giovedì 30 luglio 2009

OPERA PIA RAGUSA IBLA: solo promesse fantasma ai dipendenti.

Cari amici, snoccioliamo subito un po’ di numeri per capirci meglio:
v 10 sono gli anni che Valeria Vittoria, Nello Ferrera e Rosa Cabibbo
hanno trascorso insieme lavorando nella struttura “Opera Pia Casa di Ospitalità Iblea”di Ragusa-Ibla;
v 15 sono gli anziani , molti dei quali da ben 20 anni ivi risiedenti, sbattuti fuori dalla loro casa come se fossero dei semplici pacchi postali;
v 11 sono i dipendenti OSA precari che a tutt’oggi aspettano di ricevere il loro compenso economico;
v 2 sono gli anni di lavoro prestati gratuitamente dai dipendenti ;
v Tanti sono i mancati rinnovi dei contratti dei dipendenti che dovevano essere stabilizzati;
v 0 sono le aspettative future prospettate alla data odierna per tutte queste persone che dai vari politici di turno avevano ricevuto tante speranze di stabilizzazione;
Chi sono i responsabili di un tale dissesto economico ( € 784.000,000!!) che ha impedito ai dipendenti dell’Opera Pia di lavorare serenamente ed essere pagati regolarmente?
Come è possibile che il nostro Sindaco non abbia avuto nessuna remora nel chiudere la porta dell’Opera Pia senza pensare un solo istante alla possibili conseguenze negative del trasferimento per esseri tanto fragili e indifesi come questi anziani (9 dei quali sono indigenti e vivono solo del sussidio del Comune) ??
Se i Signori Consiglieri e Assessori di turno hanno pensato bene di sistemare prima le loro famiglie (mogli, figli annessi e connessi ), dopo essersi fatti eleggere con le “solite promesse fantasma” (dichiarazioni dei dipendenti stessi) forse adesso è arrivato il momento che si interessino coscienziosamente alla stabilizzazione di questi uomini e donne che negli anni hanno sofferto (due anni senza percepire il becco di un quattrino!!) e lavorato per la cura e la gestione della “Casa di Ospitalità Iblea” e dei suoi fragili abitanti!!
Nel mese di gennaio la UIL-FEL era stata tra i promotori di un piano di rientro e di rilancio dell’Opera Pia e sembrava che il relativo Decreto dovesse essere pubblicato sulla Gazzetta in breve tempo. Ma il risultato è stato un lungo silenzio rotto dai diretti interessati che, dopo aver dichiarato nei mesi precedenti lo sciopero della fame adesso, non intendono più credere ad assicurazioni e promesse e che a fronte delle spettanze dovute chiedono il pignoramento del primo piano nobiliare della struttura di Ibla.

Se si prospetterà il rilancio di un nuovo Ente al posto dell’attuale che almeno si abbia la decenza di stabilizzare coloro i quali da anni contribuiscono silenziosamente alla cura dei nostri anziani.

Giovani democratici Ragusa

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