso ma necessario per il futuro
politico e personale di alcuni,gli scienziati del movimento "Territorio" pensano di spostare i consiglieri
comunali uscenti dalle liste di Territorio a quella del Megafono, così
da rende meglio l’inciucio agli occhi dei ragusani, che credo non sono
così stupidi da non comprendere quanto sta accadendo.
Una
delusione che non deriva solo della scoperta che pezzi di “classe
dirigente” ragusana hanno usato il potere mettendo da parte l'onestà.
Questa è solo la più recente delle grane piovute sul PD ragusano. Già
prima si erano manifestati vizi antichi di chi si crede il “nuovo”ma che
è peggio del “vecchio”: settarismo e personalismi, carenza di
democrazia interna, tendenza a trasformare le divergenze di opinione in
faide di dissidenti che qualcuno definisce “poche persone”. (li invito a
partecipare alle riunioni del secondo circolo per sapere in quanti
siamo prima di aprire quella boccaccia velenosa).
Ed è per questi
motivi che io, insieme ad altri, che non potevamo più stare insieme a
chi non riesce ad accettare il dialogo e il confronto, abbiamo deciso di creare un nuovo spazio democratico, dando vita a
rispetto delle norme dello Statuto, al Secondo Circolo del Pd di Ragusa.
E, adesso per giustificare scelte incomprensibili che destano
vergogna e umiliazione a tutto il Pd, perché l’inciucio con una parte
del centro destra che se arriva al ballottaggio inevitabilmente si allea
anche con il Pdl, il Segretario vuol fare credere che la colpa è di chi
“a pochi mesi dalle amministrative” ha voluto creare una seconda casa
del Partito Democratico nella città di Ragusa. Almeno abbi la decenza,
non dico la responsabilità visto che non ne comprende il significato, di
tacere.
Attribuire agli altri la cronica incapacità a
determinare una linea politica efficace e vincente è figlia dei suoi
atteggiamenti e dei suoi comportamenti immaturi e poco credibili che
purtroppo, aimè, sono anche avallati dal Segretario Regionale,Giuseppe
Lupo e dal suo responsabile organizzazione, Enzo Napoli. Scrivo i nomi,
perché a differenza di quanto si dice, non è una decisione sostenuta da
tutta la Segreteria regionale (di cui fa parte anche Gianni Battaglia,
membro del secondo circolo) che non si riunisce da mesi, ma solo da
loro.
Coloro che dovrebbero occuparsi delle macerie di un Pd
siciliano sordo e cieco rispetto alle esigenze dei cittadini e del
ruolo, ormai assai marginale, dei militanti del nostro partito, hanno
ben pensato di “intromettersi”, per l’ennesima volta, nelle vicende
ragusane causando più danni che aiuti reali. La preoccupazione del
Segretario Regionale, che purtroppo ho sostenuto nella scorsa campagna
congressuale e che ho aiutato nel periodo in cui qualcuno lo voleva
diffidare, è stata quella di portare a termine un disegno politico che
ha visto la distruzione totale del Pd di Ragusa. Un disegno che vede
nella mia città, l’alleanza con Dipasquale e quindi con
Territorio-Megafono. Un’alleanza che, a mio avviso,non si limita solo al
progetto delle amministrative ma che avrà ripercussioni anche per il
futuro del nostro partito e che riguarderà tutta la nostra Provincia
(basti vedere anche l’accordo di Megafono-Dipasquale a Comiso e
l’assordante silenzio da parte del Segretario Provinciale e della
segreteria, se ancora esiste, su quanto accaduto nel capoluogo e basti
pensare all’insistenza da parte di Lupo nel voler dare la tessera a
Ciccio Aiello, venendo meno alle regole dettate dal nostro Statuto).
