Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
mercoledì 24 dicembre 2008
ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 20 DICEMBRE A ROMA
La Referente dei Giovani Pd di Ragusa
Valentina Spata
martedì 23 dicembre 2008
GRAVE INCIDENTE SULLA STRADA RAGUSA CATANIA. SOLIDARIETA' ALLE FAMIGLIE E RIFLESSIONE AI GOVANI
Il dolore per chi resta, per chi ha amato questi ragazzi giovanissimi è indescrivibile.... Bisogna riflettere, oramai queste stragi chiamate appunto "stragi del Sabato Sera" sono all'ordine del giorno e sinceramente vengono i brividi solo a pensare come tutto può finire in un attimo e in modo così brutale.
Per evitare che tante altre croci si aggiungano alle già numerose che affollano le nostre strade
bisogna reagire: TROPPI MORTI E FERITI SULLE STRADE. CI VUOLE PIU' SICUREZZA SULLE STRADE E UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER TUTTI I GIOVANI.
Bisogna proporre delle soluzioni per ridurre gli incidenti causati da un eccessivo consumo di alcool attraverso la formazione di alcuni esperti sul territorio provinciale, che a loro volta potranno diventare formatori e promotori di iniziative nelle diverse realtà da cui provengono. Anche se non è stimabile con esattezza, la dipendenza dall'alcool rappresenta una percentuale elevata tra le cause degli incidenti stradali, tanto da costituire un fenomeno di allarme sociale: le cosiddette stragi del sabato-sera. Le stime nazionali di diverse agenzie, infatti, parlano del 30 %.
L'opinione pubblica, chiede che vengano prese misure efficaci di prevenzione per ridurre il numero degli incidenti alcol-correlati, rendere i giovani più consapevoli dei rischi, diffondere una cultura della sobrietà, in particolare quando si è alla guida di un automezzo.
Un obiettivo che si realizza intervenendo non tanto sulla popolazione generale, quanto su alcune categorie inserendo processi di informazione, di educazione e di promozione di stili di vita sani presso i giovani. Gli incidenti alcol-correlati possono essere sensibilmente ridotti con misure di contenimento dei consumi di alcolici, in particolare nei soggetti giovani, nei fine settimana, nelle ore notturne. Ma gli incidenti stradali sono causati anche dalle strade irregolari e pericolose come la strada Ragusa-Catania. stiamo parlando di una strada non illuminata, con dislivelli smisurati, con pericolo di frane e con una carreggiata stretta e non lineare.
Non è possibile perdre la vita così, non è possibile morire a soli 20 anni quando ancora la vita deve essere vissuta profondamente, non è possibile che le persone che amano debbano subire la perdita dei loro cari, una perdita che li segnerà per sempre.
"È una grande disperazione" . Queste tragedie provocano grandi dolori che difficilmente si riesce a comprendere se non vengono vissuti sulla propria pelle. Non si riesce a credere ad una tragedia del genere e spesso si pensa che non può essere vero, che non può essere possibile ma dopo ci si rende conto che non si può tornare indietro e non si può dimenticare o fare finta di niente. Perdere un figlio, un amico, un fratello, un parente significa perdere la speranza nella vita, Purtroppo non è un brutto sogno ma è la realtà e questa realtà deve cambiare.
Faccio le mie sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e prometto che ad inizio anno organizzeremo delle iniziative per evitare altre tragedie simili.
Valentina Spata
venerdì 12 dicembre 2008
INNAUGURAZIONE DEL LABORATORIO POLITICO DEI GIOVANI DEMOCRATICI DI VITTORIA
CAMPAGNA TESSERAMENTO PD 2009
Io penso, che il PD, sia una grande opportunità per i giovani che vogliono fare politica e che pensano di cambiare qlc attraverso il contributo di tutti e rimanendo uniti all'interno di questo percorso.
Quello che ho sempre pensato è che noi dobbiamo chiedere a gran voce di essere messi in condizione di poterci assumere le nostre responsabilità e di dimostrare che i giovani possano dare il loro contributo e possono essere di gran aiuto x il nuovo partito che sta iniziando questo percorso.
E' con questa speranza e con un pizzico di orgoglio che ci siamo presentati all'appuntamento della della costruzione del Partito Democratico, il 14 ottobre 2007, come protagonisti, proprio xchè vogliamo essere il futuro e pretendiamo di essere considerati interlocutori politici dei vertici dei partiti.
Molte volte i giovani sono stati considerati portatori di voti o ragazzi che ptevano essere utili x fare volantinaggioo altro durante le campagne elettorali, ma nel notro partito non è così xchè noi siamo stati in grado di farci ascoltare e cercheremo di iniziare un nuovo xcorso di felice convivenza con i nostri vertici; m questo avviene solamente attraverso il meccanismo della fiducia, xchè solamente uniti e coerenti con le decisioni di gruppo si possono vincere delle piccole e delle grandi battaglie, all'interno e al di fuori del partito.
Quello che io apprezzo ed ho apprezzato è la fedeltà alla linea politica del gruppo d'appartenenza
e quindi la fedeltà che ognuno di voi ha mostrato nelle decisioni del nostro gruppo.
Io ho creduto e credo ancora, al percorso che abbiamo intrapreso xchè penso che a fronte di una classe politica dirigente la cui età edia non scende mai al di sotto dei 40 anni, e affezionata alle consuete poltrone del potere, esiste tutto un universo di giovani impegnati nella politica e che non aspettano altro che una possibilità di contribuire al miglioramento dl proprio paese con rinnovato spirito d'interesse di fiducia.
Abbiamo bisogno di slegare la forza racchiusa ed imprigionata che c'è in noi giovani, liberare le energie che insistono sul territorio, svincolare l'attività politica e amministrativa da antiche logiche d'interesse e ridare a questo nuovo partito il contributo di una nuova generazione che sente l'esigenza di cambiare!!!
Noi non volgiamo poltrone o nomine. Chiediamo solamente di ssere considerati come interlocutori politici e di avere strumenti e le possibilità x fare quello x cui ci battiamo da sempre: ascoltare la gente e rendere il nostro paese migliore x chi ci vive.
Quindi, vi chiedo, di impegnarvi per il gruppo giovanile, di aggregare nuove risorse e di iniziare tutti insieme la prima campagna di tesseramento del Partito Democratico.
martedì 2 dicembre 2008
NASCE IL BLOG DEI GIOVANI PD DI RAGUSA!!!!!
domenica 30 novembre 2008
INIZIATIVA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO AIDS!!!
29 NOVEMBRE 2008: ON. GIUSEPPE FIORONI A RAGUSA!!!CONVEGNO "I CATTOLICI E LA POLITICA"
IERI 29 NOVEMBRE ORE 17,00 SI E' TENUTO A RAGUSA PRESSO IL LICEO SCIENTIFICO "E. FERMI", IL CONVEGNO "UN IMPEGNO POLITICO PER I CATTOLICI: tra società civile e nuovi partiti. IGIOVANI DEL PD DI RAGUSA E POZZALLO PARTECIPANO!!!!!!!
