Forza e
coraggio! È iniziato un nuovo percorso politico nonostante le consuete
difficoltà.
Ci vogliono coraggio, altruismo, fantasia e un po’ di sana
pazzia per offrire il proprio servizio al nostro
partito. Per donare tempo, energie, testa e cuore ai militanti che spesso hanno
avuto un ruolo marginale.
Ma la nostra
disponibilità, a costruire un nuovo percorso di cambiamento che parte dal Pd ma
che di conseguenza favorisce anche un buon Governo, sarà sicuramente fonte di
arricchimento, di gioia, di crescita per loro e soprattutto per noi, perché ne
siamo convinti: “il vero modo di essere
felici è quello di procurare la felicità agli altri”.
E in questa
tre giorni a Reggio Emilia, per il Politicamp organizzato da Pippo Civati, ho
trovato tanta felicità e voglia di mettersi in discussione per il bene del
Partito ma anche del Paese.
Tanto
entusiasmo, mille idee e altrettante competenze. Tante storie di Sindaci, segretari
e semplici militanti, tutti insieme a confrontarci sulle idee e sui progetti
futuri. Insomma un sano ed efficace
dibattito sui temi e sull’operato dell’attuale Governo.
Ad aprire il
dibattito ci ha pensato Roberto Andò, il regista del film “Viva la Libertà” da
cui è stato preso il titolo del Politicamp. Uno slogan significativo che ci
invita ad essere liberi e ad avere il coraggio di esprimerci e di compiere
scelte al di là delle appartenenze. Perché come ho ribadito nel mio discorso,
il “coraggio è contagioso”.
Interessante
è stato il confronto con Walter Tocci, Fabrizio
Barca, Sandra Zampa e Andrea Ranieri che
hanno chiaramente esplicitato la condivisione del percorso iniziato da Pippo
Civati. Nel suo intervento Fabrizio Barca ha voluto precisare “con
Pippo Civati discutiamo spessissimo anche perche' con lui riesco a discutere di
contenuti”.
Nella
giornata di sabato e domenica si sono susseguiti tanti interventi tra cui
quello del Segretario cittadino del Pd, Luca Vecchi che ci ha raccontato la
storia del Chiostro della Ghiara rivalutato e gestito da una cooperativa sociale
di Palermo. Da buona siciliana, insieme all’amica Nadia Fiorellini, ho voluto
conoscere il responsabile della cooperativa per ascoltare la sua storia e il
motivo che lo ha spinto a trasferirsi a Reggio Emilia. Un momento importante in
cui ho colto tante critiche rispetto alla politica siciliana e alla mancanza di
opportunità per tanti giovani che, a causa di un clientelismo sfrenato anche nel nostro partito, sono
costretti a realizzarsi altrove.
Interessante
e coinvolgente anche l’intervento di Elly Schlein che ha raccontato Occupy Pd, quello
di Davide Mattiello (libera) e di
Lucrezia Ricchiuto sulla legalità e la lotta alle mafie, temi che mi stanno
particolarmente a cuore.
Si
è parlato di giovani, legalità, pace, Europa, Lavoro, comunicazione politica,
organizzazione e consenso, valori, uguaglianza, piattaforme digitali, reddito
di cittadinanza e sgravi fiscali alle imprese. Non poteva mancare il dissenso
su molte decisioni e azioni portate avanti dall’attuale Governo, tra cui quella
degli F-35, una battaglia che sta molto a cuore a Pippo che ha chiesto la
consultazione della base prima di ogni decisione. Interessante anche il dibattito sul meridione, di solito terra di conquista per le campagne elettorali, dove tanti i problemi emersi e tante le soluzioni necessarie per far sì che il Sud diventi punto di partenza per lo sviluppo del nostro Paese. In questa occasione, Pippo ha dichiarato la volontà di essere presente in tutte le regioni meridionali e anche in Sicilia. Perchè ognuno di noi è sempre "meridionale" di qualcuno.
Insomma un dibattito e un confronto a 360°
dove ognuno poteva intervenire liberamente per esprimere la propria idea e dare
un contributo costruttivo.
Sono
stati tre giorni di grande entusiasmo ma anche di crescita politica e
personale. Ho conosciuto tanti nuovi amici che mi hanno accolta con grande
affetto.
Come ha scritto Andrea Ranieri, con cui ho fatto il viaggio in
macchina da Roma a Reggio Emilia senza sapere chi fosse, al Chiostro della Ghiaia “c'erano
con Pippo Civati mille persone che venivano da tutta Italia non so quanto
deluse, sicuramente non sconfitte, a provare a ridare a quella storia e a
quelle speranze una possibilità”.
Ecco,
in questa tre giorni io, insieme a tanti altri, abbiamo trovato la speranza di
lottare per una possibilità. La possibilità di cambiamento non tanto anagrafico
ma del modo di intendere e fare politica.
