sabato 25 maggio 2013

Scuolabus, la tariffa aumenta. Le famiglie penalizzate!

Appena si è sparsa la voce dell'aumento, da parte dell'amministrazione comunale, dei ticket per gli scuolabus, ecco venir fuori la rabbia di chi non può permettersi le nuove tariffe. 
Relativamente agli scuolabus, che sono 13 per esattezza , dobbiamo distinguere i due tipi di servizio: uno che riguarda gli studenti che vivono nelle zone periferiche e in quelle rurali, l'altro, invece, gli studenti che vivono in una città diversa (Ragusa) rispetto a quella dove è sito l'Istituto scolastico che frequentano. (es. Istituto d'Arte, che si trova a Comiso e Istituto Alberghiero che si trova a Modica). 
L'aumento delle tariffe, insieme all'aumento di altre tasse, come quella dell'espurgo pozzi neri e la Tarsu, graverà su ogni famiglia che dovrà sostenere ulteriori spese con grande difficoltà.
Fino a quest'anno gli studenti che vivono nelle zone periferiche e rurali della città di Ragusa non pagano i ticket per gli scuolabus. Dal prossimo anno ecco come avverrà l'aumento delle tariffe in base alle fasce di reddito:
-10 euro fino a 5.000 euro;
-15 euro da 10 a 15.000;
-30 euro da 15 a 20.000;
-40 euro da 20.000 a 25.000;
-50 euro mensili per le fasce dai 25.000 ai 30.000. 

Sembrano cifre irrisorie ma per ogni famiglia sono costi che agiunti ad altre spese rappresentano un vero disagio, soprattutto in un momento di crisi così difficile che ha mortificato molti ragusani e ha provocato negli ultimi anni un consistente aumento delle famiglie povere. 

Inoltre, per quanto riguarda gli studenti che frequentano le scuole site in altre città, l'aumento delle tariffe è così predisposto, sempre in base al reddito:
- 10, euro fino a 5.000;
- 15 euro da 5 a 10.000;
- 25 euro dai 10 ai 15.000;
- 40 euro dai 15 ai 20.000 euro. 
- 60 euro da 20 a 25.000;
- 80 euro da 30 a 35.000;
- 130 euro dai 35.000 in su.   

Fino all'anno in corso, invece, le tariffe dei ticket da pagare per gli scuolabus sono le seguenti: 
- 10 euro fino a 12.000;
- 15 euro da 12 a 25.000;
- 20 euro dai 25 ai 50.000;
- 50 euro per redditi sopra i 50.000 euro. 

Non si capisce poi, quali saranno le tariffe "certe" sui servizi per gli asili nido. Si parla di prezzi invariati. 
Nessun ticket per le famiglie che hanno un reddito fino a 7.500 euro e poi si pagherà da 52 a 220 euro (costi molto variabili e stabiliti senza criteri) in base al reddito delle famiglie. 
Sulla base di questi dati, esprimo soddisfazione per l'esenzione dal pagamento dei ticket per le famiglie che hanno un reddito fino a 7.500 euro ma rimango preoccupata per le cifre che dovranno pagare le famiglie con il reddito superiore. Non si comprende nemmeno come verrà suddiviso il pagamento di questo servizio.

Insomma, tasse su tasse, ormai non si vive! Ovviamente il servizio scuolabus non è obbligatorio ma questo non vuol dire che un'amministrazione seria non debba preoccuparsi delle famiglie che non hanno la possibilità di provvedere al pagamento di questi servizi importanti e fondamentali per i bambini che frequentano le scuole nella nostra città e in quelle limitrofi. 
Facendo una ricerca accurata e parlando con i diretti interessati, mi sono resa conto che la maggior parte dei bambini che usufruiscono di questi servizi sono figli di famiglie disagiate che abitano nelle zone periferiche della nostra città e che hanno serie difficoltà per il mantenimento stesso dei loro figli. In questo modo, con  queste politiche che si preoccupano maggiormente dei conti e dei numeri e non delle persone, rischiamo un grave aumento della dispersione scolastica e della disperazione dei genitori che dovrebbero essere ascoltati maggiormente dalle Istituzioni.  Tra l'altro, voglio precisare che spesso le famiglie che percepiscono un reddito basso-medio sono quelle più penalizzate perchè non sono esenti dal pagamento di molte tasse ma con quello che percepiscono economicamente, visti gli aumenti dei costi della vita, non riescono ad arrivare nemmeno a metà del mese. Pertanto credo che, prima di applicare le tariffe in base al reddito,  si dovrebbe rivedere il valore reale del reddito minimo e medio. Per non parlare di chi non percepisce lo stipendio da mesi o da anni e nella "carta"  risulta avere un reddito ch effettivamente non ha.
La crisi economica ha portato via con sé l'occupazione di madri e padri, e con essa lo stipendio, vede genitori lavorare senza percepire, ingiustamente e ingiustificabilmente, il dovuto contributo economico ma non si può pensare che la buona volontà e la solidarietà dei singoli cittadini o della associazioni debba andare a coprire i buchi lasciati da un’amministrazione che non fa il proprio dovere, negando servizi e diritti ai cittadini, in particolar modo ai bambini, proprio coloro che andrebbero più tutelati e su cui si dovrebbe investire per garantire un futuro degno alla nostra città.
Il Segretario della Fesica Confsal
Valentina Spata





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