HA PRESENTATO:
Avv. Giovanni Molè
Presidente dell'Associazione G.La Pira
HA INTRODOTTO:
Prof. Giorgio Massari
Università Lumsa Roma
I RELATORI SONO STATI:
- l'On. Giuseppe Fioroni, Esponente del Partito Democratico, membro della Camera dei Deputati dal 1996 ad oggi, Ministro della Pubblica Istruzione dal 2006 al 2008. Ha commentato il tema Cattolici e Partito Democrati: annessi, dispersi e protagonisti.
- Padre, Bartolomeo Sorge, un gesuita, teologo e politologo italiano, esperto di dottrina sociale della Chiesa. Esponente del cosiddetto Cattolicesimo democratico. Ha parlato della politica Italiana e del ruolo importante dei cattolici in politica.
Don Bartolomeo Sorgi
nalla Foto: Don Bartolomeo Sorge, Irene Sittinieri, Valentina Spata, Giovanni Rosso, Salvo Gambuzza, Mario D'Asta, Salvo Cataldi, Giovanni La Terra Bellina Gianni Scala e il nostro ospite Salvo Nicosia (ex segretario regionale dei Giovani della margherita e attuale referente regionale dei giovani democratici).
Padre Bartolomeo Sorge, nato nel 1929, gesuita, ordinato nel 1958, è stato vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Nel 1985 è stato direttore del Centro Studi dei Gesuiti a Palermo e direttore dell'Istituto di Formazione Politica "Pedro Arrupe".
Già direttore della rivista cattolica "Civiltà Cattolica", fondatore degli Istituto di Formazione Politica in Italia e all'estero, è attualmente direttore della rivista mensile "Aggiornamenti Sociali".
mercoledì 26 novembre 2008
MOZIONE PRESENTATA IN SENATO DAL PARTITO DEMOCRATICO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Il Senato,
premesso che
la violenza, prevalentemente intrafamiliare, è la prima causa di morte delle donne;
in Italia, secondo i dati ISTAT e del Ministero dell'interno, nel corso dell'ultimo anno, un milione di donne ha subito violenza fisica o sessuale e nei primi 6 mesi del 2007 ne sono state uccise 62, 141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1.805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di sevizie o maltrattamenti;
dal 2004 al 2005 le violenze sessuali sono aumentate del 22% e un caso su tre di decessi consequenziali a violenze carnali riguarda attualmente donne uccise dal marito, dal convivente o dal fidanzato;
sono in costante ascesa le molestie ripetute e ossessive (c.d. stalking) nei confronti di donne che sfociano spesso nell’uccisione della vittima o che comunque le causano rilevanti pregiudizi psico-fisici;
l'intensità e il grado di diffusione di tali forme di violenza e abuso nei confronti delle donne sono tali da avere suggerito la letteratura sociologica a coniare il termine di “femminicidio”, a proposito di tale attacco alle donne intese come genere;
per la copertura degli oneri derivanti dal decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, il Governo ha operato numerosi tagli alle autorizzazioni di spesa previste dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008); in particolare, tra le varie e numerose autorizzazioni di spesa, prima azzerate e poi ripristinate, si segnala quella per il fondo, con una dotazione di 20 milioni di euro per l'anno 2008, destinato a un Piano contro la violenza alle donne, istituito dall'articolo 2, comma 463, della legge finanziaria 2008, finalizzato alla prevenzione, all'informazione, alla sensibilizzazione nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, nonché al sostegno dei centri antiviolenza e delle case-rifugio;
nel disegno di legge recante "disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" di cui all'AS 1209, non è previsto il ri-finanziamento per l'anno 2009 del medesimo fondo per il Piano contro la violenza alle donne, né tantomeno sono previste misure di sostegno per i centri anti-violenza, in particolare di quelli del Mezzogiorno, che versano in condizioni di grave difficoltà;
considerato che
tali strutture svolgono quotidianamente un'azione di assoluto rilievo non solo nella tutela, nell'assistenza delle vittime, ma anche nel contrasto agli abusi e alla violenza contro le donne;
è in tal senso particolarmente significativo che nelle zone nelle quali sono presenti centri anti-violenza o case-rifugio si sia potuto registrare un significativo incremento nel tasso di denunce, tale da contribuire a ridurre sensibilmente l'entità della cifra oscura;
tale circostanza dimostra come la presenza sul territorio di simili strutture concorra a sostenere le donne vittime di violenza nel difficile percorso di rielaborazione e denuncia del crimine subito, contribuendo a formare una coscienza collettiva sensibile al problema e consapevole della necessità di promuovere una cultura rispettosa della differenza e del valore della donna nella società, secondo quanto auspicato tra l'altro dall'Unione europea e dalla Conferenza di Pechino del 1995;
impegna il Governo
a stanziare risorse adeguate al fine di promuovere la diffusione in tutte le zone d'Italia e in particolare nel Mezzogiorno, dei centri anti-violenza e delle case-rifugio, quali strutture indispensabili per la tutela delle vittime di violenza sessuale, nonché per il contrasto a tale crimine, la sensibilizzazione della società nei confronti di questo fenomeno e la promozione di una cultura che riconosca il valore e i diritti delle donne;
a valorizzare la funzione dei centri-antiviolenza e delle case-rifugio, destinando a tali strutture finanziamenti sufficienti rispetto ai loro compiti, tipizzandone tra l'altro funzioni e finalità, nonchè mettendo a disposizione delle donne che non comprendano la lingua italiana un mediatore culturale per comunicare con il personale dei centri;
a istituire un Registro dei centri accreditati in base a precisi criteri, nonché un coordinamento nazionale dei centri anti-violenza;
a ricomprendere, all'interno dei livelli essenziali delle prestazioni di accoglienza e socio-assistenziali, di attività a tutela delle donne vittime di violenza, quali in particolare quelle volte all'assistenza e al soccorso di tali persone, nonché all'istituzione di centri antiviolenza e case-rifugio per l'accoglienza temporanea alle persone che subiscono violenza, anche ad indirizzo riservato, cui attribuire competenze nell'ambito della progettazione dei percorsi di reintegrazione personale e sociale
Ordine delle firme
FRANCO Vittoria
FINOCCHIARO
ADAMO
AMATI
ANTEZZA
BAIO
BASTICO
BERTUZZI
BIANCHI
BLAZINA
CARLONI
CHIAROMONTE
DELLA MONICA
INCOSTANTE
MAZZUCONI
MONGIELLO
NEGRI
PIGNEDOLI
PORETTI
SOLIANI
Oltre 120.000 i ragazzi che hanno votato il 21 novembre
"Ieri è stata una grande giornata di democrazia che sta consegnando un grande successo al progetto politico che ho messo in campo negli ultimi mesi", a dichiararlo è Fausto Raciti.