E
devo ringraziare Pippo per avermi ridato gli stimoli necessari per continuare
il percorso politico nel Pd iniziato nel 2007. Sono stata delusa tante volte,
sono stata ascoltata poche volte e non sono stata mai fortemente convita, come
lo sono adesso, nello scegliere un percorso guidato da altri leader.
Pippo non si definisce un leader, lui dice “mi dicono che non sono un leader carismatico, mediatico, che
si impone. Il fatto è che non mi sento così importante. Preferisco dire e fare
le cose che possiamo fare insieme, di quelle che posso dire e fare io”. E’ questo lo
spirito con cui si è rapportato con gli altri a Reggio Emilia. Non è il
classico leader che partecipa agli eventi con indifferenza e con la
preoccupazione di dover fare l’intervento e andar via. No, lui è “uno di noi”
che insieme a migliaia di militanti e altri dirigenti si è confrontato con la
base. Stava in giro con noi. Parlava con ognuno di noi, soprattutto ci
ascoltava. Ci dava coraggio.
Un
leader diverso, uno di quelli che ti invita a prendere un caffè per discutere
di ciò che accade nei territori, di come possiamo costruire insieme il futuro
del nostro partito. La sua disponibilità e il suo essere umile non ti facevano
sentire “diverso” e "di poco conto" rispetto a chi è dirigente. Rispetto a chi ha una marcia in più. Con lui ci sentivamo tutti “uguali” e all’altezza
dei nostri sogni. In alcuni momenti pensavo che i miei sogni erano diventati realtà e sono certa che lo potranno essere
se Pippo diventasse la guida del nostro partito.
Sono
ritornata a casa stanchissima ma con una forte speranza e tanta voglia di
iniziare questo nuovo percorso politico di "ricostruzione" del
Partito Democratico. Perchè come ha sottolineato Civati, noi vogliamo un
partito che sia il "chiostro" delle idee e del confronto. Un partito
aperto anche a chi, da fuori, ci guarda con entusiasmo e speranza. Un Pd che
favorisce la partecipazione e che insieme a
Sel ricostruisca LA SINISTRA in Italia. Come ha detto Pippo, "una
sinistra di governo che non parli di equità, che è una parola morbida, ma torni
a riprendersi la parola UGUALIANZA".
E l'idea di partito che noi abbiamo non è quella
delle correnti perchè queste "non hanno senso. Non si capisce se sono
correnti di pensieri o correnti di seggiole". Noi vogliamo un Pd che si
"occupi di tutto il resto" e dei problemi seri del Paese. Un pd che
decide di scegliere e che lo faccia con coraggio perchè il coraggio è
contagioso. Un pd che sia portatore dei principi di legalità, pace, etica
morale, giustizia sociale... non solo a parole ma con il coraggio delle scelte.
E in questi 3 giorni, a Reggio Emilia, ho visto quella parte del Pd coraggiosa
che ha tanta voglia di ricominciare perchè ancora crede nella salvezza del
nostro partito. Ho visto un Civati che è l'esempio della buona politica perchè non siamo tutti uguali. Un esempio soprattutto per le nuove
generazioni che spesso sono più pensionate dei grandi "big". Un esempio della
buona politica, di quella che con coraggio fa sentire la voce critica ma che
allo stesso tempo diventa propositiva e costruttiva. Pippo è uno di noi. Uno
dei tanti dirigenti-militanti che con semplicità, affetto, voglia di confronto
e di ascolto si è confrontato con la base. Ecco, io voglio una classe
dirigente che come Pippo ritorni ad avere il contatto con i militanti e con
tutti i territori perchè la politica nasce da questi luoghi lontani che devono essere la spinta propulsiva per una politica diversa da quella che abbiamo vissuto fino ad oggi.
In questa tre giorni ho
sentito per la prima volta il Pd come la mia casa, una casa comune che hocondiviso con gli altri
che credono nei miei stessi valori e principi. Ecco, io a Reggio Emilia ho
trovato la mia "famiglia" politica e da qui voglio ripartire per
cambiare il Partito Democratico.
Siamo pronti per
creare una nuova stagione di interpreti, una giovane classe dirigente
che sia in grado di affrontare una sana discussione interna per fare una
battaglia politica all’interno del Partito Democratico.
Serve una classe dirigente che inizia a parlare del proprio modo di vedere
la società italiana, di come diminuire le diseguaglianze e di come ricostruire
il nostro Paese. Un lavoro lungo, pensato, meditato, che vada oltre una
candidatura, ma che arrivi anche ad una candidatura come quella di Civati. Noi siamo pronti e lo faremo tutti insieme. W la Libertà!!
Un ringraziamento particolare va a Pippo ma anche
a tutti coloro che hanno reso possibile questo grande evento. Ringrazio Paolo
Cosseddu e Thomas Castangia per la loro immensa disponibilità e tutti coloro
che mi sono stati vicini in questo momento difficile.
Vi invito ad ascoltare il discorso conclusivo di Pippo un posto dove andare!
Valentina Spata