lunedì 28 maggio 2012

DISABILI: ANDARE A MARE SENZA BARRIERE.



In un territorio a vocazione turistica come quello ragusano, nel periodo estivo si avverte maggiormente il disagio dei soggetti disabili, per i quali diventa difficile la fruibilità delle spiagge libere e di buona parte degli stabilimenti balneari presenti, e ancor più l’ingresso in acqua.
Le persone con problemi motori, infatti, non possono raggiungere agevolmente il bagnasciuga, e meno che mai entrare in acqua. E’ per tali motivi, che ogni anno,  considero la nostra località marittima ancora un luogo pieno di ostacoli e di barriere e soprattutto mancante di quegli adeguamenti strutturali, previsti dalla normativa vigente, che permettano ai diversamente abili la visitabilità della spiaggia pubblica e soprattutto l’effettiva possibilità di accesso al mare.
Mancano adeguate discese a mare che permettano loro di arrivare in prossimità della battigia, e poter sistemare la propria sdraio/sedia e ombrellone, senza doversi impantanare nella sabbia con la carrozzina.  
In merito a quanto sopra, esiste la legge n.104 del 5.12.1992 che promuove la piena integrazione della persona diversamente abile nella collettività; in particolare all’art.8 prevede iniziative volte a ridurre stati di esclusione sociale ed interventi diretti ad eliminare o superare le barriere fisiche ed architettoniche; poi vi è la Legge n.13 del 9.01.1989 ("Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche"); a seguire, il Ministero della Marina Mercantile ha emesso una Circolare n. 259 del 23 gennaio 1990 che estende l'applicabilità delle norme sull'accessibilità anche agli stabilimenti balneari, obbligando così i concessionari ad apprestare almeno una cabina ed un locale igienico idoneo ad accogliere persone con ridotta od impedita capacità motoria o sensoriale, nonché di rendere la struttura stessa «visitabile» nel senso specificato dall'art. 3 punto 3.1 del Decreto n.236/1989, soprattutto in funzione dell'effettiva possibilità di balneazione, anche attraverso la predisposizione di appositi «percorsi orizzontali».
Tali norme che obbligano i concessionari di spiagge pubbliche ad offrire una dotazione di base sufficiente a garantire la visitabilità delle loro strutture, deve rappresentare, per le Amministrazioni pubbliche e per i gestori degli stabilimenti balneari, il punto di partenza da cui sviluppare ulteriori riflessioni sull'effettiva capacità di accoglienza degli stabilimenti balneari e delle spiagge pubbliche.
Infatti, secondo tali disposizioni, si doveva garantire anche alle persone con difficoltà motorie l'accesso ad uno dei beni più apprezzati della nostra isola: il mare.
Purtroppo si è visto che rispettare e far rispettare la normativa non basta. Pertanto uno stabilimento balneare o la spiaggia libera pubblica, oltre a considerarsi "a norma", dovrebbe essere completamente accessibile a tutti e soprattutto garantire ai diversamente abili un mezzo idoneo per entrare in acqua.
A tal proposito, presenterò, in qualità di assistente sociale, una richiesta specifica all’Amministrazione Comunale  per provvedere alla realizzazione di accessi attrezzati con passerelle, docce e servizi igienici accessibili per soggetti portatori di handicap presso le spiagge libere, e postazioni accessibili e mezzi idonei per l’ingresso in acqua presso gli stabilimenti balneari. Se non dovesse essere presa in considerazione provvederò ad organizzare una petizione popolare. 

Valentina Spata

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