"Sono stati 2 mesi intensi in cui abbiamo, con gli altri 3 candidati, condotto una campagna elettorale intensa dove abbiamo confrontato idee diverse di organizzazione giovanile" continua Raciti.
"Da domani inizia una nuova storia. Sarò impegnato a dare forma a una grande e autonoma organizzazione giovanile, capace di stare nella quotidianità delle mia generazione. Ed è un'esigenza ancora più forte in una giornata come questa, dove un ragazzo muore su un banco di scuola"
"Vorrei ringraziare i candidati Marini, Innocenzi e Bruno che, con le loro idee di politica e di organizzazione giovanile, hanno contribuito a rendere viva questa competizione elettorale. Infine un ringraziamento va ai tanti che mi hanno sostenuto e che hanno deciso, con il loro voto, di dare forza al progetto politico che ho messo in campo".
UNA GIORNATA DA RICORDARE!!!!!!!
COMUNICAZIONE URGENTE!!!!!!!!!!!!!
AAPUNTAMENTI GIOVANI PD!!!!!!!!!!
- giorno 26 novembre ore 17.00 presso la sede del PD a Ragusa, riunione area Tematica Immigrazione;
- giorno 27 Novembre ore 17.00presso la sede del PD a Ragusa. riunion congiunta aree tematiche centro storico e sviluppo economico, per parlare della crisi del commercio e delle nostre proposte;
- giorno 28 novembre ore 17.00 presso la sede del PD a Ragusa, riunione solo degli eletti per discutere dell'esito delle Primarie;
- giorno 28 novembre 0re 19.00 presso la sede del PD a Ragusa, esecutivo cittadino;
- giorno 29 novembre dalle ore 17.00 alle ore 20.00 Convegno:"Un nuovo impegno politico per i Cattolici" presso l'auditorium del Liceo scientifico di Ragusa;
La referente dei giovani PD di ragusa
Valentina Spata
COMUNICATO STAMPA PD AREA TEMATICA DISABILITA' E DISAGIO SOCIALE
Nell’ambito della sua programmazione, il Partito Democratico ha pensato di dare uno spazio importante ad un settore sociale particolarmente complesso ed articolato. L’area tematica che abbiamo voluto aggiungere alla nostra programmazione è quella della “Disabilità e del Disagio Sociale”.
Si è pensato infatti che la problematica sociale rappresentata dalla disabilità, nonché dalle molteplici forme di disagio sociale, non ha ancora trovato strumenti idonei in grado di fornire risposte concrete per mitigare la drammatica situazione in cui vivono moltissimi cittadini.
Se poi consideriamo che gli effetti disastrosi che la crisi economica mondiale sta producendo, soprattutto a danno delle fasce più deboli della società, allora ci rendiamo conto quanto possa essere importante confrontarci su questo delicato tema per ricercare nuove azioni a difesa dei più deboli.
La complessità del mondo della disabilità e del disagio si coglie nelle sue variegate forme espressive, che possiamo conoscere mediante coloro che vivono direttamente lo svantaggio.
Se poniamo “L’Uomo” al centro di ogni azione e se lo consideriamo anche come soggetto attivo, in grado dare il proprio contributo per la crescita della società in cui vive, allora capiremo bene quanto sia importante ricercare strumenti sempre più idonei per dare risposte alle istanze provenienti dai più svantaggiati.
In questa realtà non soltanto esiste un aspetto assistenziale del disagio, caratterizzato da una crescente richiesta di servizi, di strutture residenziali, di sostegni alla famiglia e di strumenti di socializzazione, ma esiste anche aspetto della realtà fatto di integrazione, che si esprime in una forte volontà di voler essere maggiormente coinvolti in azioni e processi produttivi e socializzanti. Se è vero che molto è stato fatto per migliorare lo status di molti cittadini disabili, è altrettanto vero che molto ancora c’è da fare, specie nell’abbattimento di molte barriere fisiche e psicologiche presenti nella nostra società.
La normativa prodotta negli ultimi anni dai vari governi è molto varia e frammentata; manca una legge quadro che faccia sintesi della produzione normativa, e ciò spesso rappresenta un forte limite alla loro applicazione.
Il nostro obbiettivo principale sarà quello di formulare proposte operative che vedano tutti gli operatori sociali e tutte le forze produttive convergere verso l’obbiettivo comune di migliorare la vita dei più svantaggiati.
Esistono mezzi e strumenti, non attuati, che possono garantire, anche a livello locale, un salto di qualità della società intera e della vita dei singoli svantaggiati e/o disagiati.
Inoltre lavoreremo per proporre una semplificazione normativa in grado di garantire una più corretta applicazione dei dispositivi di legge.
Infine, formuleremo proposte a tutte le amministrazioni locali allo scopo di tentare di mitigare il disagio dei nostri concittadini coinvolti, e di favorirne la reale integrazione.
IL RESPONSABILE DELL’AREA
Il tema sulla disabilità e sul disagio sociale è vasto e complesso, per non dire delicato, ma noi insieme dobbiamo creare un progetto volto a garantire i diritti dei disabili e volto sopratuttoalla sensibilizzazione del tema in questione. Quindi dobbiamo occuparci di sviluppare alcuni punti fondamentali ed essenziali creando un progetto specifico. Un progetto che potremmo chiamare "Lo so chi ci sei"....:
- Disabilità adulta e nascosta: gli obiettivi del progetto
Il percorso del progetto "Lo so che ci sei" deve proporre un metodo e un percorso
di buona prassi per rilevare il disagio sommerso. Il suo principale obiettivo è
quello di condurre e produrre un cambiamento, nel significato di “educare”,
ovvero stimolare una riflessione, incidere concretamente sul disagio esistente e
attivare pratiche di intervento innovative. - Rafforzare il volontariato, le sue “competenze” e il suo ruolo.
Un primo obiettivo del progetto va nella direzione di rafforzare il
volontariato, partendo dall'assunto che soltanto un volontariato competente,
formato e consapevole del proprio ruolo, delle proprie possibilità e dei propri
limiti, sia davvero capace di interventi efficaci e proficui.
Il volontariato maturo é infatti collaborativo e capace di interagire in
modo costruttivo con i Servizi, evitando di cadere nell'errore
dell'autoreferenzialità, interagendo con gli operatori degli enti titolari dei servizi
sociali e sanitari, nei confronti dei quali assumere un ruolo il più possibile
complementare e il meno possibile di sostituzione.