E
non mi vengano a dire che si tratta di riportare un’alleanza regionale a
tutti i livelli locali, un’alleanza che vede le stesse forze unite per
la stessa linea politica, perché fanno ridere ai polli. Basti guardare
alle vicende accadute per l’approvazione della finanziaria, e in
particolar modo per la vicenda della Formazione Professionale, dove
l’operato dell’Assessore Scilabra del Pd scelta da Crocetta,è stato
contrastato dagli stessi deputati del nostro partito e difeso dalla
minoranza. Basti pensare, inoltre, alle riunioni con alcuni dipendenti
di Enti di Formazione dove, alcuni deputati del Pd, assumono gravi
dichiarazioni nei confronti del Governatore e dell’Assessore.
Ma
poi questa alleanza in quante città della Sicilia è stata riconfermata?
Nella maggior parte dei casi in cui Pd e Megafono sono nella stessa
coalizione, il candidato a Sindaco è espresso dal Pd e in quei casi dove
non hanno trovato l’accordo, ognuno ha presentato il proprio candidato.
Guarda caso solo a Ragusa, dove chi rappresenta Megafono ha fatto parte
e fa parte ancora oggi del centro destra, si riesce a fare il più grande
e scandaloso inciucio di questi tempi.
A tal proposito, credo
che in questo partito regna l’incapacità della classe dirigente
regionale, ma ancor di più del Segretario Lupo che non riesce a chiarire
la funzione e il rapporto esistente tra il Pd e il movimento Megafono.
Se dobbiamo attenerci SEMPRE al regolamento, chi è iscritto a Megafono
non può essere iscritto al Pd, chi è di centro sinistra non può sostenere
un candidato a Sindaco di centrodestra, nonostante è deputato di
Megafono. Una confusione che sicuramente si è venuta a creare a causa
dell’accozzaglia creata da Crocetta nel suo movimento ma che i nostri
cari dirigenti del Pd non hanno saputo e voluto chiarire nel rispetto di
quelle che sono le norme di un regolamento che non è un optional ma un
documento ufficiale che abbiamo sottoscritto tutti al momento
dell’adesione al nostro partito.
Per non parlare poi, sempre
restando in tema di norme statutarie, della mancanza totale del rispetto
del regolamento avvenuta in tantissime altre occasioni (vedi caso Gela,
dove i candidati alle scorse amministrative del Pd erano due, tra cui Speziale, all'epoca
segretario provinciale candidato contro il candidato ufficiale del pd ed
entrambi arrivati al ballottaggio; il caso Bagheria dove l’area
Cracolici-Lumia ha sostenuto un candidato a Sindaco e l’area
Lupo-Mattarella un altro ancora.. e vedi tutti i casi in cui il
tesseramento non si è fatto e nonostante non si è fatto si è votato alle
primarie per eleggere i rappresentati al parlamento nazionale o di una
parte del tesseramento che non è avvenuto in modo regolare.. potrei
scrivere un libro ma per il momento mi limito a questo e continuo a
raccogliere le testimonianze).
E questa classe dirigente dovrebbe essere un esempio per le nuove generazioni?O dovrebbe venire a farci lezioni di democrazia e di rispetto del regolamento a noi del Secondo circolo?
Bè,
ne dubito fortemente che potrei apprendere da loro i metodi per la
buona politica, quella con la P maiuscola che ormai si disconosce. E
dubito che proprio loro possano dare dictat sul da fare nel Pd di
Ragusa.
Invito quei “dirigenti”regionali che sono stati a Ragusa,
magari in luoghi diversi da quelli preposti dal partito, con alcuni
soggetti del pd e altri di coalizioni opposte, di cercare il confronto
con tutti i militanti, a prescindere dal primo o dal secondo circolo, e
sentire anche la voce dissidente dell’elettorato rispetto a questo
accordo di potere che porta beneficio a pochi a discapito di molti.
Magari abbiano la decenza di ascoltare tutti, anche se dubito del fatto
che ne siano capaci. Lo abbiamo costatato già in passato!
