sabato 29 giugno 2013

Il tragico epilogo della Formazione Professionale: Aldo Melodia si toglie la vita!


L'ennesima storia di solitudine e disagio sociale sfociata in un tragico epilogo. 
Si dice che ogni problema sia temporaneo. Che tutto passa. E invece sono sempre meno le persone che ci credono, sempre di più le persone che ricorrono a una scelta tragica e definitiva: togliersi la vita.
Temevo che qualche operatore della Formazione Professionale, lasciato completamente solo dal sistema, potesse arrivare a questo estremo gesto, ma non pensavo potesse accadere davvero. 
In questi lunghi e difficili mesi ho visto uomini e donne della F.P. vivere nella sofferenza. Ho ascoltato racconti di disperazione profonda. Persone che hanno venduto le fedi nuziali, altre costrette a cucinare con il fornello elettrico a causa del mancato pagamento della bolletta del metano, altre che hanno trascorso l'inverno senza riscaldamento, altre ancora che  portano i figli  alle mense della caritas perchè non riescono a comprare gli alimenti. Ho ancora dentro il senso di impotenza davanti all’ultima telefonata di una famiglia in cassa integrazione in cui mi comunicava l’imminente taglio della corrente per morosità.
Storie tristi, da terzo mondo che mi lasciano un vuoto dentro e quel senso di impotenza che mi mortifica ogni giorno. 
E, nonostante le tante battaglie vinte a tutela dei lavoratori e ai tanti licenziamenti scampati, ho sempre temuto che qualcuno, vivendo questa condizione di profonda precarietà, arrivasse a scegliere la peggior soluzione per avere un minimo di dignità, quella stessa dignità rubata da un sistema evidentemente marcio e mi permetto di dire anche mafioso. E lo avevo detto tante volte perchè la paura che poteva accadere c'era ed era tangibile.
Aldo Melodia, era un dipendente dell'ente di formazione Cas di Bagheria, era in cassa integrazione come molti suoi colleghi e, come loro, non riceveva lo stipendio da troppi mesi (lavoratori che attendono fino a 18 mesi di stipendio). La moglie, che ha trovato il suo corpo senza vita nel garage dell'abitazione, lavorava al centro di formazione professionale ANFE di Trapani. 
Una famiglia che viveva sperando nell'arrivo degli stipendi. Nel frattempo si indebitava per poter avere il necessario per vivere. La storia di Aldo però è la stessa di tante famiglie che in Sicilia vivono un dramma che in pochi hanno compreso.
Angosciante è stato assistere ai tanti teatrini da parte di gestori di enti e sindacati. Sindacati che oramai hanno perso quella funzione sociale che li caratterizzava. Sindacati che in tutti questi mesi hanno giocato con i lavoratori facendo terrorismo psicologico attraverso lo strumento dei "licenziamenti", tra l'altro illeciti. Eppure, il sindacato dovrebbe tutelare i DIRITTI DEI LAVORATORI ma evidentemente hanno tutelato altri interessi, i loro e quelli degli Enti. Evidentemente non hanno capito che con i dolori e le sofferenze degli altri non si gioca. Ma loro hanno pensato a se stessi e a tenere saldi i loro interessi. 
Non è mia intenzione colpevolizzare l'attuale Governo, insediatosi da pochi mesi, perchè è da oltre 15 anni che rileviamo le storture di un sistema che ha portato le famiglie della F.P. al lastrico e alla miseria ma sento il dovere di sollecitare questa amministrazione che ha il compito e il dovere di controllare e verificare tutto ciò che continua a bloccare questo sistema e che lo rende poco trasparente. Non comprendo il motivo per cui questo Governo non riesce a rende chiaro quello che è il progetto di Riforma che si sta pensando e mettendo in atto. Ma ancor di più non comprendo il motivo per cui i mandati di pagamento sono bloccati da tempo alla Ragioneria. Ho chiamato più volte e penso che sia incomprensibile che ci sono mandati bloccati dal mese di Aprile. Qual'è il motivo di questo blocco? Non c'è liquidità disponibile? Ditelo, quanto meno i lavoratori si rassegnano e non continuano a sperare con ansia. Non si riesce a capire, altresì, che fine ha fatto l'ufficio stralcio che doveva pagare i pregressi. Chiedo che sia fatta chiarezza perchè i lavoratori hanno tutto il diritto di sapere il motivo per il quale non ricevono ancora gli stipendi. E spero che si renda pubblica, qualora esiste, la volontà di avviare un prepensionamento per il settore in questione. Cosa che ritengo utile al fine della risoluzione del problema dell'esubero del personale. Inoltre, credo che sia doveroso da parte di questo