Affinché la collaborazione sia positiva ed efficace dev'esserci una
conoscenza stretta e propositiva, al di là di ogni possibile divergenza, anche tra i
volontari delle diverse realtà di un medesimo territorio, capaci di unirsi per
affrontare un problema comune. - Ragionare sui bisogni della disabilità e delle loro famiglie
Un secondo obiettivo specifico del progetto é quello di esaminare la
situazione del disagio vissuto da persone e famiglie con figli disabili. Questo
significa ragionare su vissuti, sentimenti di vergogna e di colpa, depressione,
frustrazione e rabbia che possono accompagnare, nei diversi momenti del
proprio percorso di vita, le persone disabili e i loro famigliari.
Occorre concentrare l'attenzione anche sugli aspetti specifici
dell'interazione con la società, a partire dall'infanzia fino alla scuola e
all'inserimento possibile nel mondo del lavoro, conoscendo i vari bisogni che
emergono nei diversi momenti.
Si ha la necessità di soddisfare bisogni di diverso tipo e che si possono
disporre in scala gerarchica, in ordine di importanza “crescente”:
bisogni fisiologici (alimentazione, vestiario)
bisogni di sicurezza (integrità, salute)
bisogni sociali (relazione, affetti)
bisogni di stima (competenza, approvazione, riconoscimento)
bisogni cognitivi (studio, comprensione della realtà, pensiero)
bisogni estetici (ordine, bellezza)
bisogni di autorealizzazione (soddisfazione, sviluppo di sé)
La conoscenza e la progettazione su un soggetto sociale deve partire da
un'iniziale fotografia dei suoi bisogni, e tale “scala” può essere uno strumento
adeguato quale base di partenza.
Il volontario deve comprendere la difficoltà nell’esternare i bisogni e le
differenze che possono esistere nelle persone disabili, per capire i quali è
necessario un atteggiamento particolare, come riporta questa esperienza da
parte di altri volontari :
“…non si chiede ad un disabile, soprattutto mentale, cosa desidera, quali sono
le sue aspettative, dove vuole andare, cosa vuole fare, chi vuole incontrare:
spesso si pensa implicitamente che un handicappato non possa sapere cosa
vuole, occorre che altri glielo spieghino. Non stupisce che ne derivino processi
di infantilizzazione, che fanno regredire a stadi di capriccio o di
accondiscendenza passiva.”
Comprendere i vissuti e essere capaci di interagire in modo proficuo non é un
compito facile, ma allo stesso tempo é un obiettivo al quale ci si può avvicinare. - Favorire una relazione tra territorio e persone con disabilità
Un terzo obiettivo é quello di facilitare e rendere possibile la nascita di
relazioni tra i volontari di associazioni diverse di uno stesso territorio, iservizi sociali e i destinatari dei servizi, affrontando un problema comune che li riguarda tutti, in quanto cittadini che abitano e condividono gli stessi spazi e gli stessi luoghi.
La relazione deve nascere inoltre tra i volontari e i disabili e i loro
famigliari. Appare una sfida oggi particolarmente difficile e quindi tanto più
urgente, considerando la tendenza delle persone a occupare il tempo libero
all'interno delle proprie abitazioni e a prestare una notevole attenzione alla
“difesa” della propria privacy. Le relazioni sul territorio sono peraltro in rapida
trasformazione, come testimonia la scarsa importanza assunta dai legami di
prossimità, per cui oggi é “normale” instaurare relazioni che non tengono conto
dello spazio e delle distanze.
Le relazioni di vicinato, nondimeno, rivestono una notevole importanza
per le stesse pratiche di cura e la loro assenza si ripercuote soprattutto sulle
fasce più deboli della popolazione: “le modalità della convivenza sono cambiate,
le persone instaurano legami sociali a distanza, basati sulla condivisione di ideali
ed esperienze piuttosto che sulla contiguità spaziale e sui contatti di quartiere e
questo pone i soggetti più deboli ulteriormente ai margini della società e della
vita di relazione nella comunità........ Il territorio rappresenta sia il luogo di
intervento per un'ipotetica azione risocializzante, sia un contenitore di risorse
naturali che possono essere attivate al fine di mantenere l'utente nella propria
rete di appartenenza e fare in modo che da questa venga positivamente
sostenuto” .
Pensare alle comunità locali come promotrici di benessere significa
peraltro affrontare il concetto stesso di comunità, per molti ormai desueto e
inapplicabile:
“Assistiamo oggi ad un generale depotenziamento delle reti fondate sulla
condivisione e sulla prossimità territoriale e lavorativa, mentre sopravanzano le
reti caratterizzate dalla complementarietà. Il più delle volte ci troviamo a fare i conti con un contesto in cui è prevalente la cultura del frammento e della separazione: il territorio non esprime una cultura di comunità, non é vissuto e non si manifesta come soggetto collettivo.
Inoltre, il territorio non esprime un'unica comunità indistinta, ma esistono le
sotto comunità o delle comunità di settore che vanno dalla famiglia,
all'associazione di volontariato, al condominio, alla parrocchia, all'impresa
artigiana, all'azienda, al servizio del territorio, ecc. L'obiettivo da perseguire appare essere quindi quello di favorire, laddove possibile, la nascita di una “rete” fatta da persone che vivono sul territorio, capace di interagire tra loro, vedere e conoscere il proprio contesto, per dare risposte tempestive alle diverse forme di disagio, immediatamente visibili o
nascoste.
Favorire la nascita della relazione significa essere sicuri che i volontari
abbiano una “preparazione”, una forma mentis - intesa soprattutto come
capacità di ascoltare - tale da permettere di accogliere e comprendere appieno i
disagi e i vissuti delle famiglie, ed instaurare una valida relazione di vicinato o di
prossimità. - Quantificare i numeri della disabilità
L'obiettivo di conoscere i numeri del disagio nascosto é certamente
secondario nel progetto; nondimeno, i dati raccolti possono fornire
certamente utili indicazioni da un punto di vista quantitativo.
Si propone di scrivere “nero su bianco” le situazioni di disagio
conosciute in ciascun territorio, quale modalità, in primo luogo, capace di
attivare un percorso di riflessione e di crescita (empowerment) del volontariato
stesso. Allo stesso tempo, tuttavia, le informazioni raccolte sul disagio possono
essere aggregate e diventare un modo per ottenere indicazioni di più ampio
raggio.
Sintetizzando i dati, anonimi e in forma aggregata, si ottengono preziose
informazioni circa la qualità della vita e sulle situazioni familiari più a rischio,
capaci di instaurare una relazione di aiuto. I dati più rappresentativi ed esaustivi
di alcuni Comuni possono anche permetterci di proporre stime indicative ad un
livello più ampio.
Le disabilità e le situazioni di disagio che restano nascoste oggi scontano il
problema di non essere facilmente quantificabili e di essere quindi soggette a
valutazioni prevalentemente qualitative. Si tratta, comprensibilmente, di una
rilevante carenza nell'ottica di predisporre i servizi sul territorio, poiché non si
conosce il numero complessivo di disabili né tantomeno un'opportuna
suddivisione per fasce di età, per Comune di residenza o per tipologia di disagio.
