sabato 22 giugno 2013

Raccolta differenziata: una invenzione napoletana!

Ciao a tutte/i,
dopo aver discusso in questi giorni di "Raccolta differenziata"  mi è venuto in mente che un mio amico mi aveva detto che questa era una invenzione tutta napoletana. Pertanto, ho voluto fare una ricerca tra libri e su internet e ho scoperto una notizia che al primo impatto mi ha fatto sorridere, sembrava quasi una barzelletta: la famosa raccolta differenziata è nata a Napoli!
Viene da ridere anche a voi? Sarebbe giustificato e si potrebbe anche non credere a questa notizia, però è vera.
Qualcuno si chiederà: perchè viene da ridere? Beh, considerando le vicende, divenute anche di interesse internazionale, dell'emergenza riufiuti in Campania viene da dubitare fortemente che nel meridione son state fatte le migliori scoperte. 
Tornando a noi, durante il Regno delle Due Sicilie, il 3 maggio del 1832, il re Ferdinando II di Borbone emanò un decreto firmato dall'allora prefetto della polizia Gennaro Piscopo a tutela della salute pubblica, nel quale si obbligava bottegai e cittadini dell'epoca a ripulire le strade adiacenti alle abitazioni o alle botteghe.

Questo il decreto:
"Tutt’i possessori, o fittuari di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l’obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega, cortile, e per lo sporto non minore di palmi dieci di stanza dal muro, o dal posto rispettivo. Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondizie al lato delle rispettive abitazioni, e di separarne tutt’i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte"

Come si noterà, una vera e propria raccolta differenziata. La si faceva per la sicurezza dei cittadini, in quanto ci si poteva ferire con pezzi di cristallo o vetri rotti.
Il decreto era composta da ben 12 articoli dove era indicata la modalità della raccolta, i responsabili etc.
Addirittura in uno degli articoli si faceva divieto di gettare dai balconi materiali di qualsiasi natura, era vietato anche buttare l'acqua dei bagni e non si potevano nemmeno lavare o stendere panni lungo le strade abitate.
Chi trasgrediva a questo decreto era punito con multe salte o addirittura in alcuni casi con la detenzione.

E non è tutto: si hanno notizie certe che già dal 1787 a Napoli, in città e nella campagna si attuava il riciclo degli alimenti, forse serviva per creare un compost per coltivare la terra?!? Chissà!

Ma tornando al decreto del 1832, pensate una legge cosi all'avanguardia a Napoli, in una città che qualche anno dopo sarebbe diventato il sud d'Italia. E pensate, la prima città a fare la raccolta differenziata e addirittura riciclare gli alimenti, che adesso vive un disagio sociale e ambientale a causa di svariati motivi. 
Mah, alcune volte mi chiedo se non fosse meglio tornare indietro negli anni e vivere in quell'epoca dove non c'era nulla ma si viveva sereni e credendo in quei valori fondamentali che la famiglia strasmetteva a tutte le generazioni.

Valentina

1 commento:

Giuseppe Maisto ha detto...

Parlare di raccolta differenziata a Napoli ed in particolare nella Terra dei Fuochi è surreale.
In alcuni paesi della provincia di Napoli poi è solo un esercizio (in famiglia la facciamo per abituare i figli), percè è solo annunciata da anni, ma non realizzata.

Ciao,
Giuseppe
complimenti per il blog