Una
classe dirigente,insomma da quella regionale a quella locale, che ha
completamente lacerato un progetto politico per cui io, come tantissimi
altri, abbiamo sempre creduto. E se oggi c’è qualcuno che non merita di
stare in questo partito di certo non sono io dissidente, ma coloro che
hanno portato alla sconfitta, all’umiliazione e alla svendita un grande
contenitore politico che porta il nome di uno dei più grandi partiti del
nostro Paese.
Ed è a loro che contesto la mancanza di politica,
la mancanza di ascolto della gente, la mancanza di coinvolgimento della
base del Pd, la mancanza della capacità di interpretare le esigenze di
tutti e non dei soliti noti e la mancanza della conoscenza e del
rispetto, nonostante lo evocano al momento del loro bisogno, del
regolamento e dello Statuto. C’è la continua determinazione a non voler
ascoltare nessuno e a seguire la strada del suicidio politico.
Insomma,
sono tanti i sintomi di un disagio che andrebbero analizzati con
serenità e altrettanta franchezza, sia a livello regionale ma
soprattutto a Ragusa dove è evidente un calo della partecipazione (e lo
sarà ancor di più dopo questo accordo scellerato con forze del centro
destra), della mancanza di collegamento tra la classe “dirigente” e i
cittadini, della mancanza di strategie politiche che delineano un
percorso vincente. Ma invece di fermarsi a meditare sulle ragioni di
questa disaffezione al partito si preferisce demonizzare chi solleva il
problema trattandolo come nemico del partito salvo poi riempirsi la
bocca di parole come «trasparenza» e «partecipazione» che si traducono
in parole vuote, prive di significato. E a proposito, parlando di un
principio sacro e santo,quello della trasparenza, siamo ancora in attesa
di vedere il bilancio regionale e comunale del nostro partito.
Purtroppo,
in questa volontà di autodistruzione c'è una sorta di istinto innato
che si sperava fosse stato abbandonato alla nascita del Partito
democratico. Speravano in molti, io speravo, in un nuovo DNA. Ma bisogna
prendere atto che quando abbiamo a che fare con certe persone è
un'illusione pensare che i geni possano cambiare. A questo punto
l'ultima possibilità è che chi ci ha sottratto la speranza del
cambiamento si faccia da parte e venga delegittimato anche dal nostro
elettorato.
E sul fronte opposto del partito, a noi del secondo
circolo, non resta altro che raccogliere i cocci di ciò che è rimasto e
di ricostruire un progetto politico, quello del Pd, che possa restituire
dignità e credibilità ai cittadini e ai nostri elettori che oggi, a
causa di queste scelte scellerate, ci guardano con quegli occhi di
speranza che non possiamo continuare a tradire.
E siamo noi,
accusati di aver spaccato un partito.. noi che abbiamo la responsabilità di
far risorgere dalle sue ceneri, nella nostra città, un partito che, fino
a qualche anno fa, era il più affermato del centro sinistra.
E’ a
queste persone, ai cittadini della mia città a cui voglio parlare,
rassicurandoli del fatto che noi del secondo circolo del Pd di Ragusa,
ci sentiamo liberi dall’esprimere il nostro dissenso nei confronti di
questo accordo e liberi di non votare, alle amministrative di giugno, un
candidato che non ci appartiene; liberi di non condividere un
programma, che rappresenta la continuità con la scorsa gestione
amministrativa e che non rispecchia il nostro voler cambiare e amare la
città di Ragusa. Noi ci siamo e ci saremo sempre nel rispetto di quel
codice etico e morale che ci contraddistingue da ogni altra forma
diversa per natura e per ideologia politica, economica e sociale.
La nostra dignità non èin vendita e non lo sarà mai!!
Urge
che qualcuno si occupi delle dimissioni necessarie del Segretario del
Pd di Ragusa e del commissariamento del circolo e di un celere congresso
regionale affinchè si ripristinano le regole democratiche di questo
partito e si dia una organizzazione efficace e strumentale alla funzione
sociale che dovremmo svolgere.