Risultano inoltre assenti i numeri per ragionare sui vissuti quotidiani e su altre
problematiche, che i disabili e loro famiglie devono affrontare.
L'assenza di dati certi nel settore delle disabilità é tuttavia un problema
noto da molti anni e riguarda l'intero territorio nazionale. Recentemente l'ISTAT
ha cercato di affrontare l'argomento con un'indagine specifica. I risultati su scala
nazionale sono tuttavia poco interessanti, poiché attualmente le informazioni
desumibili dalle certificazioni non sono utilizzabili per vari motivi, quali la
complessità della materia di cui si tratta, l'assenza di coordinamento nel
territorio, la non uniformità delle definizioni utilizzate, l'assenza di
informatizzazione di dati e, più in generale, di un progetto di analisi e di utilizzo
degli stessi. La grande maggioranza delle certificazioni, infatti, é solo su
supporto cartaceo, ed é perciò impossibile fare analisi e approfondimenti sui
dati. - Far emergere e denunciare il disagio nascosto
Un altro obiettivo del progetto potrebbe essere quello di lavorare per l'emersione del
disagio “nascosto”, ovvero sulle situazioni di persone, disabili e famiglie, che
vivono in solitudine la disabilità.
Il numero di situazioni poco conosciute, sia da parte dei Servizi ma
soprattutto da parte dei cittadini, a partire talvolta dagli stessi vicini di casa,
appare essere relativamente elevato. In molti casi le famiglie che convivono con
il disagio si sono “chiuse”, per effetto di un graduale processo che le ha portate
ad isolarsi e a concentrare l'attenzione nella convivenza con la persona che vive
il disagio, come può essere il figlio disabile. La compresenza di sentimenti di
vergogna, di sensi di colpa, frustrazione e rabbia, unitamente all'assenza di
opportunità concrete per un’integrazione sociale soddisfacente, sono all'origine
di un atteggiamento che rende difficile costruire relazioni significative da parte
delle famiglie.
Nel caso delle persone disabili, esse vivono per la maggior parte della loro
vita seguite dai servizi sociali e sanitari competenti, anche se una parte non
trascurabile vive il proprio disagio in solitudine, seguita in modo insufficiente e
in qualche modo, per dirla con le parole stesse di alcuni famigliari, “dimenticati
dalla società”, ovvero dai servizi e dalla società civile, dai concittadini, dai
compaesani.
Tali considerazioni sono confermate da altre esperienze: “Il tema
fondamentale che caratterizza le biografie di soggetti in condizione di grave
marginalità è il contesto di abbandono. Questa caratterizzazione trova due
direzioni, la prima è rivolta alle dinamiche relazionali, mentre la seconda fa
riferimento alla percezione che il soggetto ha di se stesso” . Il percorso di progressivo isolamento può essere lento e comincia “quando
i ragazzi disabili terminano la loro presenza nel sistema dell’obbligo scolastico,
dopodiché si pongono significativi problemi legati alla qualità della loro vita
relazionale e sociale, dalla gestione della quotidianità alla ricerca di fruizione di
spazi di vita più sociali (come l’andare al mercato, in un locale pubblico, in un
negozio, ecc.). Tutto tende a ricadere sui genitori, e in particolare sulla madre,
limitando potenzialità, sovraccaricando persone, rischiando di portare alla
richiusura e all’isolamento microsistemi familiari.
Questo riguarda sia le disabilità dalla nascita sia le forme di disagio
acquisite nel corso della vita, quali possono essere le disabilità dovute ad un
evento traumatico, come conseguenza, ad esempio, del verificarsi di un
incidente automobilistico o sul lavoro:
“Chi è stato sano e poi diventa 'meno abile' si percepisce finito. Il venire
meno dell’efficienza del corpo in una società come la nostra è drammatico.
Queste disabilità sono tra quelle forse meno visibili sul territorio, meno
manifeste, proprio perché subentrano in età giovanile, adulta o anziana, e chi
ne è toccato è anche al di fuori dai circuiti che favoriscono o forzano una
relazionalità, quali ad esempio quelli scolastici.
Chi ha un handicap che sopraggiunge in età giovanile o adulta perviene
ai servizi specialistici della riabilitazione seguendo strade più individuali, e
anche la sua fruizione di questi servizi è di tipo individuale, spesso isolata da
circuiti relazionali. Il rapporto con i servizi sociali è spesso di tipo funzionale,
per il fatto che chi ha malattie o traumi invalidanti in genere vi si rivolge per
ottenere sussidi o per motivi normativi e la relazione rischia di fermarsi su
questo.
Così, alla riposta tecnica o tecnico riabilitativa, in molti casi anche
molto avanzata, corrispondono spesso molti percorsi affrontati in solitudine di
ricostruzione di una nuova prospettiva di vita affettiva, sociale, lavorativa.
Anche la disabilità legata alla malattia mentale fa fatica a manifestarsi
sul territorio. Resta chiusa dentro i circuiti della famiglia o dei servizi
specialistici. Dimensioni quali la vergogna, lo stigma, la paura di noncontrollabilità
delle situazioni giocano ancora un ruolo forte nel rendere
difficile il vivere queste disabilità entro circuiti più relazionali.”.
Rilevare le disabilità “nascoste” di tipo fisico e mentale sul proprio
territorio può allora essere il primo passo da compiere per far uscire allo
“scoperto” situazioni di solitudine e di isolamento, proprie di quelle persone che
vivono un disagio e delle loro famiglie. - Preparare al “dopo di noi”
Un ultimo obiettivo specifico é quello di sensibilizzare sul tema dell'inevitabile separazione del figlio disabile dai propri genitori. Questo evento dev'essere vissuto con serenità, ed affinché sia il meno possibile traumatico, occorre una preparazione che deve avvenire
necessariamente quando i genitori sono ancora vivi, “durante il noi”.
Il tema é sempre più attuale in quanto, oggi più che un tempo, un numero
sempre maggiore di disabili raggiunge l’età adulta e anche la vecchiaia. Questo
significa “l’individuazione di un problema: il 'dopo di noi', che riguarda la vita di
un soggetto sopravvissuto ai genitori. Un problema, o un tema, che non
dovrebbe essere affrontato improvvisamente, al momento della perdita
parentale. Questa prospettiva ha bisogno di essere confortata lungo tutto un
percorso che veda la possibilità di avere e valorizzare una rete sociale attiva,
non solo spontanea o spontaneista ma anche professionale, tale da permettere
di prospettare un percorso per tutta la vita, attivando delle attenzioni in questa
prospettiva”.