Governo dire chiaramente quale sarà il futuro dei lavoratori di Enti come l'Ancol, di quello dei lavoratori che sono stati licenziati e dei lavoratori assunti in Enti che, avendo ricevuto diffida per irregolarità commesse, perderanno l'accreditamento (perchè questo è quello che prevede la legge e non ci saranno giustificazioni per nessun caso, neanche per lo Ial Sicilia, nel momento in cui verrà ridato l'accreditamento che per legge decade quando l'ente non adempie ai propri doveri). I lavoratori hanno bisogno di quella sicurezza necessaria per dormire sogni più sereni. I lavoratori hanno il diritto di sapere quale è il loro futuro. Ed invece ognuno di loro, ogni giorno, vive nell'incertezza, nell'ansia e nella disperazione. Inoltre, ci tengo a dire che tengo serie perplessità rispetto alla serietà dell'operato di alcuni dirigenti sia dell'assessorato alla Formazione sia della Ragioneria. Mi sembra opportuno che il Presidente Crocetta faccia gli accertamenti dovuti e allontani quei dirigenti che sono indagati affinchè si dia un esempio di buona amministrazione nel rispetto della piena legalità.
In questo momento di grave crisi e di grande incertezza nel settore della Formazione Professionale, la sfiducia prende il sopravvento in modo drammatico portando via con sé le personalità più fragili. Questo Governo ha il dovere di raccogliere questa pesante “eredità” e recepire il messaggio. Bisogna capire come il periodo sia particolarmente delicato e come i “vertici” debbano lasciarci qualcosa sia a livello materiale che a livello mentale: la possibilità di un respiro, la possibilità di avere una speranza per il futuro.
Non possiamo permetterci di piangere altre vittime. Perchè non si tratta di persone depresse, ma di persone disperate. In molti casi la disperazione è così tanto lucida da comprendere in sé la volontà di dar prova (di dare un segno, di dare una manifestazione) della sincera prostrazione morale per aver seppur involontariamente coinvolto la vita di altre persone in quella situazione di difficoltà economica per la quale non c'è più alcuna porta aperta. Si arriva a questi gesti estremi per preservare l'unica cosa che davvero niente e nessuno potrà mai comprare né svendere: il senso della dignità.
Ai lavoratori voglio dire: mi perdonerete, ma siamo anche noi  che li abbiamo lasciati soli nella loro battaglia di dignità, soli a combattere contro le istituzioni  poco attente ai bisogni, soli davanti al potere assoluto e incontrastato delle banche, soli davanti agli occhi dei figli che spesso sono quelli che soffrono maggiormente. Il nostro compito principale è non lasciarli soli, denunciare le situazioni, unirci e non mollare. Essere solidali e aiutare chi è più fragile. Ma soprattutto continuo a dire che dovete diffidare da chi per anni non ha fatto altro che prendervi in giro sulla base di menzogne meschine e di giochi di potere. Dobbiamo concentrarci su quanto possiamo fare noi; sì noi, perché ormai dobbiamo fare da soli e ragionare insieme come affrontare la tragicità della situazione. Siamo in tanti, non arrendiamoci!!
Alla Procura della Repubblica lasciamo le indagini che attualmente sono in corso sia a Palermo che a Messina e sono certa anche in tutte le altre province perchè oramai il "carrozzone" è scoppiato. 
E' arrivato il momento della resa dei conti perchè fino ad oggi tutto è accaduto senza responsabilità direttamente ascrivibili ad alcuno e senza rischio di danno patrimoniale per politici, assessori, sindacati, direttori e dirigenti che, a piene mani, hanno attinto, senza alcun disturbo, dal settore della Formazione.Adesso basta!! Adesso si cambia registro!!

Nello stringermi con affetto ai familiari di Aldo  ribadisco con forza il mio impegno e quello dei colleghi onesti per incalzare questo governo nel suo dovere di dare risposte alla disperazione di questi lavoratori.

E come disse Sant'Agostino "coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime".

Valentina Spata

1 commento:

Angelo La Regina Ambrosetti ha detto...

Condivido pienamente il suo operato, credo fortemente nel rinnovamento ,nel cambiamento e nella rinascita . Piena e forte vicinanza alla Famiglia del fratello siciliano. Adesso più che mai le chiediamo di portare avanti a VOCE ALTA i suoi principi che sono i NOSTRI VALORI !!! Ringraziandole di cuore condivido come sempre le sue parole e i suoi programmi ,le sue scelte e i suoi operati!!! GRAZIE VALENTINA by Angelo La Regina Ambrosetti