domenica 5 agosto 2012

Donne a Lavoro: in Sicilia arrivano i primi contributi!


Anche se un’immagine oleografica consacrata da una tradizione di stampo maschilista rappresenta la donna nel ruolo di angelo del focolare, sappiamo che il lavoro femminile è esistito da sempre e che non si è mai veramente limitato alle attività domestiche.
Oggi l’emancipazione femminile ha invece permesso alle donne di stabilire un rapporto di parità con gli uomini sia in campo sociale che lavorativo. Le donne hanno ormai conquistato un loro posto nel mondo del lavoro, dapprima in quei settori che sembravano più congeniali all’attività femminile come la moda, il commercio, il turismo, la sanità, l’insegnamento, poi in ambiti che per molto tempo sono stati riservati esclusivamente agli uomini. Oggi non è raro incontrare donne che esercitano la professione di dirigente di azienda, di magistrato, di ingegnere e molti altri mestieri, a torto considerati fino a non molto tempo fa monopolio maschile.  Ciò ha comportato, tuttavia, per le donne una nuova condizione di svantaggio, perché il lavoro exstradomestico si è sommato a quello domestico, tradizionalmente di sua competenza, dalla conduzione della casa agli impegni connessi con l’educazione dei figli.  Se alcune riescono a conciliare i due ruoli perché possono contare sulla collaborazione del marito o su un aiuto esterno, altre invece vivono con profondo disagio questa situazione e spesso si sentono costrette a rinunciare al lavoro, e quindi alla propria indipendenza, per soddisfare le esigenze della famiglia. 
"Il vero problema non è infatti, quello di agevolare le donne rispetto ai colleghi dell'altro sesso, cosa che suonerebbe ingiusta e essa stessa rispondente ad una logica maschilista, quanto quello di tutelare la famiglia, assicurando le condizioni indispensabili al suo benessere" (come disse Valentina Spata, nell'ultimo congresso delle donne in carriera).
Per questo motivo, è necessario attuare politiche che permettono di affrontare concretamente la problematica delle donne che lavorano. Bisogna dare l'opportunità alle donne lavoratrici di poter lavorare tranquillamente sapendo che i loro figli sono al sicuro e controllati da persone affidabili. Non tutte le madri hanno la fortuna di avere i genitori che si occupano dei loro figli, pertanto l'unica soluzione per loro è l'asilo nido o la scuola materna. Purtroppo, non tutte posso accedere alle strutture pubbliche ( si accede in base al reddito, ovviamente deve essere minimo), quindi sono costretti a pagare rette mensili abbastanza elevate. A tal proposito, un ottimo risultato è stato ottenuto dal Comitato "Impresa Donna" della Cna di Siracusa che ha trovato il consenso di tutte le parti sociali della provincia per l'approvazione da parte dell'Ente Bilaterale regionale (costituito da imprese e sindacati) del progetto che vede la realizzazione di un contributo per le donne lavoratrici della piccola e media impresa artigiana iscritte all'Ebas. Sarà, infatti, erogata una somma di 300,00 euro l'anno a parziale copertura della retta dell'asilo per 3 anni e un'altra somma di una tantum di 500,00 euro per la nascita di un figlio, favorendo così il reinserimento delle madri nel mondo del lavoro. 
Una donna, della provincia iblea, che da anni lotta a favore dei diritti delle donne e delle pari opportunità, Valentina Spata, Segretario della Fesica Confsal di Ragusa, ha contribuito alla realizzazione di tali progetti. 
Un progetto simile, che vedeva la proposta di erogazione di una somma di 500,00 annui per la copertura parziale della retta dell'asilo, il Segretario Spata, lo aveva presentato alla provincia regionale di Ragusa che ovviamente non ha nè considerato nè approvato. 
Pertanto, ci congratuliamo con lei per questo altro successo, e auspichiamo che, nonostante le varie difficoltà, in futuro non perda mai la speranza di continuare a lottare per migliorare lo status della donna nella società odierna. La sua determinazione ci aiuta a mantenere viva la nostra speranza. 
Con  affetto
Le donne del Centro Antiviolenza Nuova Vita

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