Ragionare sul 'dopo di noi' significa allora porsi l'obiettivo di effettuare un
intervento di 'prevenzione secondaria', agendo sulle reti di vicinato: “I membri
delle reti vivono in effetti una permanenza nel tempo e una prossimità fisica e
affettiva che permette loro di percepire i sintomi ben prima degli operatori e di
collaborare con essi. l'operatore dovrà identificare le situazioni a rischio e
lavorare con le reti su tre registri:
-sensibilizzare le reti in merito ai rischi e ai pericoli presenti;
-far maturare il loro senso di responsabilità nei confronti di tali rischi e
pericoli;
-far emergere una vigilanza collettiva.
Anche in questo caso, quindi, le reti di vicinato e di prossimità hanno un'
importanza particolare, poiché si chiama in causa la loro competenza che
proviene dalla loro stabilità e permanenza nello stesso ambiente delle persone
in difficoltà” .
Non dimentichiaoci, inoltre, che è importante fare l'analisi per l’integrazione dei servizi volti alla prevenzione o alla riduzione del disagio sociale dei giovani utenti del sistema dell’istruzione e della formazione. IBisogna coinvolgere istituti scolastici e centri di formazione differenti, avendo come primo obiettivo l’analisi della situazione esistente sul territorio, caratterizzato dalla presenza di numerose iniziative relative a questi temi, condotte però in maniera non integrata e quindi con un elevato rischio di spreco di risorse e di mancata patrimonializzazione dei risultati,
ma devono essere realizzate con metodologie affini, in maniera da garantire la condivisione dei risultati, anche attraverso tavoli di confronto periodici coordinati, tra i servizi sociali e le istituzioni coinvolte. Le aree tematiche potrebbero essere in riferimento ai seguenti campi d’azione:
- orientamento-riorientamento-dispersione;
- stranieri (accoglienza e processi inclusivi);
- il disagio giovanile;
- la scuola aperta.
Questo è un progetto che presenterò sicuramente come argomento di Tesi... potrebbe essere utile!!!!
Valentina Spata
martedì 25 novembre 2008
RECESSIONE!!!!!!!
POLEMICHE SUL COMUNICATO DEI GIOVANI PD MANDATO DALLA REFERENTE VALENTINA SPATA!!!!!!!!!!!!!!!!!
VALENTINA SPATA, RESPONSABILE DEI GIOVANI PD RAGUSA, VICINA INSIEME A TUTTO IL SUO GRUPPO AI AGLI STUDENTI DI SCIENZE SOCIALI, SCRIVE IL SEGUENTE COMUNICAO STAMPA:
giovani del PD di Ragusa, sono vicini agli studenti e alle famiglie coinvolti nella grave questione del corso di Laurea di Scienze Sociali di Modica e che si dicono “ingannati” dalla facoltà di Scienze Politiche di Messina poichè hanno fatto pagare le tasse e compilare i moduli di iscrizione agli studenti e poi non hanno attivato il corso. “C’è, inoltre, da dire – spiega la responsabile dei Giovani PD, Valentina Spata - che è assurdo ed incomprensibile come l'ateneo di Messina abbia potuto fare pagare le tasse ancor prima di far fare agli studenti il test d'ingresso”. I giovani del PD di Ragusa, chiedono al Magnifico Rettore ed al Consorzio Universitario, chiarezza e serietà, ed inoltre, auspicano che la situazione sia risolta nel più breve tempo possibile perchè, dopo aver pagato le tasse e dopo aver perduto tanto tempo, gli studenti che devono iniziare il primo anno accademico, hanno il diritto di avere ciò che gli spetta: studiare. “Vorrei fare notare – aggiunge la Spata - che la nostra solidarietà nei confronti di studenti e famiglie è un atto da non criticare ma da prendere come esempio, visto che si tratta di cittadini che ci hanno chiesto aiuto e comprensione e visto che tali cittadini hanno pagato un’esosa cifra (315 euro) per poter permettere ai loro figli di proseguire il percorso di studi. Io e tutto il gruppo dei giovani del PD di Ragusa, non rimaniamo indifferenti ad una grave e assurda situazione, anzi rimarremo sempre a disposizione degli studenti. Posso aggiungere che la riunione con il consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario, è risultata positiva e propositiva. Per questo mi preme ringraziare i componenti del cda, presenti per la loro disponibilità e comprensione”.
BENE VIENE PUBBLICATO IL COMUNICAO STAMPA SU R.T.M. E INIZIANO I COMMENTI DI TOMMASO AGOSTA, GIOVANE DEMOCRATICO DI MODICA:
I giovani del PD di Ragusa vicini agli studenti universitari di Scienze Sociali di Modica ancora in attesa dell'avvio delle lezioni
Onestamente mi chiedo cosa difendano i ragazzi del Pd del circolo di Ragusa...Quale valore aggiunto ha portato questo decentramento a Modica? Quale formazione di eccellenza viene offerta a Modica?Quale mercato del lavoro soddisfa questo corso di Laurea a Modica?Quale offerta culturale ha portato a Modica un decentramento di uno dei peggiori Atenei italiani?Ecco, quando avremo risposte convincenti a questi interrogativi allora scenderemo tutti in piazza.Per il momento rimane la sensazione (ma anche qualcosa di più, perchè non si parla certo per sensazioni) che i decentramenti della provincia di Ragusa (come tutti gli altri del resto) siano serviti solo a produrre costi ENORMI per la collettività...Fra convenzioni, infrastrutture, interessi sul debito, consigli di amministrazione e consorzi la nostra comunità ha investito milioni e milioni di euro: CON QUALE RITORNO PER IL TERRITORIO?
VALENTINA RISPONDE:
I giovani del PD di Ragusa vicini agli studenti universitari di Scienze Sociali di Modica ancora in attesa dell'avvio delle lezioni
I giovani del PD di Ragusa, sono vicini agli studenti e alle famiglie che sono state ingannate dalla facoltà di Scienze Politiche di Messina poichè hanno fatto pagare le tasse e compilare i moduli di iscrizione agli studenti e poi non hanno attivato il corso.Inoltre, c'è da dire che è assurdo ed incomprensibile come l'ateneo di Messina abbia potuto fare pagare le tasse ancor prima di far fare agli studenti il test d'ingresso.I giovani del PD di Ragusa, chiedono al Magnifico Rettore ed al Consorzio Universitario, chiarezza e serietà, inoltre, auspicano che la situazione sia risolta nel più breve tempo possibile perchè, dopo aver pagato le tasse e dopo aver perduto tanto tempo, gli studenti che devono iniziare il primo anno accademico, hanno il diritto di avere ciò che gli spetta: studiare!!!!Concludo col far notare al giovane Tommaso Agosta, che la nostra solidarietà nei confronti di studenti e famiglie è un atto da non criticare ma da prendere come esempio, visto che si tratta di cittadini che ci hanno chiesto aiuto e comprensione e visto che tali cittadini hanno pagato una esosa cifra (315,00) per poter permettere ai loro figli di proseguire il percorso di studi.Io e tutto il gruppo dei giovani del PD di Ragusa, non rimaniamo indifferenti ad una grave e assurda situazione, anzi rimarremo sempre a disposizione dgli studenti.Inoltre, comunico che la riunione con il cda del Consorzio Universitario, tenutasi oggi alle 18.00 è risultata positiva e propositiva.Ne approfitto per ringrazire i componenti del cda, oggi presenti per la loro disponibilità e comprensione.Nella speranza che il giovane Tommaso Agosta la prossima volta si informi bene prima di scrivere e ribadire ciò che non sa, mi auguro che al più presto avremo risposte soddisfacenti.
La responsabile dei Giovani PD
Valentina Spata
TOMMASO AGOSTA CONTINUA I COMMENTI:
A VALENTINA: Saluto Valentina che ringrazio anzitutto perchè ha ricordato più di una volta che sono giovane il che è un grande complimento.Sono giovane, sono uno studente universitario...ma conosco anche abbastanza bene il mondo produttivo per varie ragioni anche lavorative.E per questa ragione continuo a non capire la posizione con cui qualcuno, per la verità ormai davvero pochi, proseguano in questa insensata difesa dello spreco.Ora, cara Valentina, io quando parlo sono sempre ben informato tu evidentemente no...Nel tuo comunicato stampa non ti rendi conto che, secondo la tua logica, l'interesse di pochi dovrebbe diventare ragione di battaglia collettiva...Quanto costa ai modicani mantenere il lusso dell'università sotto casa? Hanno pagato le tasse? Bene vadano a fruire del servizio a Messina non vedo dove sia il problema lo hanno fatto miliardi di persone cosa hanno queste decine di studenti più degli altri? Il problema è se siamo d'accordo o meno sulla scelta di chiudere i decentramenti...Credo che ancora gli ideologi dell'università di quartiere (che, ripeto, sono sempre meno) non si rendano conto del male che stanno arrecando ai territori, ai giovani ed al mondo della formazione e delle imprese...Si facessero un giro in Germania o in qualche altro paese sviluppato dell'Occidente e vengano a raccontarmi se quelle esperienze formative sono anche solo lontanamente paragonabili a quelle della provincia di Ragusa... Mi chiedo quale sia il NESSO LOGICO fra gli insediamenti formativi iblei e il tessuto produttivo ibleo...Cosa ne guadagnano le imprese, cosa ne guadagna la collettività, cosa ne guadagnano gli studenti dei decentramenti?Giù la maschera...volete i decentramenti? Bene raccontate alla gente quanto paga DAVVERO per mantenersi questo "lusso mediocre"...Lasciatevi però dire che mai battaglia fu più anacronistica e mai "sinistra" fu più conservatrice...Continuate a tutelare i baronati e continuate a proteggere privilegi assurdi che il nostro sistema semplicemente non si può permettere...Se il Comune di Modica spendesse la stessa cifra che spende per l'Università in finanziamenti alle imprese ne trarremmo certamente più benefici...se li avessimo investiti per il sostegno alle famiglie avremmo servizi sociali più efficienti...Tutto sarebbe meglio...ma sprecare per una formazione di scarso livello senza nemmeno le strutture minime (prova a cercare testi di filosofia politica presso la biblioteca di Sc. dell'Amministrazione) e senza alcun nesso con l'economia locale (eccezion fatta per Agraria) è pura follia...Saluti giovane Valentina.
VALENTINA IERI, 24 NOVEMBRE, RISPONDE:
Ciao Tommaso, scusami se non ti ho risposto subito ma sono stata fino ad ora a festeggiare per il risultato che ho ottenuto alle primarie dei giovani del PD. Cmq alla tua risposta riguardo il mio comunicato, voglio innanzituto farti presente che il mio non è un complimento perchè cmq rientri nella fascia dei giovani e quindi si tratta della pura realtà; invece ritengo che debba farmi dei complimenti!!Poi voglio comunicarti che anche io conosco il mondo produttivo, visto che ho un'attività mia e visto che lavoro da quando avevo 14 anni, ma ciò non vuol dire che ritengo uno spreco l'università di modica. allora anche a Catania l'università è uno spreco? La soluzione c'è, io penso che se c'è una migliore organizzazione e una riduzione di costi, l'università in Provincia di Ragusa può diventare un beneficioper tutti.Poi voglio ricordarti che in Scienze sociali gli iscritti sono più di 300 e non una decina di studenti. In ogni caso io non mi nascondo dietro nulla: sono a favore dei decentramenti e lotterò con tutta la mia forza per non farli chiudere. Mi sembra che sono stata a manifestare senza nascondemi.......Questa è la mia posizione, chiara e decisiva. Penso, inoltre che non serve dire quasi con arroganza agli studenti "di quartiere" di andarsi a fare un giro fuori dall'Italia, anche perchè io ho vissuto all'estero e posso garantire che la scuola e l'università non si avvicinano minimamente al modello italiano, quindi nn si possono fare paragoni.In ogni cso reputo assurdo il fatto che il Caro amico Tommaso, possa fare i conti in tasca alle famiglie iblee, dicendo loro di mandare a studiare a Messina i loro figli anzichè a Modica. Non mi sembra sia questo il modo di dialogare e risolvere i problomi del nostro territorio. Io sono e rimarrò sempre vicino agli studenti e alle famiglie e se loro mi chiedono di difendere i loro diritti rimmarrò sempre disponibile, come di solito faccio. E mi sembra che i risultati si vedono!!!!
Saluti al Caro amico Agosta.
BRAVA VALENTINUCCIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CONTINUA LA RCCOLTA FIRME PER L'ATTIVAZIONE DEL 1 ANNO DI SCIENZE SOCIALI
Cari ragazzi,
dopo aver manifestato il 20 novembre 2008, davanti il consorzio Universitario a Ragusa, dopo che siamo stati a parlare con il presidente della Provincia e dopo aver parlato con i deputati del Consorzio Universitario la sera stessa, siamo riusciti a far riprendere le attività universitarie con l'attivazione del 2 e 3 anno in Scienze Sociali a Modica.
La situazione rimane sospesa, invece per il 1 anno: parlando con i deputati, ci è stato promsso che entro domani 26 novembre, dopo che i deputati stessi andranno a Messina per dialogare con il Magnifico Rettore, sapremo il destino della facoltà di Scienze Sociali di Modica.
Intanto, gi studenti rimangono in stato di agitazione, mettendo uno striscione di prtesta all'interno della facoltò ed avviando anche una petizione popolare.
La raccolta firme è iniziata domenica mattina, presso piazza Matteotti a Modica e sta continuando in tutta la Provincia.
Per chi volesse aderire basta contattare me oppure il nostro consigliere di facoltà Marco Santoro che si sta occupando di persona del caso in questione.
Vi ringrazio!!!
Valentina Spata
lunedì 24 novembre 2008
COMUNICATO STAMPA DI FABIO NICOSIA CONSIGLIERE PROVINCIALE PD
A BREVE CHIEDERO' A LUI UN INCONTRO PER AVERE UNA COLLABORAZIONE RECIPROCA E PER FAR SI' CHE A VITTORIA RINASCA UN GRUPPO GIOVANILE FORTE E ATTIVO.
SOTTO IL COMUNICATO DA LUI SCRITTO. GRAZIE ANCORA.
comunicato stampa del 23-XI-08 FABIO NICOSIA - cons provinciale
Elezioni Primarie per Segretario Nazionale, Assemblea Nazionale , Assemblea Regionale
Si riparte dai giovani !
Presto l'apertura di una sede, aperta anche ai giovani del PD
Sono stato coinvolto e favorevolmente impressionato dal movimento giovanile del Partito Democratico che si sta creando in Provincia di Ragusa .
Le elezioni coordinate dal giovane Giovanni Spata e autogestite dai ragazzi del PD , hanno segnato una buona partecipazione in gran parte dei Comuni e l'emergere di giovani che devono essere già da ora considerati importanti e primarie risorse per il nostro Partito.
Auguri al nuovo segretario Fausto Raciti, complimenti a tutti i i ragazzi che si sono impegnati come candidati, presidenti di seggio , scrutatori, a tutto il movimento giovanile e sopratutto a Valentina Spata che ha "sbancato" con 1187 voti !
A Vittoria, alcuni dirigenti di partito non hanno forse capito l'importanza del momento e , assieme alla Presidente Nadja Fiorellini, siamo stati in pochi a seguire e sostenere da vicino i giovani in questa importantissima iniziativa, che andava forse preparata in modo migliore per permettere un'adeguata partecipazione .
Comunque i risultati sono buoni. Sono stati predisposti due seggi uno a Vittoria e uno a Scoglitti , rispettivamente con 112 e 14 votanti .
La candidata di Vittoria Martina Sbezzo , diciannovenne matricola universitaria, è stata eletta all'Assemblea Regionale con 126 voti. Grande affermazione, anche a Vittoria, per Valentina Spata ( assemblea Naz) con 117 voti .
E' evidente che i nostri giovani hanno voglia di esprimersi e confrontarsi e devono trovare anche adeguato sostegno, spazi e mezzi per farlo .
Nei prossimi giorni incontrerò Martina Sbezzo per mettere a disposizione del movimento giovanile del Pd , parte dei locali del nuovo laboratorio di incontri politici che aprirà entro la prima settimana di dicembre nei locali di Via Castelfidardo 142 a Vittoria. Nella nuova sede, sarà possibile procedere col tesseramento del PD, organizzare incontri e dibattiti, ascoltare i nostri dirigenti e gli onorevoli Regionali Di Giacomo e Ammatuna , ma soprattutto creare laboratori Video e studiare nuovi mezzi di comunicazione anche politica.
Ha dimostrato particolare interesse alla sperimentazione che intendo attuare , l'On . Roberto Ammatuna che parteciperà garantendo la sua presenza in sede a Vittoria un giorno la settimana. Un altro appuntamento settimanale sarà riservato alle iniziative del movimento Nuova Agricoltura.
Fabio Nicosia
domenica 23 novembre 2008
ARTICOLO SU TELE IBLEA USCITO IL 22 NOVEMBRE!!!
Autore: Luca Bonina
I giovani del PD di Ragusa, sono vicini agli studenti e alle famiglie coinvolti nella grave questione del corso di Laurea di Scienze Sociali di Modica e che si dicono “ingannati” dalla facoltà di Scienze Politiche di Messina poichè hanno fatto pagare le tasse e compilare i moduli di iscrizione agli studenti e poi non hanno attivato il corso. “C’è, inoltre, da dire – spiega la responsabile dei Giovani PD, Valentina Spata - che è assurdo ed incomprensibile come l’ateneo di Messina abbia potuto fare pagare le tasse ancor prima di far fare agli studenti il test d’ingresso”. I giovani del PD di Ragusa, chiedono al Magnifico Rettore ed al Consorzio Universitario, chiarezza e serietà, ed inoltre, auspicano che la situazione sia risolta nel più breve tempo possibile perchè, dopo aver pagato le tasse e dopo aver perduto tanto tempo, gli studenti che devono iniziare il primo anno accademico, hanno il diritto di avere ciò che gli spetta: studiare. “Vorrei fare notare – aggiunge la Spata - che la nostra solidarietà nei confronti di studenti e famiglie è un atto da non criticare ma da prendere come esempio, visto che si tratta di cittadini che ci hanno chiesto aiuto e comprensione e visto che tali cittadini hanno pagato un’esosa cifra (315 euro) per poter permettere ai loro figli di proseguire il percorso di studi. Io e tutto il gruppo dei giovani del PD di Ragusa, non rimaniamo indifferenti ad una grave e assurda situazione, anzi rimarremo sempre a disposizione degli studenti. Posso aggiungere che la riunione con il consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario, è risultata positiva e propositiva. Per questo mi preme ringraziare i componenti del cda, presenti per la loro disponibilità e comprensione”
sabato 22 novembre 2008
COMMENTI POST PRIMARIE!!!!!!!!
DATI PRIMARIE GOVANI PD.
- FAUSTO RACITI: Pozzallo 306; Ragusa 477; Modica (seggio 1) 70; modica (seggio 2) 127; Scicli 29; Ispica 89; Comiso 201; S. Croce 50; Chiaramonte 111;Vittoria 50. tot. 1509
- GIULIA INNOCENZI: pozzallo 30; Ragusa 2; Modica (seggio 1) 2 (seggio 2) 1; Scicli 10; Ispica 2; Chiaramonte 3; Vittoria 56 tot. 106
- DARIO MARINI: Scicli 1; Ispica 1; S. Croce 1; Chiaramonte 1
- SALVATORE BRUNO: Ragusa 2; Chiaramonte 1
ASSEMBLEA NAZIONALE:
- VALENTINA SPATA: (336 Pozzallo; Ragusa 454; Modica (seggio 2) 127; scicli 36; Ispica 13; Comiso 2; s. Croce 47; Chiaramonte 55; vittoria 117 TOTALE: 1187
- GIOVANNI LA TERRA BELLINA: 958
- BIAGIO GUASTELLA: 168;
- SALVATORE LOREFICE: 163
- LEOLUCA CATANIA: 78
ASSEMBLEA REGIONALE:
- DAVIDE CRISCIONE: 537
- IRENE SITTINIERI: 489
- GIULIA MESSINA: 483
- GIUSEPPE ALBORA: 479
- FELICIANA RAGUSA: 216
- RAGONA E RUTA: 100
- GENTILE CATERINA: 96
- ANDREA CANNELLA: 51
- SBEZZO MARTINA: 136